13 Oct, 2025 - 20:16

Debito delle famiglie umbre più gestibile: a Terni e Perugia un anno e mezzo di stipendio per estinguere il residuo

Debito delle famiglie umbre più gestibile: a Terni e Perugia un anno e mezzo di stipendio per estinguere il residuo

Il quadro del debito delle famiglie umbre mostra una popolazione tra le più ricettive verso mutui e prestiti d’Italia: oltre il 60% dei residenti di Perugia e Terni ha almeno un contratto rateale attivo, un dato superiore alla media nazionale del 59,6%. Tuttavia, il valore economico del debito residuo è più contenuto che altrove, offrendo un barlume di sollievo in uno scenario di redditi complessivamente inferiori rispetto al resto del paese.

I dati di Perugia e Terni nel confronto nazionale: diffusione dei crediti e ruolo dei redditi medio-bassi

Nella classifica pubblicata da Il Sole 24 Ore (dati Crif giugno 2025), Perugia è al 31esimo posto e Terni al 49esimo per debito residuo medio—posizioni migliori della media nazionale. Qui il 63,5% dei perugini e il 61% dei ternani sono indebitati, a fronte di una media italiana del 59,6%. Questo riflette una maggiore diffusione dell’accesso al credito, spesso necessario per acquistare casa, sostenere consumi o coprire spese straordinarie, data la composizione socio-economica delle due province.

  • Debito medio residuo: a Perugia 29.029 euro, a Terni 27.272 euro (contro una media nazionale di 31.637 euro).

  • Rapporto mensilità/debito residuo: a livello italiano servono 17,4 stipendi per azzerare i debiti, a Perugia ne occorrono 18 e a Terni 16,9, cifra che equivale a un anno e mezzo di salario.

  • Rapporto debito/stipendio: Perugia sale all’87,7%, Terni si ferma al 79,5%, mentre il dato italiano medio è 79,8%.

  • Popolazione con crediti attivi: a Perugia il 63,5% della popolazione ha almeno un credito attivo, mentre a Terni il 61%.

Perché in Umbria più credito non significa più rischio: importi e condizione economica

Questi numeri sottolineano come in Umbria la più ampia diffusione del credito non sia collegata a oneri sproporzionati: la quota di popolazione indebitata è superiore, ma l’importo medio è tra i più bassi del Centro Italia. In Perugia, la combinazione di retribuzioni medie attorno ai 20.222 euro lordi annui (fonte Istat, Rapporto BesT 2024) e un debito residuale “sotto controllo” porta a un rapporto debito/reddito relativamente elevato, ma ancora gestibile.

Terni, il quadro è ancor più favorevole: la dinamica industriale resta fondamentale e ha contribuito storicamente a un profilo debitorio più equilibrato e vicino alla sostenibilità, con un rapporto debito-salario simile alla media nazionale ma un importo medio esiguo rispetto alle province più indebitate d’Italia.

Dinamiche territoriali e impatti su consumi e sviluppo: turismo, industria e costruzioni in Umbria

Le differenze emergono tra le due province anche in chiave settoriale e territoriale. Perugia, con la sua economia variegata (turismo, servizi, manifatturiero), registra livelli di indebitamento leggermente maggiori: secondo la Camera di Commercio (marzo 2025), il gap di reddito tra Perugia e il resto d’Italia si è ampliato tra il 2021 e il 2023, amplificando il carico relativo del debito rispetto ai salari. Qui, il credito resta strumento fondamentale per sostenere investimenti familiari e consumi.

Terni, più legata alla produzione industriale e alle costruzioni, sembra beneficiare di una generale solidità finanziaria delle famiglie: il rapporto debito/reddito sotto l’80% mitiga i rischi nel medio termine, anche in un contesto di incertezza industriale e tensioni produttive.

Rischi futuri e raccomandazioni: perché la prudenza resta fondamentale in Umbria

Pur in presenza di questi dati virtuosi, restano rischi e sfide: l’aumento dei tassi, la fragilità di alcuni comparti occupazionali e la situazione demografica possono condurre a nuovi equilibri. Fondamentale investire in educazione finanziaria, strumenti di tutela per le famiglie e monitoraggio continuo, affinché la buona reputazione dell’Umbria in questo ambito sia confermata anche negli anni a venire.

In sintesi, l’Umbria si conferma territorio ad alta propensione all’indebitamento, ma con una condizione generale di equilibrio, soprattutto a Terni e Perugia: si accede più spesso al credito, ma lo si restituisce in tempi contenuti e con sacrifici proporzionati al reddito familiare. Una fotografia che, secondo Il Sole 24 Ore e Crif, pone la regione tra le più resilienti d’Italia sotto il profilo dell’esposizione finanziaria familiare.

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Federico Zacaglioni
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