10 Nov, 2025 - 18:45

Consorzio di Bonifica Tevere-Nera, rinnovato il CDA: passa l’asse Bandecchi-centristi, eletto Lattanzi tra i sindaci

Consorzio di Bonifica Tevere-Nera, rinnovato il CDA: passa l’asse Bandecchi-centristi, eletto Lattanzi tra i sindaci

Cotninua a tenere l'alleanza terzopolista e centrista che ha portato Stefano Bandecchi alla guida della Provincia di Terni e Paolo Silveri a quella del SII. E siccome non c'è due senza tre è arrivato anche il risultato del rinnovo del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Bonifica Tevere-Nera, dove - per l'elezione dei rappresentanti dei Comuni - a prevalere è stata la maggioranza “alternativa” che da tempo unisce il blocco di Alternativa Popolare di Stefano Bandecchi, i centristi di area moderata e una parte del centrodestra non allineato con la deriva a destra della coalizione.

Tra i due rappresentanti eletti dai sindaci dei 34 comuni del comprensorio figurano quindi Giampiero Lattanzi, sindaco di Guardea, e Dino Primieri, primo cittadino di Orte, espressione dei comuni di centrosinistra.

Per il centrodestra ufficiale, invece, il risultato è amaro. Il candidato di coalizione, Avio Proietti Scorsoni (sindaco di Amelia), è rimasto in fondo alla lista con una manciata di suffragi. La mancata affermazione del centrodestra si aggiunge a una tendenza politica che, tra Terni e la Provincia (nella foto la votazione del vicepresidente di Palazzo Bazzani Francesco Ferranti di Forza Italia, ndr), sembra ormai consolidare la leadership amministrativa dell’asse Bandecchi-centristi guidato da Eros Brega. Ma attenzione, l'attivismo dell'area ex popolare e cattolica preoccupa anche a sinistra, nel cosiddetto campo largo. Tanto da convincere il consigliere regionale Simonetti del M5S a intervenire con un comunicato dal sapore grillino retrò. 

Equilibri interni e riconferme tra i privati: Manni e Ciardo restano, entra Gentile vicino al PD

Nel nuovo CDA, composto da sette membri (cinque eletti tra i consorziati e due tra i sindaci), non mancano le riconferme. Il presidente uscente Massimo Manni resta al suo posto, così come Giovanni Ciardo e Sergio Tamburini, entrambi provenienti dalle fasce di contribuenza.

Torna anche Giuseppe Malvetani, sindaco di Stroncone e vicepresidente uscente, eletto però non in quota istituzionale ma come proprietario immobiliare e contribuente agricolo. Figura nuova e politicamente interessante è invece Luigi Gentile, già presidente di FIAIP Terni e figura di riferimento nel mercato immobiliare. Gentile è considerato vicino all’area del Partito Democratico che fa capo al sindaco di Calvi, Damiano Bernardini.

L’insieme dei risultati, ancora ufficiosi ma ormai confermati da più fonti interne, ridisegna dunque la geografia di potere all’interno del Consorzio: un equilibrio trasversale, dove si intrecciano amministratori locali, esponenti centristi e rappresentanti di categoria, con un centrodestra relegato ai margini.

L’attacco del Movimento 5 Stelle: “Serve una riforma strutturale, oltre le poltrone”

Sulle elezioni del Consorzio è intervenuto anche il Movimento 5 Stelle, con una nota del capogruppo regionale Luca Simonetti, che ha criticato duramente la logica spartitoria e le alleanze trasversali. “È tempo di andare oltre le poltrone”, ha scritto Simonetti, “serve una riforma strutturale per garantire equità fiscale e reale efficienza nella gestione idrogeologica del territorio umbro”.

Nel documento ufficiale, il Movimento sottolinea come l’attuale sistema dei consorzi di bonifica sia caratterizzato da disparità contributive e inefficienze gestionali: soltanto 49 dei 92 comuni umbri sono oggi soggetti al contributo obbligatorio per la bonifica, mentre il resto del territorio si affida alla fiscalità generale.

Simonetti propone di accentrarne la gestione in un unico ente regionale, individuabile nell’Agenzia Forestale, così da assicurare una programmazione unitaria e un sistema di finanziamento equo e trasparente. “La prevenzione del rischio e la tutela del territorio non sono un privilegio, ma un diritto collettivo che non può essere sostenuto due volte dai cittadini”, ha aggiunto il capogruppo pentastellato.

Il significato politico del voto: un laboratorio di alleanze per l’Umbria meridionale

Il voto per il rinnovo del Consorzio di Bonifica Tevere-Nera potrebbe rivelarsi, quindi, un test politico di portata più ampia. L’intesa tra Alternativa Popolare, i centristi e alcune figure dell’area moderata del centrodestra conferma una coalizione pragmatica capace di imporsi su partiti tradizionali e di riscrivere i rapporti di forza nell’Umbria meridionale. L’elezione di Giampiero Lattanzi rappresenta la seconda vittoria consecutiva di questo asse politico, dopo quella di Silveri al SII.

Per qualcuno sarebbe un percorso di inizio di una "cosa" nuova anche in vista delle prossime amministrative, capace di metere in discussione la tenuta dello schema maggioritario tradizionale che si ea imposto fino alla discesa in campo di Stefano Bandecchi. Per ora, una cosa è certa: il centrodestra tradizionale resta al palo e il Movimento 5 Stelle è il primo a sentire puzza di bruciato in quel Patto Avanti che a Terni - complici anche questioni come ospedale, stadio-clinica e stangata fiscale - è al minimo dei consensi. 

AUTORE
foto autore
Federico Zacaglioni
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE