Un capitolo complesso, legato a una sentenza della Corte Costituzionale che ha tracciato un nuovo confine costituzionale, trova oggi la sua chiusura tecnico-contabile. La Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha depositato le determinazioni finali sui rendiconti generali della Regione Umbria per gli esercizi 2023 e 2024, operazione resa necessaria dalla pronuncia n. 150/2025 della Consulta. Il verdetto è duplice: piena regolarità per il bilancio 2024, mentre per quello del 2023 resta un'area di non parificazione, seppur già oggetto di intervento correttivo da parte del legislatore regionale. Al centro della vicenda, il delicato meccanismo di finanziamento dell’Arpa Umbria.
Il nodo, di natura giuridica ma dalle pesanti ricadute economiche, era stato sciolto dalla Corte costituzionale, che aveva dichiarato l'illegittimità di alcune norme della legge regionale 9 del 1998, quelle che disciplinavano i trasferimenti dal Fondo Sanitario Regionale (FSR) all'agenzia ambientale. Una sentenza che ha imposto alla Corte dei Conti un doppio passaggio istruttorio. Per il 2023, i magistrati contabili hanno confermato la necessità di rideterminare l'importo del Fondo Sanitario Regionale per l'intera somma trasferita all'Arpa in quell'anno, un capitolo che pertanto non riceve la parifica.

Diverso, e sostanzialmente positivo per la Regione Umbria, l'esito sul bilancio più recente. La Corte, nel parificare definitivamente il rendiconto 2024, ha stabilito che una quota dei trasferimenti all'Arpa effettuati nel corso dello scorso anno – precisamente circa 8 milioni di euro – debba essere riattribuita al Fondo Sanitario Regionale. Una cifra che corrisponde all'insieme dei trasferimenti avvenuti tra gennaio e luglio 2024, prima dell'entrata in vigore della legge regionale correttiva. Per i mesi successivi, da agosto in poi, la Corte non ha rilevato alcuna anomalia.
Il giudizio sancisce una transizione verso la piena conformità. “Le pronunce della Corte costituzionale hanno confermato la correttezza del percorso avviato da questa Sezione nel definire il perimetro legittimo del finanziamento all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente”, ha dichiarato il presidente della Sezione di controllo, Antonello Colosimo. “Con l’odierno giudizio si completa la verifica dei rendiconti, in un quadro che ha chiesto e trova nelle istituzioni responsabilità, trasparenza e piena coerenza con i principi costituzionali in materia di bilanci pubblici”.
Le parole di Colosimo trovano eco in quelle del Procuratore regionale, Antonietta Bussi, che ha legato la vicenda a una questione di principio: la tutela dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). “La corretta destinazione delle risorse sanitarie rappresenta un presidio essenziale per la tutela dei diritti fondamentali”, ha sottolineato Bussi. “La vicenda del finanziamento ad ARPA dimostra quanto sia necessario perimetrare con rigore le spese riconducibili ai LEA, garantendo che ogni euro destinato alla salute risponda ai principi di efficienza, sostenibilità e rispetto delle norme costituzionali”.

Dal canto suo, l’esecutivo guidato dalla presidente Stefania Proietti accoglie il giudizio. Proietti ha espresso apprezzamento per il lavoro della Corte dei Conti, precisando che i dettagli applicativi saranno attuati in conformità al dispositivo formale e alle valutazioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).
“La Regione è chiamata a garantire rigore, trasparenza e correttezza amministrativa rispetto alle decisioni della Corte, relative agli anni 2023 e 2024, le cui indicazioni rappresentano per noi uno stimolo ulteriore a proseguire nel percorso di modernizzazione e di rafforzamento del sistema regionale”, ha affermato la Presidente. “Saremo pienamente impegnati all’attuazione delle operazioni contabili necessarie, e a dare piena attuazione alle nuove norme”.
Nel suo intervento, Proietti ha voluto spostare l'attenzione anche su altri fronti. Ha ricordato il lavoro in corso sul nuovo Piano socio-sanitario regionale, "il primo dopo quindici anni", e gli avanzamenti della gara per il trasporto pubblico locale, attesa da due decenni e definita "finalmente in fase esecutiva grazie agli interventi adottati dal nuovo esecutivo regionale". “Guardiamo con ottimismo al futuro: stiamo costruendo un’Umbria più forte, più innovativa e più attenta ai bisogni della comunità”, ha concluso.
Il dossier dei rendiconti Umbria si archivia con un doppio binario: la chiusura formale di una pratica spinosa e l'impegno a marcare una svolta nella gestione della cosa pubblica regionale. La palla passa ora agli uffici per le operazioni di riallineamento contabile.