03 Jun, 2025 - 09:05

Città di Castello, riapre il parco di Rignaldello dopo gli interventi di "relamping"

Città di Castello, riapre il parco di Rignaldello dopo gli interventi di "relamping"

I parchi cittadini sono i polmoni verdi che garantiscono anche a chi vive nelle zone urbane di godere del contatto con la natura. Per le funzioni che svolgono sia sotto il profilo del benessere che sul fronte della socialità, rappresentano veri e propri presidi di salute pubblica. Una città con più verde è infatti una città più sana e una vasta letteratura scientifica ne certifica i benifici per tutta la comunità.

Un'ottima notizia in questo senso arriva da Città di Castello dove, dopo un accurato intervento di restyling, è stato restituito alla cittadinanza il parco di Rignaldello, situato lungo la sponda sinistra del fiume Tevere, nei pressi del quartiere omonimo appena fuori le mura cittadine.

Gli interventi e l'operazione di "relamping"

Già nel 2016 l'amministrazione comunale aveva provveduto a realizzare una serie di interventi con la riqualificazione dell’asta del Tevere da parte del Comune di Città di Castello, che portò alla sistemazione del lago, dell’area attrezzata per il gioco, dei percorsi, degli spazi verdi e degli ingressi.

Da poco si sono conclusi i nuovi lavori per garantirne l'adeguamento strutturale e il miglioramento della fruibilità. In particolare gli interventi, realizzati dal Comune nell’ambito degli investimenti previsti dalla convenzione Consip Servizio Luce 4, hanno riguardato la rete dell'illuminazione pubblica.

Nel parco è stata effettuata una operazione di "relamping" ovvero di sostituzione dei corpi illuminanti con apparecchi a led più efficienti sotto il profilo energetico, oltre all’installazione di nuovi punti luce a led in aggiunta a quelli esistenti.

Nei prossimi giorni, hanno fatto sapere il sindaco Luca Secondi e l’assessore all’ambiente, Mauro Mariangeli, verrà stabilita la data di inaugurazione ufficiale.

I cigni sono i veri padroni di casa

Il parco di Rignaldello venne realizzato dall'amministrazione comunale negli anni '90 con la progettazione e la direzione di Marco Bani, biologo, ambientalista e speleologo. Gli abitanti lo chiamano anche "parco dei cigni" perché al suo interno vivono e prosperano molti esemplari di questa specie tant'è che anche da poco sono nati sei nuovi piccoli. I neo genitori sono mamma Gisella e papà Checco.

Quello che forse non tutti sanno, è che il primo cigno introdotto nel parco venne trovato lungo la superstrada E45 e, una volta curato, trovò qui la sua nuova casa. Da allora grazie a un impianto di fitodepurazione che garantisce la filtrazione e la pulizia delle acque del lago, il parco è diventato il rifugio di altri animali come germani, pesci d’acqua dolce e tartarughe.  

Proprio per le sue caratteristiche innovative, il parco si presta a esperienze ambientali per tutte le età. Suddiviso in cinque aree tematiche (percorso sensoriale, lettini aromatici, accampamento indiano, area lettura e percorso per la caccia alle impronte) offre inoltre un centro servizi con materiale informativo e pubblicazioni a carattere divulgativo per scuole, associazioni e turisti.

L'importanza di trascorrere il tempo all'aria aperta

La recente esperienza pandemica con tutte le restrizioni che ne sono conseguite, ha fatto riscoprire all'umanità la fondamentale importanza di trascorrere del tempo all'aperto. La natura, anche quella dei parchi cittadini, è un luogo di apprendimento e scoperta e i benefici psico-fisici dell'attività all'aria aperta sono notevoli ad ogni età.

I livelli di ansia e stress si riducono, aumentano concentrazione e produttività, migliorano la vitalità e l'autostima e, quando ci si espone alla luce naturale, anche il sonno ne guadagna. 

Il parco di Rignaldello rappresenta fin dalla sua nascita, un esempio virtuoso di come la collaborazione tra uomo e natura possa avere risvolti estremamente positivi anche in ambiente urbano. Il fatto che vi siano tanti animali e che i cittadini se ne prendano cura con rispetto, costituisce un modello estremamente positivo da trasmettere alle nuove generazioni.

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Sara Costanzi
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