Dal 25 settembre 2025 al 25 gennaio 2026 Firenze si trasforma nel cuore pulsante del Rinascimento con la grande mostra Beato Angelico, un evento di respiro internazionale che riunisce capolavori unici tra le sale rinascimentali di Palazzo Strozzi e gli ambienti monumentali del Museo di San Marco. All’interno di questa cornice di eccezionale prestigio si inserisce anche Città di Castello, che porta all’attenzione del pubblico due statuine del Reliquario di Sant’Andrea, appartenenti alla Pinacoteca comunale tifernate e attribuite alle botteghe di Lorenzo Ghiberti, tra i massimi maestri del primo Quattrocento.
Il prestito, autorizzato dal Comune, rientra in una precisa strategia culturale che l’amministrazione comunale ha avviato negli ultimi anni, puntando su collaborazioni con istituzioni italiane e internazionali di primo piano. Una politica che unisce visibilità, prestigio e sostenibilità economica, grazie alle fee di partecipazione e ai contributi destinati alla manutenzione e alla ricerca sulle opere.
Curata da Carl Brandon Strehlke e promossa dalla Fondazione Palazzo Strozzi, la rassegna Beato Angelico si annuncia come uno degli eventi più attesi della stagione espositiva. Con oltre 140 opere, il percorso restituisce non solo l’evoluzione artistica del frate domenicano, ma anche la dimensione spirituale e culturale del suo tempo, ponendolo in costante dialogo con i grandi protagonisti del primo Rinascimento.
A Palazzo Strozzi il visitatore è invitato a immergersi in un itinerario che mette a confronto i dipinti dell’Angelico con quelli dei suoi contemporanei, offrendo una visione ampia e corale della stagione fiorentina del Quattrocento. Al Museo di San Marco, invece, l’esperienza si fa più intima: qui si possono ammirare la Crocifissione appena restaurata, gli ambienti conventuali che custodirono l’opera del maestro e, soprattutto, la straordinaria ricomposizione della Pala di San Marco, smembrata in epoca napoleonica e oggi riunita per la prima volta dopo secoli.
In questo contesto di assoluto prestigio, le due statuine provenienti da Città di Castello assumono un ruolo di assoluto rilievo. Collocate accanto a dipinti, sculture e manufatti che testimoniano la feconda interazione tra arti figurative e arti applicate del primo Quattrocento, esse non solo trovano la loro giusta collocazione, ma contribuiscono ad arricchire di nuove sfumature la lettura complessiva del percorso espositivo.
Le opere in prestito sono due raffinate sculture in metallo, parte integrante del prestigioso Reliquario di Sant’Andrea, uno dei gioielli della Pinacoteca comunale di Città di Castello. Attribuite a botteghe orbitanti intorno alla figura di Lorenzo Ghiberti, esse testimoniano la straordinaria maestria tecnica degli artigiani orafi e scultori operanti a Firenze e nell’Italia centrale tra il tardo Gotico e l’inizio del Rinascimento.
Il sindaco Luca Secondi e l’assessore alla Cultura Michela Botteghi, presenti all’inaugurazione, hanno espresso soddisfazione per l’iniziativa, sottolineando il ruolo strategico delle collaborazioni esterne per la promozione e la tutela del patrimonio cittadino:“Le iniziative di promozione intraprese negli ultimi anni stanno sviluppando un interesse crescente verso il nostro patrimonio artistico”, hanno dichiarato i due amministratori. “Siamo molto orgogliosi di partecipare a questo evento, che rappresenta uno dei principali appuntamenti espositivi del periodo. La collocazione delle due sculture al centro del percorso nella sede di San Marco rende merito al loro pregio artistico e potrà contribuire anche allo studio degli esordi di Lorenzo Ghiberti, autore del Reliquario. Ringraziamo la Fondazione Palazzo Strozzi per averle inserite nella mostra e per il sostegno alla manutenzione delle opere accordato al Comune”.
La partecipazione alla rassegna si inserisce in un percorso più ampio di collaborazioni internazionali che negli ultimi anni ha visto la Pinacoteca comunale di Città di Castello acquisire un ruolo sempre più rilevante nel panorama artistico globale. Solo pochi mesi fa, le collezioni tifernati erano state protagoniste della mostra Experience Raphael al Musée des Beaux-Arts di Lille, mentre nel 2026 lo Stendardo processionale della Santissima Trinità di Raffaello sarà esposto al Metropolitan Museum of Art di New York.
"Guidiamo queste scelte con la consapevolezza delle ricadute positive che l’esposizione a un pubblico ampio e qualificato produce per il museo e per l’intero territorio” hanno ricordato Luca Secondi e Michela Botteghi. “Ogni prestito è non solo un’occasione di promozione, ma anche un atto di valorizzazione identitaria, che rafforza il legame tra la città e il suo patrimonio artistico”.
Il prestito delle due statuine riveste anche un’importante valenza scientifica. Gli studiosi coinvolti nella mostra hanno l’opportunità di osservare le opere in un contesto espositivo di grande prestigio, confrontandole con dipinti e sculture coevi. Questo confronto favorisce l’avvio di nuove indagini sulle tecniche, sui materiali e sulle interazioni tra pittura e arti applicate nel Rinascimento, contribuendo a una comprensione più approfondita e articolata del panorama artistico e culturale dell’epoca. Parallelamente, i contributi economici derivanti dall’accordo con la Fondazione Palazzo Strozzi forniscono al Comune risorse preziose da destinare a manutenzione, restauri e attività di ricerca, rafforzando così la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico tifernate.