23 May, 2025 - 10:42

Cittadini comunitari non iscritti, la Regione Umbria garantisce assistenza sanitaria grazie al codice ENI

Cittadini comunitari non iscritti, la Regione Umbria garantisce assistenza sanitaria grazie al codice ENI

Cosa succede quando non si è iscritti al Sistema Sanitario del Paese in cui ci si trova ma si ha necessità di una prestazione sanitaria? La risposta nel caso di cittadini comunitari è che esiste il codice ENI, una sigla che sta per "Europeo Non Iscritto". È un codice di competenza regionale che viene assegnato ai cittadini comunitari privi di copertura sanitaria in quanto non risultano assistiti dagli Stati di provenienza e non hanno i requisiti per l’iscrizione al Sistema Sanitario Regionale, così da poter accedere alle cure mediche essenziali.

Si tratta di un provvedimento della massima importanza poiché è lo strumento con cui le Regioni riescono a garantire il diritto alla salute anche a chi non è iscritto al Sistema Sanitario Nazionale. In questo senso l'Umbria ha compiuto un significativo passo avanti poiché da poco ha adottato una specifica delibera per l'adozione del codice ENI in modo da poter provvedere all'assistenza medica a tutti coloro che rientrano nel caso di cui sopra.

Cosa garantisce il codice ENI

Il codice ENI avrà validità semestrale e sarà rinnovabile in caso di permanenza sul territorio umbro. I cittadini provvisti di codice ENI avranno così diritto all'iscrizione al Servizio Sanitario Regionale con la possibilità di scegliere il medico di medicina generale o il pediatra di libera Scelta. Accederanno inoltre alle prestazioni indifferibili e urgenti, alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e ai farmaci erogabili dalle farmacie convenzionate, a parità di condizioni con i cittadini italiani per quanto riguarda le eventuali quote di partecipazione alla spesa ovvero il pagamento del ticket.

Proietti: "Una passo concreto per una sanità sempre più inclusiva"

Soddisfatta la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti che, tra le altre, ha la delega alla Sanità. "Con questo provvedimento - ha detto - la Regione Umbria conferma il proprio impegno per garantire il diritto alla salute a tutte le persone presenti sul nostro territorio, indipendentemente dalla loro condizione sociale ed economica. L'istituzione del codice ENI rappresenta un passo concreto verso una sanità sempre più inclusiva e attenta ai bisogni delle fasce più vulnerabili della popolazione, in linea con i principi fondamentali del nostro Sistema Sanitario Nazionale".

Le prestazioni sanitarie saranno a carico delle ASL e nel bilancio regionale 2025-2027 sono stati appositamente stanziati 250mila euro a copertura delle stesse. In questo modo coloro che non rientrano nel Sistema Sanitario Nazionale e che si trovino in condizioni di fragilità o indigenza, potranno avere accesso alle cure. Un provvedimento che tutela il diritto alla salute e che lo estende anche a quegli utenti altrimenti difficili da raggiungere.

Come funziona il codice ENI e chi può richiederlo

Il codice ENI è destinato ai cittadini comunitari che non sono residenti in Italia, non sono in possesso di una tessera TEAM né iscritti al SSN e non hanno i requisiti per l'iscrizione e non sono coperti, infine, da assicurazione sanitaria né in Italia né nel loro Paese di origine.

Il codice ENI viene rilasciato dalle ASL, le Aziende Sanitarie Locali, ha una validità di sei mesi e può essere eventualmente rinnovato. Permette l'accesso alle cure ambulatoriali, ospedaliere, urgenze e agli interventi di medicina preventiva sul territorio regionale. 

Il codice può essere richiesto direttamente all'ASL di competenza o anche direttamente in ospedale al momento di ricevere la cura. Per richiedere il codice ENI va presentata una apposita richiesta che dovrà essere corredata da documentazione recante la data di ingresso in Italia, il domicilio sul territorio regionale, la dichiarazione di non iscirizione all'anagrafe dei residenti né al Sistema Sanitario Regionale né a una copertura assicurativa sanitaria e, infine, la dichiarazione dell'eventuale stato di indigenza, allegando anche una fotocopia del documento di identità.

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Sara Costanzi
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