08 Nov, 2025 - 10:30

Digitale e competenze, l’Umbria spinge ma non decolla: imprese e cittadini ancora indietro sull’innovazione

Digitale e competenze, l’Umbria spinge ma non decolla: imprese e cittadini ancora indietro sull’innovazione

L’Umbria è connessa, ma non ancora digitale. Le reti ci sono, le infrastrutture anche. Ciò che manca, semmai, è la capacità di usarle appieno. Mentre l’Europa spinge sull’alfabetizzazione diffusa e sulla transizione digitale, la regione resta in una posizione intermedia: con buoni indicatori di accesso ma performance deboli su innovazione, competenze e capitale umano tecnologico. È il quadro che emerge dal nuovo focus della Camera di Commercio dell’Umbria, che ha scelto di rafforzare la propria azione su tecnologie 4.0, sicurezza informatica e inclusione digitale per colmare un divario che rischia di frenare imprese e cittadini.

L’Umbria ha oggi un’occasione irripetibile: fare della digitalizzazione e delle competenze la leva per un nuovo sviluppo diffuso, inclusivo e competitivo” spiega Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria. “Ma serve una strategia concreta, fondata su infrastrutture, formazione e capacità di visione condivisa tra pubblico e imprese. In questa direzione si muove con determinazione la Camera di Commercio, che ha posto la transizione digitale, insieme a quella ecologica, come una delle colonne portanti del proprio programma di mandato. Lo stiamo traducendo in azioni tangibili: supporto alle PMI con il PID, cybersecurity, diffusione delle tecnologie 4.0, formazione diffusa. Perché non basta essere connessi: bisogna essere preparati, consapevoli, capaci di utilizzare la tecnologia per crescere davvero.

Imprese collegate ma poco digitali: l’Umbria sopra la media sulla rete, sotto su innovazione

Secondo i dati Istat - Imprese e ICT, il 99,6% delle imprese umbre con almeno 10 addetti è connesso a Internet, una percentuale persino superiore alla media nazionale (97,8%). Ma la qualità dell’adozione resta bassa. Solo il 14,9% delle aziende regionali presenta un livello avanzato di digitalizzazione, contro il 17% italiano e il 18,1% del Centro Italia (Unioncamere–Infocamere 2024).

Dal 2010 al 2021 la quota di imprese digitalizzate è cresciuta in Umbria di appena +0,6%, mentre Toscana e Lazio hanno registrato incrementi tripli. La fotografia è chiara: la regione dispone delle reti, ma non le sfrutta ancora per innovare in modo sistemico.

Il commercio online offre un esempio emblematico. Unioncamere segnala che il 18,7% delle imprese umbre utilizza canali digitali per vendere beni e servizi, una percentuale in linea con l’Emilia-Romagna e superiore a Marche e Toscana. Tuttavia, restringendo il campo alle imprese strutturate, appena il 10% impiega regolarmente piattaforme di e-commerce, contro il 14% nazionale e il 16% tedesco (Eurostat 2023). Una minoranza che limita la competitività, soprattutto nei mercati internazionali.

Competenze digitali: Umbria sopra la media italiana ma ancora distante dall’Europa

Sul fronte delle competenze, l’Umbria si posiziona appena sopra la media nazionale. Secondo Istat – Cittadini e ICT 2023, il 47,4% della popolazione tra i 16 e i 74 anni possiede competenze digitali di base, rispetto al 45,9% italiano. Ma resta lontana dai paesi leader: Francia al 57%, Olanda al 79%. Solo il 21,9% dei cittadini umbri ha competenze avanzate, un dato che riflette il divario generazionale e territoriale.

Tra gli over 65, oltre un terzo delle famiglie non dispone ancora di connessione Internet, con effetti diretti sull’accesso ai servizi pubblici digitali, alla sanità e alle opportunità di lavoro. L’inclusione digitale, in altre parole, non è solo un tema tecnologico ma un tema di cittadinanza.

Il Sistema Excelsior di Unioncamere–Anpal fotografa anche il mismatch tra domanda e offerta: il 52% delle assunzioni umbre richiede competenze digitali operative e un terzo richiede skill elevate - software management, linguaggi informatici, tecnologie 4.0 - ma oltre la metà delle imprese segnala difficoltà a trovare i profili giusti. È un paradosso: le imprese cercano digital skill, ma non trovano persone formate.

Infrastrutture digitali e inclusione: il contributo della Camera di Commercio

Sul piano infrastrutturale, l’Umbria è fra le regioni italiane più avanzate per copertura. Infratel Italia rileva che 77 comuni a fallimento di mercato sono stati cablati con oltre 2.000 chilometri di fibra ottica, raggiungendo 117.000 famiglie e 336 sedi pubbliche tra scuole e presidi sanitari. Anche borghi isolati della Valnerina e dell’Alta Umbria oggi dispongono di connessioni da 1 Gbps. Ma la rete, da sola, non basta: senza formazione e accompagnamento, la fibra resta un’infrastruttura silenziosa.

È su questo terreno che la Camera di Commercio dell’Umbria sta investendo. Attraverso il Punto Impresa Digitale (PID) vengono offerti check-up tecnologici, mentoring e corsi su marketing digitale, cybersecurity, cloud e gestione dei dati. Nel 2024, grazie al programma “Umbria 4.0”, sono stati finanziati progetti su intelligenza artificiale, Internet of Things e sicurezza informatica. I voucher digitali 4.0 hanno sostenuto decine di PMI nell’introduzione di soluzioni tecnologiche avanzate.

Parallelamente, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale ha attivato anche in Umbria i Punti “Digitale Facile”, sportelli di facilitazione rivolti a cittadini fragili per imparare a usare SPID, servizi pubblici online e sistemi di pagamento elettronici. L’obiettivo nazionale è formare due milioni di cittadini entro il 2026, e la Regione ha già avviato i primi presìdi nei comuni più piccoli.

La vera sfida per il futuro digitale dell'Umbria è il capitale umano

L’Umbria, insomma, ha una rete robusta e una crescente consapevolezza. Ma la sfida vera è nel capitale umano: servono percorsi formativi continui, interoperabilità tra enti, e una governance capace di collegare pubblico, privato e terzo settore. Il digitale non è un accessorio della crescita: è la sua spina dorsale. Accelerarlo è una responsabilità condivisa, e la Camera di Commercio dell’Umbria sembra aver scelto di mettersi in testa al gruppo.

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Federico Zacaglioni
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