A Città di Castello ha aperto le porte una nuova struttura sanitaria che parla il linguaggio della dignità. Si chiama "Santa Margherita" e nasce per restituire un sorriso, non solo simbolicamente, a chi troppo spesso è costretto a ignorare il dolore per mancanza di mezzi. Voluto dalla Caritas diocesana, questo ambulatorio odontoiatrico accoglie chi vive in condizioni economiche complesse e non può permettersi l'accesso alle cure dentistiche.
Il servizio è riservato a persone con comprovate difficoltà, individuate attraverso indicatori reddituali oppure segnalazioni da parte di medici, assistenti sociali e associazioni. Un presidio gratuito, sostenuto dal lavoro di odontoiatri volontari e personale specializzato, che intreccia accoglienza e competenza in una rete territoriale costruita sul volontariato e sul senso civico.
La presentazione della struttura si è tenuta nella sede vescovile, dove hanno preso parte figure religiose, amministratori pubblici e dirigenti del settore sanitario. Hanno partecipato, tra gli altri, i vertici della Chiesa umbra, referenti regionali del sistema di welfare, accademici e rappresentanti della Caritas nazionale e locale. L'inaugurazione vera e propria si è svolta in piazza Gabriotti, luogo in cui ha sede il nuovo presidio.
Nel corso della giornata, il direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello, è stato accolto dal sindaco Luca Secondipresso la sede del Comune, insieme al direttore della Caritas diocesana Gaetano Zucchini. L'incontro è stato l'occasione per riaffermare il legame consolidato tra l'amministrazione comunale e l'organismo pastorale, da sempre attivo nel territorio con iniziative di prossimità.
Il primo cittadino ha ricordato come la collaborazione con la Caritas abbia radici profonde, con una storia iniziata negli anni Settanta e rafforzata nel tempo. Una cooperazione che ha consentito di affrontare insieme situazioni di crescente disagio sociale, grazie anche al lavoro dei volontari e delle parrocchie, veri e propri punti di riferimento per la cittadinanza più fragile.
La nuova iniziativa arriva in un contesto complesso per migliaia di persone. I numeri raccontano di un aumento costante della povertà assoluta in Italia, che ha superato i 5,6 milioni di individui. Una fascia crescente della popolazione si trova a dover rinunciare a servizi essenziali, tra cui le cure dentistiche, spesso troppo costose.
Secondo i dati resi noti dalla Caritas, nel 2024 le richieste di sostegno per prestazioni mediche e farmaci hanno raggiunto le 436 mila unità. Le cure odontoiatriche rappresentano una delle voci più trascurate: solo una minima parte delle spese sanitarie dei nuclei familiari in difficoltà viene destinata alla salute della bocca, mentre la maggioranza delle risorse viene impiegata per acquistare medicinali. Le rinunce aumentano di pari passo con il costo delle cure: lo Stato investe poco meno di 100 milioni all'anno nel settore, mentre i cittadini ne spendono 8 miliardi in prestazioni private.
Anche nel contesto tifernate il problema è ben presente: numerose famiglie, in particolare quelle con più figli, sono costrette a rimandare o rinunciare completamente alle cure odontoiatriche.
Il progetto è stato sviluppato a partire dalle segnalazioni raccolte dalla Diocesi, secondo cui molte famiglie, specialmente quelle numerose, si trovano nell'impossibilità di accedere a trattamenti odontoiatrici. L'intervento ha preso forma grazie ai fondi dell'8xmille e al coinvolgimento di professionisti e accademici dell'Università di Perugia, che collaboreranno con la struttura.
L'accesso ai servizi sarà regolato attraverso un percorso condiviso con i Centri d'ascolto della Diocesi e delle parrocchie, oltre che su segnalazione da parte dei medici di famiglia e dei servizi sociali. Gli operatori volontari, tra cui odontoiatri, assistenti alla poltrona e personale di segreteria, garantiranno continuità e qualità delle prestazioni offerte.
L'ambulatorio, battezzato "Santa Margherita", è stato pensato come luogo di accoglienza, prevenzione e trattamento. Le persone in condizione di vulnerabilità potranno accedere ai servizi dopo una valutazione della situazione economica attraverso i canali di ascolto della rete ecclesiale o per il tramite di soggetti del sistema socio-sanitario locale.
Durante l'incontro inaugurale, il vescovo Luciano Paolucci Bedini ha espresso soddisfazione per la nuova struttura, dichiarando: “Siamo molto contenti come Chiesa tifernate di poter presentare quest’opera segno che in quest’anno giubilare diventa anche un modo per consegnare alla città e al territorio un altro motivo di speranza. Questo ambulatorio diventa l’occasione perché qualcuno che non potrebbe raggiungere quelle cure, per motivi economici, trovi la disponibilità di professionisti che vengono incontro”.
A raccontare la genesi del progetto è stato Gaetano Zucchini: “La diocesi di Città di Castello ha rilevato un aumento costante delle richieste di aiuto per prestazioni sanitarie, soprattutto nell’ambito odontoiatrico. Molte famiglie rinunciano a curare i denti, specie quelle con tanti bambini. Due anni fa è nata così l’idea di un’altra opera segno: oggi inauguriamo un servizio concreto e strutturato, frutto di lunga programmazione e del sostegno dell’8xmille e della diocesi”.
Don Marco Pagniello, direttore della Caritas italiana, ha aggiunto: “La povertà sanitaria è in crescita, e colpisce soprattutto gli anziani, ma non solo. Sempre più famiglie, anche insospettabili, devono rinunciare alle cure. Non parliamo più solo di migranti o senza dimora, ma dei nostri vicini. La Chiesa, come sempre, fa la sua parte dando risposte concrete e segnalando bisogni veri”.
Il sindaco Luca Secondi ha infine sottolineato l'importanza della collaborazione tra enti diversi: “Questo progetto socio-sanitario inaugura una stagione nuova nella gestione delle emergenze sociali e sanitarie. La sinergia tra Diocesi, Caritas, Università e professionisti è motivo di orgoglio e ci spinge, come istituzioni, a fare sempre più rete per non lasciare indietro nessuno”.