11 Oct, 2025 - 16:27

Compra un ricambio auto su internet ma viene truffato: la Polizia di Assisi denuncia i due responsabili, scoperto un sistema di raggiri su scala nazionale

Compra un ricambio auto su internet ma viene truffato: la Polizia di Assisi denuncia i due responsabili, scoperto un sistema di raggiri su scala nazionale

Un 51enne residente nell’Assisano, nel tentativo di acquistare un finestrino per la propria auto su un noto sito di e-commerce, è caduto vittima di un raggiro ben strutturato, dietro il quale si celava un vero e proprio sistema di frodi. Grazie alla sua denuncia tempestiva, la Polizia di Stato di Assisi ha potuto ricostruire l’intera vicenda, identificando due presunti responsabili e portando alla luce una rete di truffe online operante su scala nazionale.

L’annuncio fasullo e il pagamento trappola

Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, il 51enne aveva individuato su un noto portale di e-commerce un annuncio che offriva un finestrino per auto a un prezzo particolarmente vantaggioso, apparentemente pubblicato da una società di demolizioni. L’inserzione, curata nei dettagli e corredata da riferimenti credibili, appariva del tutto autentica. Dopo un primo contatto tramite un’applicazione di messaggistica, l’uomo ha concordato con il presunto venditore il pagamento di 100 euro, effettuando un bonifico immediato sull’IBAN fornito. Tuttavia, il ricambio non è mai stato spedito.

Dopo diversi tentativi andati a vuoto di ottenere risposte dal venditore, il 51enne ha deciso di contattare direttamente la ditta di autodemolizioni citata nell’annuncio, scoprendo che l’azienda era completamente all’oscuro della vendita. Solo allora ha capito di essere caduto vittima di una truffa ben organizzata e si è recato al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Assisi per sporgere denuncia, consentendo così l’avvio immediato delle indagini.

L’indagine: tracciamento dei flussi e riscontri tecnici

Gli agenti della Polizia di Stato hanno subito avviato accertamenti approfonditi sui movimenti bancari e sulle utenze telefoniche coinvolte nella truffa. Le verifiche hanno permesso di risalire al bonifico effettuato dall’acquirente: il pagamento era stato indirizzato a un conto corrente postale aperto ad hoc e chiuso poco dopo la transazione.

Il conto risultava intestato a una donna di 51 anni, residente fuori regione, già nota alle forze dell’ordine per reati simili; in passato aveva gestito vendite simulate di pezzi di ricambio per auto, impiegando sempre tecniche analoghe. 

Parallelamente, l’analisi dell’utenza telefonica utilizzata per la trattativa ha rivelato che la scheda era intestata a un uomo, classe 1977 e cittadino straniero, anch’egli con un lungo curriculum di precedenti specifici. Solo negli ultimi sette mesi, era risultato coinvolto in almeno 14 episodi di truffa realizzati con modalità analoghe. L’incrocio dei dati bancari e telefonici ha permesso agli investigatori di identificare con precisione i due presunti autori del raggiro, fornendo elementi concreti per la denuncia all’Autorità Giudiziaria e facendo emergere un sistema di frodi organizzato su scala nazionale.

Denunce e indagini sul sistema truffaldino

Entrambi i soggetti sono stati formalmente denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa. Le indagini proseguono per accertare l’effettiva portata del sistema e verificare se i due indagati abbiano operato come terminali di una rete criminale più ampia oppure in autonomia. Gli elementi raccolti - flussi finanziari, tempistiche sospette di apertura e chiusura del conto corrente utilizzato per il pagamento, e l’uso reiterato delle medesime modalità di raggiro - costituiscono, secondo gli investigatori, indizi concreti di un’attività criminale strutturata e continuativa nel tempo.

Truffe online: un fenomeno in costante crescita

Il caso di Assisi è solo uno dei tanti episodi che ogni giorno si verificano in tutta Italia. Le truffe via internet, soprattutto legate alla compravendita di beni usati o di ricambi auto, stanno diventando sempre più sofisticate. Gli autori sfruttano portali di annunci, marketplace e social network, spesso appropriandosi dei nomi o dei marchi di aziende reali per dare credibilità alle loro offerte. Una delle pratiche più diffuse consiste proprio nell’uso di conti correnti “a tempo” - aperti per pochi giorni, utilizzati per ricevere pagamenti e poi chiusi - e di utenze telefoniche intestate a prestanome, elementi che rendono più complesso il tracciamento immediato dei colpevoli.

Come difendersi: i consigli della Polizia

La Polizia di Stato rinnova l’invito ai cittadini a prestare la massima attenzione durante gli acquisti online e fornisce alcune regole pratiche di prevenzione:

  • Evitare bonifici diretti verso conti intestati a privati sconosciuti e privilegiare sistemi di pagamento protetti e tracciabili, come PayPal o piattaforme ufficiali.

  • Verificare sempre l’identità del venditore, contattando direttamente l’azienda o il negozio associato all’annuncio per accertarne la reale esistenza.

  • Controllare le recensioni, l’anzianità del profilo e la coerenza dei prezzi proposti con quelli di mercato.

  • In caso di dubbi, non procedere con il pagamento e segnalare immediatamente l’inserzione sospetta al sito e alle forze dell’ordine.

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Francesco Mastrodicasa
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