14 Oct, 2025 - 22:30

Lobby trasversali, veleni, scontri frontali e manovre nascoste: il dietro le quinte del consiglio comunale sul nuovo ospedale di Terni

Lobby trasversali, veleni, scontri frontali e manovre nascoste: il dietro le quinte del consiglio comunale sul nuovo ospedale di Terni

La governatrice Stefania Proietti è volata a Bruxelles appena in tempo per lasciarsi alle spalle le scorie del consiglio comunale aperto sul nuovo ospedale di Terni. Al Comitato europeo delle Regioni non deve essere arrivata l'eco dell'uscita plateale del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, che, per rimarcare come ci sia una scuola di pensiero trasversale che vorrebbe spedire il pallone del Santa Maria sulle tribune dei tempi biblici, ha messo sul piatto il suo mandato. "Mi dimetto se deliberate, destra e sinistra, di fare l'ospedale in 5 anni", ha detto.

Ma non solo non ha gli risposto la presidente dal Belgio, ma nemmeno i partiti del centrosinistra e del centrodestra. Che sono stati impegnati a fare i conti con le proprie divisioni interne e la ricerca di una linea comune (o perfino di una prospettiva) che si fa fatica anche solo a intravedere. D'altronde la sala della BCT di lunedì ha mostrato plasticamente come la leadership di chi sedeva al tavolo della presidente Sara Francescangeli (alla sua destra Proietti e alla sua sinistra Bandecchi) al momento non sia in discussione. I partiti della sinistra hanno scelto l'Aventino, dopo aver tentato in tutti i modi per due settimane di convincere la presidente a disertare l'incontro. E a lei non è parso vero di porsi come il volto di riferimento e la voce della sinistra umbra, che dialoga coi cittadini di problemi e programmi. Anche e soprattutto con chi non l'ha votata. I partiti del centrodestra dalla loro si sono presentati in ordine sparso: Lega e Forza Italia in sala (anche se con visioni e progetti diversi), Fratelli d'Italia "distinta ma non distante", che non può cavalcare la protesta pro-Pal contro Bandecchi e quindi sale sulla sella della narrazione dell'inciucio tra governatrice e sindaco.

E così il giorno dopo la presidente si è dedicata a parlare di campo largo e progetti civici da Bruxelles. "Il nostro campo largo sta lavorando molto bene", ha risposto a chi le chiedeva della vittoria di Giani in Toscana. "Però, più che di campo largo si può parlare di alleanza del centrosinistra dove le forze civiche giocano un ruolo fondamentale come nella nostra Umbria".

L'arma di distrazione di massa di PD, M5S e AVS e il botta e risposta con la presidente Francescangeli

A qualcuno a Terni devono aver fischiato le orecchie, perché quel riferimento ai civici e al ruolo fondamentale suonano come un richiamo. Già, perché nel centrosinistra di civico c'è soprattutto la lista della presidente e lei stessa alla guida della giunta. E la sua discesa alla BCT quando per due settimane i partiti della coalizione (PD, AVS e M5S) hanno cercato in tutti i modi di farle dare forfait è un segnale forte di autonomia (si sarebbe detto una volta, quando in politica si usava il fioretto). Oggi si può tranquillamente affermare che Proietti ha asfaltato i partiti e ha dettato l'agenda. Così ai gruppi consiliari non è rimasta che l'arma del comunicato stampa per cercare di recuperare con la Proietti e dare una spiegazione della scelta assenteista.

"Siamo stati assenti per una questione di forma, perché il consiglio comunale aperto sul nuovo ospedale di Terni è stato convocato in modo anomalo dall'ufficio di Presidenza, e per una questione di merito, perché sul nuovo ospedale è pretestuoso il confronto in questa fase." Frase seguita da una carezza alla giunta regionale sul metodo seguito.

A rispondere per le rime è stata la presidente del consiglio comunale, Sara Francescangeli, che in un lungo video sui social ha smentito la ricostruzione dei gruppi consiliari di PD e Movimento 5 Stelle. "Il consiglio comunale ha avuto origine da un atto presentato dal centrosinistra", ha chiarito, "la data su indicazione della presidente Proietti e le modalità sono state invece decise in conferenza dei capigruppo, dove PD e M5S sono rappresentati, e non in ufficio di presidenza. A questi incantatori di serpenti dico di esseer coerenti con la propria scelta, perché non gli consento di mettere in discussione la mia correttezza".

Dalle parti dei civici si scalda l’imprenditore Pellerucci e rilancia la pedina di scambio IRCCS-Azienda unica

Poi c'è stato pure l'intervento dell'imprenditore Sauro Pellerucci, editore di PagineSì!, che da mesi sta costruendo il suo personaggio di mini-Cucinelli al quale ha rubato il copyright della "persona perbene". "Partecipare non vuol dire parteggiare", ci ha tenuto a rimarcare in sala per mantenere quella distanza chic di chi si sporca le mani solo quando è sicuro di avere catturato la preda. Però la provenienza civica di chi gli sta facendo da gregario dietro le quinte è la stessa della Proietti. E il riscaldamento lungo che sta facendo, sembra utile per arrivare pronto all'appuntamento elettorale delle prossime comunali.

