Settimana di fuoco per il Gubbio, che si prepara al primo big match della stagione: il derby contro il Perugia. Una sfida che va ben oltre i tre punti in palio, un appuntamento che profuma di storia, rivalità e passione. Al “Barbetti” si respira già aria di grande attesa: da un lato il Gubbio di Domenico Di Carlo, partito con una vittoria e un pareggio; dall’altro il Perugia di Cangelosi, reduce da due pareggi consecutivi e ancora alla ricerca della prima vittoria stagionale. Il cammino iniziale delle due formazioni racconta due storie diverse. Il Gubbio ha mostrato solidità e carattere contro avversarie di spessore, mentre il Perugia ha faticato, prima fermato sullo 0-0 dal neopromosso Guidonia Montecelio al “Curi”, poi salvato in extremis da Roberto Ogunseye a Bra, con il rigore trasformato al 95’ che ha evitato il ko.
In vista della stracittadina umbra, è intervenuto negli studi di “Fuorigioco” su TRG il nuovo direttore sportivo del Gubbio, Mauro Leo. Arrivato quest’estate al posto di Alessandro Degli Esposti, in pochi mesi ha ridisegnato la squadra, abbassando il monte ingaggi e portando in città giocatori di livello. Le sue parole accendono l’entusiasmo dei tifosi eugubini e offrono una chiave di lettura importante in vista del derby.
"Abbiamo una rosa rinnovata con molti innesti e abbiamo abbassato il monte ingaggi: era una strategia societaria", spiega Leo. "Abbiamo iniziato bene, per impegno e quadratura. C’è molto del mister nel buon avvio della squadra. Contro il Rimini, che veniva da una Coppa Italia vinta, non era semplice. La Sambenedettese è stata un’altra ottima avversaria, ma siamo soddisfatti nonostante le assenze".
Il ds non nasconde la soddisfazione per alcuni nuovi arrivi, come il giovane Djankpata: "Pensiamo sia un buon profilo. Ringrazio lo Spezia: lo seguivamo da mesi e ha fatto una buona prestazione. Ha potenzialità per crescere molto".
Particolare attenzione viene riservata alla spinta del pubblico. "I nostri tifosi ci hanno sostenuto contro la Sambenedettese: ci hanno applaudito al fischio finale. Questo atteggiamento piace e i nostri ragazzi devono continuare così. Il tifoso eugubino apprezza l’impegno, vuole vedere una squadra sfrontata, capace di renderli orgogliosi".
Sul tema del VAR in Serie C, Leo mostra una certa nostalgia: "Il calcio sta cambiando, c’è molta più tecnologia. Noi romantici siamo legati a un altro calcio, ma oggettivamente con la revisione gli episodi dubbi possono essere giudicati con calma. Le pause non sono belle perché spezzano il ritmo, ma dobbiamo abituarci. Ho paura che diventi sempre più uno sport-spettacolo per chi è a casa davanti alla tv, ma bisogna adeguarsi. Lo vedo come un aiuto, anche se forse quel calcio che conoscevamo non c’è più (ride, ndr)".
Sul lavoro svolto in sede di mercato, Leo sottolinea l’intesa con società e staff: "Non è stato facile, ma c’è soddisfazione. Le linee guida sono state tracciate insieme al direttore generale Pannacci, al mister Di Carlo e soprattutto al presidente Notari, sempre presente. Abbiamo scelto di abbassare il numero della rosa e rivoluzionarla. Qualcuno voleva cambiare piazza, e siamo riusciti a prendere giocatori motivati".
Tra i nuovi innesti spicca Andrea La Mantia, il colpo ad effetto dell’estate: "Il presidente lo aveva promesso ai tifosi. È stata determinante anche la volontà del ragazzo, che poteva andare in club più importanti: il Bari lo cercava in Serie B. Ha scelto Gubbio per motivi personali e per l’ambiente genuino. Conosceva il mister, ha trovato una società storica e solida".
Il mercato è stato pianificato in tre fasi: "Abbiamo preso prima giovani di valore, poi fatto uscire giocatori che volevano altre esperienze e infine inserito elementi esperti. Oggi abbiamo un mix equilibrato. Ci sono ragazzi che devono correre e trascinarci, affiancati da giocatori importanti come Rosaia, Signorini, Tommasini, Saber, Carraro, Fazzi, Bruscagin. Non vorrei dimenticare nessuno, ma l’ossatura è solida. Abbiamo abbassato il monte ingaggi e serve tempo, ma anche il sostegno del pubblico: l’applauso finale contro la Sambenedettese è valso quanto i tre punti".
Capitolo infermeria: "La Mantia non è mai stato infortunato, come ho letto. Di Massimo resterà fuori tre o quattro settimane, stessa cosa per Costa. Siamo fiduciosi per i recuperi di Rosaia, Saber e Tentardini. Nonostante le assenze, contro la Sambenedettese abbiamo fatto una grande prestazione".
Poi un pensiero al derby: "Speriamo in uno stadio pieno, abbiamo bisogno del nostro pubblico. Siamo una squadra ringiovanita, ma nelle prime due gare ci siamo fatti valere. Con tre o quattro rientri importanti avremo armi in più. Il Perugia resta una grande squadra, accompagnata da un tifo caloroso, ma ci stiamo preparando. Vogliamo fare una bella prestazione e rendere orgogliosi i nostri tifosi".