Sperava, con ogni probabilità, di passare inosservato ma ad incastrarlo ci hanno pensato le telecamere di videosorveglianza. È accaduto in una struttura ricettiva dell'Altotevere dove un cliente, approfittando della momentanea assenza della receptionist, le ha rubato il portafogli.
Con la stagione estiva ormai entrata nel vivo, l'Umbria si conferma una delle mete più apprezzate dai turisti, sia italiani che internazionali. Anche un 60enne fiorentino nei giorni scorsi ha soggiornato a Città di Castello. Al momento del check-out con la receptionist che si era allontanata per qualche istante, si è intrufolato nel front office del complesso rubandole il portafogli che lei custodiva all'interno della propria borsa. Una volta ultimati i passaggi, a fine soggiorno, lui ha lasciato la struttura.
A fine turno la ragazza si è accorta del furto e si è immediatamente recata a denunciare l'accaduto presso la stazione dei Carabinieri di Città di Castello. Le indagini hanno avuto breve durata e grazie alle testimonianze raccolte si è arrivati presto a identificare il presunto responsabile del furto. Decisive le immagini di videosorveglianza visionate dai militari.
Il portafogli della receptionist è stato rinvenuto gettato a terra, a poca distanza dalla reception stessa. Dentro in realtà c'erano pochi spiccioli di cui il presunto ladro non ha esitato ad appropriarsi. A carico dell'uomo è quindi scattata la denuncia presso la Procura della Repubblica di Perugia.
Le pagine di cronaca sono piene di casi di furti. C'è chi ruba negli esercizi commerciali, nelle banche o negli uffici postali, e chi ruba nelle abitazioni, a volte anche con gli inquilini in casa e chi, pensando di farla franca, va al ristorante e poi non paga. I malintenzionati sottraggono beni anche a chi non ha assolutamente modo di difendersi. Emblematica in questo senso la notizia recente del furto del triciclo ai danni di due bambine, sempre di Città di Castello. Sui social il nonno di Melissa e Lea, il signor Luigi Bartolini, aveva lanciato un accorato appello invitando i ladri a "mettersi una mano sulla coscienza" e a restituire il maltolto.
"Quel triciclo - aveva spiegato affranto il nonno delle bambine - ha un valore particolare e affettivo che va ben aldilà del valore economico, l’ho acquistato in un momento delicato della mia vita e l’ho messo a disposizione delle mie nipoti per farle giocare insieme alla nostra cagnolina. Per loro la bici è diventata un oggetto di giochi e spensieratezza e ora non so proprio come fare a dirgli che è stata rubata".
A differenza del turista di cui sopra, può essere capitato a molti di imbattersi in un portafogli o in un altro bene di valore, come, ad esempio un gioiello o un cellulare. In questi casi la legge è chiara ed è bene conoscerla onde evitare possibili denunce perché trattenere beni altrui, anche se trovati "per caso", è un illecito che comporta conseguenze sia in sede penale che civile.
Chi trova un bene di valore è tenuto sempre a restituirlo al legittimo proprietario. Se non fosse possibile risalire alla sua identità (ad esempio dalla patente nel portafogli) il bene va consegnato all'Ufficio Oggetti Smarriti del Comune dichiarando le circostanze in cui è stato ritrovato. Ci si può inoltre rivolgere alla Polizia, ai Carabinieri o alla Polizia Municipale.
La legge italiana stabilisce anche una ricompensa per chi trova e consegna un bene altrui. È infatti previsto che il proprietario del bene restituito paghi chi l'ha ritrovato un decimo della somma rinvenuta o, se non si tratta di un portafogli, il decimo del valore del bene.