Non è sfuggita ai più attenti la sua proposta, quella di dotare Terni di un IRCCS, un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico. Si tratta di enti ospedalieri con riconoscimento nazionale che unificano, all'interno della propria struttura, sia attività diagnostico-terapeutiche che attività di ricerca di elevatissimo livello. La proposta fu fatta qualche anno fa, per prima, dall'Associazione per Terni città universitaria quando a Perugia si parlava di Azienda ospedaliera unica in Umbria, tagliando Terni per lasciare solo Perugia. Poi era stata ripresa dall'ex assessore leghista alla sanità Luca Coletto prima del Covid, per superare il problema della deroga all'Azienda Santa Maria, che non ha un bacino di utenti di almeno 600.000 persone come prevede la legge nazionale.

Un osservatore malizioso, ma molto ferrato in tema di sanità, ha sussurrato in sala che mentre Proietti disegnava un orizzonte dai tempi lunghi per il nuovo nosocomio, il civico Pellerucci le serviva l'assist per giustificare il futuro taglio dell'Azienda ospedaliera ternana e la creazione di quella unica al Silvestrini, da scambiare con la chimera dell'IRCCS.

Lo stesso malizioso osservatore notava che la risposta della presidente è stata tutt'altro che liquidatoria. Anzi, Proietti, nella sua replica, ha sottolineato come l'Umbria sia una delle poche regioni a non avere un'istituzione ospedaliera di questo tipo e che sarebbe importante per rafforzare il legame con la ricerca scientifica.

Alternativa Popolare e il sospetto della lobby trasversale narnese-amerina. Obiettivo consenso territoriale e Terni può attendere

Poi c'è Alternativa Popolare, il gruppo consiliare dei bandecchiani, che il giorno dopo ha notato quello che non era sfuggito alle intelligence giornalistiche. Sui social, infatti, era girato il video dell'arrivo a Terni della presidente Proietti e dell'assessore De Rebotti, attesi non solo dal consigliere regionale dem Francesco Filipponi (visto pure in sala a stringere mani, in barba all'Aventino dei gruppi consiliari), ma anche dalla consigliera forzista Laura Pernazza. Che poi in sala è intervenuta ("a nome del partito", ha specificato) occupando più della metà del suo intervento per perorare la causa dell'ospedale di Narni-Amelia, contro Bandecchi che lo blocca, e il resto per dire che il Comune di Terni sul nuovo ospedale non ha voce in capitolo, perché la competenza è regionale.

Secondo Alternativa Popolare, le parole della Pernazza rappresentano non solo "un errore politico ed un grave sgarbo istituzionale e un segnale preoccupante di distacco dai reali interessi della comunità ternana. Pernazza continua a parlare da sindaco di Amelia, non da rappresentante di questa comunità in Regione".

Particolare sconcerto viene inoltre espresso per il fatto che la Pernazza abbia definito una “idiozia” l’idea che il progetto dell’ospedale di Narni-Amelia debba procedere di pari passo con quello di Terni, come richiesto a più riprese dal sindaco Bandecchi.

A questo punto, emerge una domanda che Alternativa Popolare pone con tono sarcastico:"Consigliera Pernazza, è forse entrata nella maggioranza di governo insieme a De Rebotti, in un asse immaginario (mica tanto!) con la consigliera Pace (FdI), anch’essa non pervenuta al consiglio comunale di ieri, perché appagata dall’ospedale di Narni-Amelia?".

"Oppure le sue parole ‘l’ospedale di Terni può attendere’ rappresentano la posizione dell’intero centrodestra ternano sul nuovo ospedale di Terni? Attendiamo risposte dall’intero centrodestra",conclude la nota del gruppo.

Maria Grazia Proietti (PD) e Simonetti (M5S) dettano i tempi di gare, progetti e cantieri: almeno 10-11 anni

Conclusione al cronoprogramma del nuovo ospedale:parole e musica di Maria Grazia Proietti e Luca Simonetti, consiglieri regionali rispettivamente di PD e M5S che al contrario del collega Filipponi hanno disertato il consiglio aperto. Dopo il "Bandecchi svilisce le istituzioni si sarebbe già dovuto dimettere, non ci incanta" di prammatica, i due consiglieri regionali del centrosinistra lo accusano anche di essere "sprovveduto" perché l'ospedale vorrebbe fatto e finito in 5 anni. 

"La fase di progettazione e autorizzazione richiede in media tra 18 e 36 mesi, la gara d’appalto altri 6-12 mesi, mentre un cantiere di queste dimensioni, circa 600 posti e un DEA di II livello, dura generalmente tra 4 e 5 anni, a cui si aggiungono i tempi di collaudo e attivazione. Chi sostiene il contrario o è sprovveduto o parla in cattiva fede". Insomma, 10-11 anni minimo per consegnare le chiavi

Manca solo un punto del cronoprogramma: quello del reperimento delle risorse finanziarie necessarie a mettere in piedi il modello descritto. Ci vorranno almeno 500 milioni (e tutti pubblici), che con i tempi dettati dai due consiglieri, aumenteranno secondo gli esperti di opere pubbliche di un buon 30% (stando contenuti). Quanto ci vorrà per mettere in cassa questa cifra? 

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Federico Zacaglioni
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