Dopo otto anni di attesa, conseguenti alla chiusura per inagibilità dell’edificio storico gravemente danneggiato dal sisma del 2017, la comunità di Badia Petroia torna finalmente a disporre di una scuola primaria autonoma e pienamente operativa. Nei giorni scorsi è stata inaugurata la nuova sede, frutto di un investimento complessivo di circa 1,5 milioni di euro, cofinanziato dal Ministero dell’Istruzione e dal Comune - che ha contribuito con oltre 600.000 euro - e realizzata in tempi record: meno di tre anni dall’avvio del cantiere.
La cerimonia di inaugurazione si è svolta in un clima di festa e forte partecipazione comunitaria, con il tradizionale taglio del nastro affidato al sindaco Luca Secondi e a una giovane alunna della primaria, simbolo del futuro della frazione. "La promessa fatta alle famiglie è stata mantenuta - ha dichiarato il sindaco -: restituiamo a Badia Petroia un punto di riferimento educativo e di comunità". Alla giornata hanno preso parte il vicesindaco Bernicchi, gli assessori Carletti e Guerri, diversi rappresentanti dell’amministrazione comunale e numerosi cittadini, testimoniando l’importanza condivisa di questo traguardo.
La dirigente scolastica Stefania Migliorucci ha definito l’inaugurazione"un momento importante per famiglie e bambini", che potranno finalmente usufruire di un ambiente sicuro, stimolante e progettato per promuovere crescita, apprendimento e formazione. A sottolineare l’importanza e la portata del progetto è intervenuto Massimo Belardinelli, ambassador di INDIRE, che ha descritto il nuovo plesso come “un modello nazionale di progettazione innovativa e all’avanguardia”.
Il nuovo plesso, sviluppato interamente su un unico piano, si estende per circa 483 metri quadrati e potrà accogliere fino a 75 alunni. La distribuzione degli ambienti è stata pensata per garantire funzionalità e comfort: cinque aule didattiche, una sala dedicata al personale docente, un refettorio attrezzato e ampi spazi polivalenti concepiti per attività laboratoriali, momenti ricreativi e iniziative aperte anche alla comunità locale.
La progettazione architettonica della nuova scuola ha posto particolare attenzione alla flessibilità degli ambienti, alla piena accessibilità e inclusione, principi cardine di una scuola moderna e funzionale. I percorsi interni sono stati studiati per garantire facilità di movimento e fruizione a tutti, mentre gli spazi modulari permettono di riconfigurare rapidamente aule e laboratori in base alle attività didattiche o comunitarie. Il risultato è un edificio che va oltre la funzione scolastica tradizionale: non solo un luogo di apprendimento, ma un vero e proprio centro educativo e sociale, capace di accogliere, valorizzare e integrare la pluralità dei bisogni dei bambini e della comunità circostante.
Dal punto di vista tecnologico e costruttivo la scuola rappresenta un significativo passo avanti. La struttura portante in legno, le ampie vetrate per massimizzare la luce naturale, l’isolamento termico avanzato e l’installazione di un impianto fotovoltaico contribuiscono a ridurre sensibilmente i consumi. L’edificio è stato progettato secondo i criteri NZEB (Nearly Zero Energy Building): ciò significa che la scuola garantisce prestazioni energetiche molto elevate, con fabbisogni estremamente contenuti e ridotti costi di gestione nel medio-lungo termine.
La nuova scuola è il risultato di una progettazione orientata alla sicurezza antisismica, una priorità imprescindibile dopo l’esperienza del terremoto del 2017. La selezione dei materiali, le tecniche costruttive all’avanguardia e i rigorosi controlli strutturali realizzati durante il cantiere garantiscono non solo elevati standard di protezione, ma anche facilità di manutenzione nel tempo. L’intervento si colloca all’interno di un più ampio programma comunale e regionale, finalizzato a mettere in sicurezza l’intero patrimonio scolastico e a rafforzare la resilienza delle comunità locali.
La riapertura della scuola non ha solo valore infrastrutturale: rappresenta un investimento sul capitale umano e un volano per la coesione sociale. Gli spazi polifunzionali favoriranno progetti sull’educazione ambientale, percorsi culturali, attività sportive e sinergie con le associazioni locali. I promotori dell’iniziativa sottolineano come la disponibilità di un presidio scolastico in loco possa contribuire alla tenuta demografica della frazione e al miglioramento complessivo della qualità della vita.
Il completamento dell’opera in meno di tre anni è stato reso possibile da una pianificazione condivisa tra Comune e Ministero, da procedure di project management snelle e dal coordinamento continuo degli uffici tecnici. L’esperienza dimostra la possibilità di coniugare rapidità esecutiva e qualità progettuale quando vi è chiarezza negli obiettivi e collaborazione istituzionale. Tra i prossimi passi previsti dall’amministrazione figurano il monitoraggio dei consumi energetici e l’eventuale espansione dei servizi in relazione all’andamento delle iscrizioni e alle esigenze della comunità.