19 Nov, 2025 - 16:35

Rigenerare l’Umbria, quartiere per quartiere: Confcommercio e Anci siglano l’avviso comune

Rigenerare l’Umbria, quartiere per quartiere: Confcommercio e Anci siglano l’avviso comune

La rigenerazione urbana in Umbria compie un passo politico e operativo di rilievo: Confcommercio Umbria e Anci Umbria hanno firmato un avviso comune che mira a rimettere al centro dei territori ciò che sta scomparendo più velocemente, come servizi di prossimità, attività economiche e presidi sociali. Nella sede perugina dell’associazione imprenditoriale, le due organizzazioni hanno formalizzato un’alleanza strutturata e un messaggio diretto alla Regione Umbria: serve un confronto immediato per discutere nove proposte operative capaci di invertire una tendenza che rischia di segnare in modo irreversibile il futuro dei centri umbri.

Un’Umbria che perde attività e servizi, la fotografia di un rischio sistemico

Il documento nasce in un contesto definito dagli stessi promotori come fragile. I numeri dell’Ufficio Studi Confcommercio tratteggiano una dinamica che non è più soltanto economica, ma sociale. In dodici anni l’Italia ha perso oltre 140 mila attività commerciali, con 118 mila negozi in sede fissa non più riaperti. Senza politiche mirate, entro il 2035 potrebbe scomparire un quinto delle imprese del commercio.

L’Umbria si colloca in una fascia particolarmente esposta. La densità commerciale continua a scendere nei due principali centri regionali. A Perugia, si è passati da 9,4 attività ogni mille abitanti nel 2012 a 7,2 nel 2024, con una proiezione che nel 2035 tocca quota 5,5. A Terni, stessa traiettoria: da 11,7 a 9,3, con una previsionale a 7,4. Una contrazione parallela che racconta un rischio concreto: meno attività significa meno servizi, meno relazioni, minore vivibilità urbana.

Il quadro si aggrava con il tema dei negozi sfitti: più di 2.155 in Umbria, pari a un’incidenza del 20,4%, tra le più alte del Paese. Un indice che misura la desertificazione commerciale prima ancora che economica.

Il nuovo asse Confcommercio-Anci: una strategia condivisa per territori integrati

L’avviso comune richiama un percorso iniziato dieci anni fa, ripreso nel 2021 e oggi aggiornato alle nuove trasformazioni: spopolamento, digitalizzazione, mutamento dei consumi e nuove esigenze dei cittadini. Al centro del documento c’è una visione precisa: rigenerare le città significa costruire un ecosistema urbano integrato, dove servizi pubblici e attività economiche sono elementi interdipendenti.

Il presidente di Confcommercio Umbria, Giorgio Mencaroni, sintetizza questo passaggio con un richiamo al ruolo sociale delle imprese: “La rigenerazione urbana non può essere un insieme di interventi spot. È un percorso di comunità che coinvolge istituzioni, imprese e cittadini. Dove chiude un negozio, non si perde solo un’attività: si spegne un pezzo di città”. Mencaroni indica nei Distretti del commercio lo snodo operativo fondamentale: “Sono lo strumento per rendere vivo e funzionante il nostro ecosistema urbano”.

Il presidente di Anci Umbria, Federico Gori, concentra l’attenzione sull’impatto nei piccoli Comuni: “Quando un negozio chiude non scompare solo un’impresa: viene meno un presidio di comunità. Rigenerare significa costruire un ecosistema in cui servizi pubblici e attività economiche camminano insieme”. E aggiunge: “I Distretti devono diventare i motori di marketing territoriale, sicurezza urbana, innovazione e servizi di prossimità”.

Le nove proposte alla Regione: una roadmap per accelerare la rigenerazione urbana

Il documento trasmesso alla Regione Umbria contiene nove linee operative. Tra queste:

  • una task force regionale a supporto dei Comuni nella progettazione;
  • la formazione tecnica per la progettazione integrata;
  • una revisione della normativa per tutelare le attività nei centri storici; incentivi fiscali per sostenere il commercio di prossimità;
  • un rafforzamento della polifunzionalità nei borghi; la creazione di un Osservatorio regionale sulla rigenerazione urbana; e, soprattutto,
  • il consolidamento dei Distretti del commercio come piattaforma di coordinamento delle politiche urbane.

Confcommercio e Anci chiedono alla Regione la convocazione di un incontro dedicato per illustrare le proposte e definire una strategia stabile, superando la frammentazione degli interventi.

L’obiettivo finale è netto: costruire un’Umbria in cui i servizi di prossimità, pubblici e privati, tornino a garantire attrattività, coesione sociale e qualità della vita. Una regione dove la rigenerazione urbana non sia un’eccezione, ma una politica ordinaria capace di restituire centralità a città e borghi.

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Federico Zacaglioni
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