25 Sep, 2025 - 19:53

Città di Castello rende omaggio a Gaetano Scirea con la mostra fotografica "Ricordando Scirea, il campione e l'uomo"

Città di Castello rende omaggio a Gaetano Scirea con la mostra fotografica "Ricordando Scirea, il campione e l'uomo"

Città di Castello celebra la memoria di Gaetano Scirea, icona indiscussa del calcio italiano, attraverso la mostra fotografica “Ricordando Scirea, il campione e l’uomo”. Inaugurata mercoledì 24 settembre 2025, l’esposizione è allestita nell’atrio del Palazzo Comunale di piazza Gabriotti e resterà aperta al pubblico gratuitamente fino al 30 settembre, con orari dalle 9 alle 19 nei giorni feriali e dalle 9 alle 20 nei weekend. L’iniziativa, promossa dal Juventus Club Altotevere Città di Castello sotto la curatela del presidente Sandro Crocioni, vuole celebrare non solo le imprese sportive di Scirea, ma anche i valori di integrità, lealtà e umanità che ne hanno fatto un modello universale e un assoluto punto di riferimento.

Un tributo al “capitano gentiluomo”

Gaetano Scirea, scomparso prematuramente nel 1989, viene ricordato non solo per le sue straordinarie qualità tecniche, ma anche per la sua integrità morale e per una rara umanità che lo resero un modello dentro e fuori dal campo. La mostra, attraverso gli scatti del fotografo Salvatore Giglio, racconta la sua carriera e la sua vita privata, offrendo uno spaccato unico di un’epoca irripetibile del calcio italiano. Le fotografie esposte ripercorrono i trionfi con la Juventus e la Nazionale, dalla conquista del Mondiale 1982 ai momenti più quotidiani, alternando immagini di gioco a scene intime e familiari.

Tesori di un’epoca: i cimeli del capitano juventino

Oltre alle immagini, l’allestimento ospita una preziosa selezione di cimeli che testimoniano l’impatto di Scirea nel panorama calcistico mondiale. Tra gli oggetti esposti, spiccano le maglie originali del capitano juventino e quelle autografate da leggende del calibro di Michel Platini, Paolo Rossi, Roberto Bettega, Antonio Cabrini, Alessandro Del Piero, Zinedine Zidane e Diego Armando Maradona.

Un evento che unisce

L'evento, oltre a suscitare un forte interesse a livello locale, ha registrato riscontri di risonanza internazionale: visitatori provenienti da Germania, Belgio e Cina hanno lasciato la loro firma nei registri commemorativi, testimonianze che, come annunciato dagli organizzatori, saranno consegnate alla vedova Mariella Scirea. Particolarmente significativo è stato anche l’afflusso spontaneo e trasversale di tifosi provenienti da club storicamente rivali: sostenitori di Fiorentina, Inter, Milan, Napoli e Roma hanno partecipato alla manifestazione, a conferma di come la figura di Scirea trascenda le rivalità calcistiche, incarnando valori universali di integrità, lealtà e umanità.

Il valore culturale dell’iniziativa

L'inaugurazione si è rivelata un’occasione di profonda riflessione pubblica sul potere aggregativo dello sport. Il sindaco Luca Secondi, presente insieme al presidente del consiglio comunale Luciano Bacchetta, ha sottolineato il valore sociale dell’iniziativa, evidenziando come Città di Castello, grazie a eventi culturali di questo calibro, rafforzi il proprio ruolo di custode della memoria e di promotore di partecipazione civica. Alla cerimonia hanno preso parte anche rappresentanti istituzionali del mondo calcistico regionale, tra cui il vicepresidente vicario del Comitato Regionale Umbro FIGC, Claudio Tomassucci, che hanno condiviso ricordi e aneddoti.

Sandro Crocioni, curatore e promotore della mostra, ha dichiarato che l’obiettivo dell’iniziativa è duplice: "rendere omaggio a una carriera irripetibile e offrire ai visitatori l’opportunità di meditare sui valori che Scirea ha incarnato". La scelta del linguaggio fotografico di Salvatore Giglio - capace di catturare al contempo istanti di tecnica sopraffina e momenti di pura umanità - contribuisce a restituire al pubblico la dimensione affettiva del ricordo oltre a quella meramente storica.

Un percorso emozionale

Il percorso espositivo ripercorre tappe emblematiche della storia della Juventus e del calcio italiano: dalle immagini della finale di Coppa dei Campioni del 1985 all’Heysel - cariche di suggestioni e memorie indelebili - alle fotografie della Coppa Intercontinentale di Tokyo, fino all’ultimo match di Scirea, disputato contro il Brescia nel 1987. Le sequenze proposte allo spettatore restituiscono frammenti di un’epoca in cui il gioco, i suoi interpreti e le loro imprese non erano solo eventi sportivi, ma veri e propri punti di riferimento sociali e culturali, capaci di parlare ancora oggi di valori rari e universali.

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Francesco Mastrodicasa
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