13 Nov, 2025 - 15:00

Il Guardian intervista la presidente della Ternana Claudia Rizzo: "Il futuro è donna"

Il Guardian intervista la presidente della Ternana Claudia Rizzo: "Il futuro è donna"

Nel mezzo delle complesse vicende amministrative che riguardano il progetto Stadio-Clinica a Terni, si è inserito uno spiraglio di tutt'altro tipo con una nuova apertura sulla figura della presidente della Ternana, Claudia Rizzo. L'imprenditrice 23enne, è la prima presidente donna della squadra rossoverde in cento anni di storia e una delle dirigenti più giovani di sempre nel calcio professionistico italiano. Una storia che ha fatto notizia anche all'estero e che, proprio ieri, ha trovato ampio spazio nella pagine del Guardian. Il prestigioso quotidiano indipendente britannico in un lungo articolo a firma di Emanuele Giulianelli, ha proposto un'approfondita intervista alla giovane dirigente, svelandone ambizioni e ripercorrendo insieme a lei le tappe principali che l'hanno condotta al vertice del club calcistico. Rizzo che di solito è di poche parole, si è mostrata qui molto disponibile al dialogo: ne è risultata un ritratto colma di lucidità, ambizioni e consapevolezza.

Claudia Rizzo al Guardian: " La Ternana è molto più di una squadra di calcio"

Claudia Rizzo nell'intervista è partita dall'inizio. Dai suoi genitori, Gian Luigi e Laura Melis, proprietari del gruppo di sanità privata Villa Claudia che da questa estate ha acquisito la proprietà del club. I primi passi nel mondo dell'impresa Claudia li ha mossi in famiglia, prima come piccola imprenditrice agricola a Noto, in Sicilia e poi lavorando nelle cliniche mediche dei genitori.

"La Ternana - ha affermato Rizzo - è un'enorme responsabilità, ma anche la possibilità di offrire qualcosa di diverso. Voglio dimostrare che le donne possono guidare il calcio proprio come fanno con ogni altro settore". Sul ruolo femminile ha aggiunto che "ci sono ancora dei pregiudizi perché a lungo il calcio è stato un mondo maschile, ma le cose stanno cambiando. Le donne possono portare un punto di vista differente e un valore aggiunto anche in questo campo".

Il calcio, una passione coltivata fin da piccolissima

La passione calcistica gliel'ha trasmessa il padre che la portava allo stadio fin da piccolissima. "Il calcio per me è sempre stato una passione e quando mi si è presentata l'occasione, l'ho colta, grazie alla mia famiglia - ha ricordato -. A questa età è giusto non lasciarsi scappare le opportunità".

Nell'acquisizione della Ternana, un ruolo fondamentale l'ha avuto il pacchetto Stadio-Clinica, un progetto unico in Italia che ha unito nella stessa visione il mondo dello sport e quello della salute. L'obiettivo, ha spiegato Rizzo, è di radicare ulteriormente il club nella comunità, avendo compreso in pieno che a Terni la squadra è una questione che va ben oltre il tifo. "La Ternana è più di una squadra di calcio. È parte dell'identità cittadina e vogliamo darle stabilità e forza per il futuro". Un'ambizione che è anche personale: "per me è importante dimostrare che non sono qui solo per la mia famiglia. Sono qui per lavorare, imparare e guadagnarmi rispetto".

Rizzo: "Il calcio accoglierà nuove donne"

Facendo la spola tra Roma e Terni, Rizzo ha detto che a Terni si trova bene e che si sta impegnando a costuire un clima di fiducia anche con i giocatori. "Sto imparando a conoscere la città di Terni, le persone sono gentili. I giocatori devono sentire che intorno a loro c'è un clima di stabilità e supporto. Sono sicura che con l'impegno e il mindset giusti avremo una buona stagione che renderà tutti orgogliosi".

Anche se non si sbilancia in promesse e previsioni "per superstizione" ha ribadito l'importanza delle giovani leve della Ternana: "Vedo la gioventù come una forza che porta idee e approcci nuovi. Nella Ternana è importante costruire un ponte fra la vecchia generazione e la nuova, tenendo sempre viva l'identità del club. Voglio fare un buon lavoro qui. Se in questo mondo sarò ancora le benvenuta e farò un buon lavoro, mi piacerebbe vedermi ancora presidente fra vent'anni, magari anche di un altro club, chi lo sa?".

Conclude tornando da dove è partita. "Non è necessario essere uomini per dirigere un club o lavorare nel management del calcio. Il futuro è donna e passo dopo passo il calcio accoglierà nuove donne con energie fresche e una spinta positiva verso il futuro".

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Sara Costanzi
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