Spacciava cocaina direttamente dal suo negozio di telefonia. A colglierlo sul fatto sono stati gli agenti della Polizia di Stato. Si tratta di un 49enne residente a San Gemini, in provincia di Terni, ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Arrestato, per lui è stato disposto disposto l’obbligo di dimora oltre alla chiusura del suo negozio per un periodo di 15 giorni.
Gli agenti della Squadra Mobile hanno messo in campo un servizio di osservazione ad hoc nei pressi di un negozio di telefonia della zona, durante il quale un acquirente è stato visto accedere all’esercizio commerciale e ricevere dal titolare un involucro in cellophane. Fermato poco dopo, consegnava agli agenti quasi un grammo di cocaina, dichiarando di averla acquistata all’interno del negozio.
La successiva perquisizione presso l’esercizio ha portato al rinvenimento di 13 involucri termosaldati di cocaina per 10,1 grammi complessivi, del materiale per il confezionamento, compresi ritagli di cellophane azzurro e la somma di 80 euro, provento della cessione avvenuta poco prima. A quel punto la perquisizione si è estesa anche all'abitazione dell'uomo, dove sono arrivate ulteriori conferme inequivocabili dell'attività di spaccio.
Qui i poliziotti hanno trovato una bilancia in ferro e una bilancia elettronica con residui di cocaina, altro cellophane azzurro identico a quello delle dosi e ben 259 involucri termosaldati contenenti cocaina. Trovati anche 3.900 euro in contanti che erano stati nascosti in una botola del terrazzo dell’abitazione del padre. In totale sono stati sequestrati 736 grammi di cocaina, oltre al materiale per il confezionamento e il denaro ritenuto provento dell’attività di spaccio.
Dopo l’arresto, l’uomo è stato portato in Questura e su disposizione del Sostituto Procuratore, è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida. Nei suoi confronti è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di San Gemini, con permanenza notturna presso la propria abitazione.
Inoltre, su disposizione del questore Michele Abenante, considerata la gravità dei fatti e l'impiego del negozio come luogo di spaccio, l'attività è stata sospesa per 15 giorni, ai sensi dell’art. 100 del T.U.L.P.S.
I numerosi episodi di cronaca che riportiamo anche da queste stesse pagine, confermano la diffusione del fenomeno dello spaccio, così come l'impegno costante delle forze dell'ordine nel contrastarlo. Soltanto ieri abbiamo trattato un altro caso, stavolta dal perugino, di un inseguimento che si è concluso con il rinvenimento di altra cocaina.
Nella notte fra sabato e domenica, durante uno dei consueti controlli sul territorio lungo la E45, i Carabinieri di Città di Castello hanno intimato l'alt a un'auto che però, non solo non si è fermata, ma si è lanciata a tutta velocità in superstrada. Da lì è partito un inseguimento con tanto di danneggiamento di due auto dell'Arma in servizio, urtate dal conducente in fuga mentre tentava una pericolosa manovra di sorpasso.
La folle corsa è terminata quando l'uomo che era alla guida è finito fuori strada per poi proseguire a piedi nel tentativo, vano, di far perdere le proprie tracce. I militari lo hanno raggiunto dopo pochi metri e ne è scaturita una colluttazione. Una volta immobilizzato, l'uomo è stato perquisito. In suo possesso sono stati ritrovati 21 grammi di cocaina oltre, nella sua auto, a 8.500 euro in contanti. L'uomo, identificato, è un 32enne di origini albanesi, senza fissa dimora e con precedenti penali, già colpito da un divieto di rientro in Italia. Per lui si sono spalancate le porte del carcere di Capanne, dove rimane a disposizione dell'autorità giudiziaria.