22 Oct, 2025 - 18:00

Come giocherà il Perugia di Giovanni Tedesco? Analisi tattica e probabile modulo

Come giocherà il Perugia di Giovanni Tedesco? Analisi tattica e probabile modulo

La stagione del Perugia è diventata una lunga notte da cui la squadra fatica a trovare l’alba. Penultimo posto, zero vittorie all’attivo e lo spettro della retrocessione che incombe come un macigno sulla piazza. Eppure il campionato è giovane: dieci giornate non cancellano passaggi storici né condannano un progetto sportivo. La società ha deciso dunque di cambiare rotta e consegnare la panchina a un uomo che conosce bene il dramma e il fascino di Perugia: Giovanni Tedesco (foto Ac Perugia Calcio).

Palermitano, ex capitano del Grifo tra il 1998 e il 2004 con 154 presenze e 24 gol, Tedesco ritorna in biancorosso da allenatore con un bagaglio di esperienze anche all’estero - da Malta al Qatar - che ne hanno temprato metodo e visione. La scelta del club è innanzitutto una scommessa affettiva e tattica: riportare sul rettangolo di gioco qualcuno che conosce i codici e le pressioni del Renato Curi può essere un vantaggio non trascurabile. Ma la posta in gioco è altissima: risollevare l’umore di uno spogliatoio che pare in stato di choc e impiantare una identità che finora è mancata.

Il calendario non concede pause. L’esordio di Tedesco è lunedì sera contro il Livorno, allenato da un altro ex biancorosso, Alessandro Formisano. Perugia-Livorno ha sempre saputo mescolare storia e rivalità; stavolta ci sarà anche il confronto tra due tecnici che conoscono la piazza. Sul fronte societario, il dato allarmante parla chiaro: cinque allenatori in poco più di un anno, tre in due mesi in questa stagione. Numeri che fotografano un’instabilità cronica e la necessità di trovare immediatamente una bussola. I tifosi, esausti, sperano che Tedesco sia l’ultimo nome sulla lavagna cambi allenatori e che con lui torni la resurrezione.

Sul piano psicologico la missione è delicata: il morale è sotto terra e la pressione mediatica e popolare può diventare un nemico tanto quanto l’avversario sul campo. La prima priorità di Tedesco sarà quindi ricostruire fiducia, restituire ordine e semplicità nelle idee di gioco e nelle responsabilità individuali. Servirà inoltre una gestione sapiente dei leader dello spogliatoio: trasformare la frustrazione in responsabilità è la chiave per far scattare una reazione a catena.

Come potrebbe giocare il Perugia di mister Giovanni Tedesco

Sul piano tattico, è plausibile che Giovanni Tedesco prediliga un 4-2-3-1, volto a garantire equilibrio difensivo senza rinunciare a soluzioni offensive sui lati e nello spazio centrale. Negli ultimi due anni il tecnico ha spesso utilizzato proprio questo modulo: una base solida che assicura copertura, permette trasformazioni dinamiche in fase di possesso e favorisce la mobilità degli esterni. Applicato al Perugia, il 4-2-3-1 avrebbe il vantaggio di incanalare le risorse tecniche della squadra in ruoli chiari.

La linea a quattro difensiva vedrebbe Calapai sull’out destro e Giraudo sul sinistro, con Riccardi al centro affiancato da uno tra Dell’Orco e Angella. Entrambi i centrali hanno avuto problemi fisici nel recente passato: la conta degli indisponibili condiziona le scelte e apre scenari in cui Tozzuolo o il giovane Nwanege possono emergere come soluzioni credibili. Megelaitis, invece, potrà essere schierato sia sulla linea difensiva, sia a centrocampo.

A centrocampo, Joselito può rivelarsi fondamentale nel ruolo di playmaker, con capitan Giunti, Tumbarello, Torrasi, Bartolomei, Broh e Terrnava che offrono alternative per temperamento e fisicità. In fase offensiva il trequartista centrale dovrà garantire inserimenti e collegamento con la punta: le opzioni includono Manzari, Matos, Bacchin o Kanouté, ognuno con caratteristiche differenti tra finalizzazione, profondità o capacità di gioco spalle alla porta. Sulla punta unica la scelta tra Montevago, Ogunseye o Giardino determinerà l’impostazione: un attaccante più fisico favorirà cross e rifiniture, mentre un attaccante mobile incentiverebbe il gioco in verticale e la ricerca di connessioni con le mezze ali.

Tedesco potrebbe anche optare per un 4-3-2-1 in partite in cui serva maggior controllo del centrocampo. Questo sistema, più compatto, consentirebbe due sotto-punte in grado di creare superiorità alle spalle della difesa avversaria. In transizione, il Perugia potrebbe trasformarsi in 4-3-3 per sfruttare la velocità sugli esterni, specialmente se Kanouté e Matos o Bacchin venissero schierati simultaneamente. La flessibilità sarà il vero valore aggiunto dell’allenatore: variare il sistema a seconda dell’avversario ma mantenendo chiarezza di compiti può trasformare il gruppo.

Infine, l’aspetto mentale rimane imprescindibile. Tedesco dovrà lavorare sulla resilienza, sull’atteggiamento durante i 90 minuti e sulla capacità di non subire l’avversario psicologicamente. Allenamenti mirati, messaggi chiari e leadership incalzante saranno gli strumenti per far ritrovare al Perugia il gusto della competizione. Solo così la squadra potrà sperare di cancellare il tabù della prima vittoria e avviare la risalita in classifica.

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Lorenzo Farneti
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