09 Dec, 2025 - 19:00

Davide Pampiano, ucciso durante una battuta di caccia: chiesti 4 anni di carcere per Piero Fabbri

Davide Pampiano, ucciso durante una battuta di caccia: chiesti 4 anni di carcere per Piero Fabbri

La Procura della Repubblica di Firenze ha avanzato la richiesta di quattro anni di carcere a carico di Piero Fabbri, il muratore, che l’11 gennaio 2023 durante una battuta di caccia al cinghiale al fosso delle Carceri, sul monte Subasio, uccise il 24enne Davide Piampiano

Uccise durante una battuta di caccia: richiesti 4 anni di carcere a carico di Piero Fabbri

Sono stati richiesti quattro anni di carcere per Piero Fabbri. La richiesta del pm è arrivata alla fine dell'udienza davanti al gip di Firenze dove si celebra il procedimento con rito abbreviato a carico del muratore 58enne, accusato di omicidio colposo, con l'aggravante della colpa cosciente.

In data 11 gennaio del 2023, l'uomo sparò, durante una battuta di caccia al cinghiale sul monte Subasio, al 24enne Davide Piampiano. 

Per la famiglia di Davide Pampiano si trattò di omicidio volontario ma la difesa contesta questa tesi

Secondo la famiglia del giovane assisano, che è tornata a parlre in aula per mezzo dei suoi legali, si trattò di omicidio volontario: Fabbri, oggi 58enne, per la ricostruzione della famiglia di Davide Pampiano, avrebbe sparato ad altezza uomo, accettando implicitamente il rischio di colpire qualcuno. Il legale ha chiesto al giudice di valutare il dolo eventuale come elemento psicologico del reato e di aggiungere la contestazione di omissione di soccorso.

La difesa dell'accusato, invece, continua a contestare questa tesi e anche la possibilità di una nuova consulenza da realizzare attraverso un visore che metta insieme il materiale già agli atti. Il giudice si esprimerà il 22 dicembre.

Fabbri, che in seguito alle indagini era stato in carcere nel gennaio 2023, inizialmente ritenuto responsabile di omicidio volontario con dolo eventuale in delitto colposo, oggi non era presente in tribunale a Firenze

Nel luglio scorso il giudice Anna Donatella Liguori aveva rigettato la richiesta di patteggiamento per Fabbri che chiedeva di accordare una condanna a tre anni da scontare fuori dal carcere, eseguendo lavori di pubblica utilità. Dopo l'udienza odiernza, il giudice per l’udienza preliminare Fabio Gugliotta ha rinviato al 22 dicembre il giudizio.

La dinamica dell'omicidio 

Da una prima ricostruzione della dinamica, attraverso le dichiarazioni dei vari testimoni, era emerso che la vittima si trovava a caccia con un altro amico e che un terzo cacciatore, non impegnato con loro nella battuta ma residente in quella località, aveva trovato la vittima in fin di vita, dopo aver udito in lontananza uno sparo ed essersi avvicinato per verificare se i due fossero riusciti ad abbattere un cinghiale. 

Sul luogo dell’incidente, i carabinieri avevano sequestrato, oltre ai telefoni, alle armi e agli indumenti dei presenti, anche una GoPro che la vittima utilizzava per pubblicare suoi contenuti sui social. Dai filmati al suo interno, le forze dell'ordine hanno potuto stabilire che il colpo fatale non è stato esploso dal fucile della vittima a seguito di una caduta, ma da quello di un terzo presumibilmente anche lui nella battuta di caccia.

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Emanuele Landi
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