05 Nov, 2025 - 15:35

Città di Castello, dimessa dal Pronto Soccorso ma muore in casa due ore dopo: aperta un'indagine per omicidio colposo

Città di Castello, dimessa dal Pronto Soccorso ma muore in casa due ore dopo: aperta un'indagine per omicidio colposo

Una donna di 43 anni ha perso la vita nella sua abitazione, una volta rientrata a casa dal Pronto Soccorso dell'ospedale di Città di Castello. La signora si era rivolta al nosocomio per alcuni disturbi gastrointestinali..

Città di Castello, rientra a casa dal Pronto Soccorso ma perde la vita

Una 43enne è deceduta in casa, lunedì 3 novembre, dopo che era stata dimessa dal pronto soccorso dell’ospedale di Città di Castello. La notizia è stata rilanciata da Il Corriere dell'Umbria e La Nazione. La donna era andata in ospedale in mattinata per alcuni dolori all’addome ed al torace

La donna era stata dimessa dal pronto soccorso con una prognosi di 15 giorni per una gastroenterite, rimandata a casa attorno alle ore 13.30, con il suggerimento di sottoporsi ad ulteriori accertamenti ambulatoriali, una volta ristabilitasi dal malore. Tornata a casa la situazione non è migliorata. Nonostante un nuovo intervento del 118 e anche dell’eliambulanza del servizio sanitario regionale, la donna è spirata attorno alle 15:00, lasciando interdetto l’intero quartiere di Montedoro e anche quello di Meltina nella zona di San Pio X.

Aperta un'indagine dalla Procura di Perugia: l'ipotesi è di omicidio colposo

Un'indagine è stata avviata dalla Procura di Perugia dopo la denuncia presentata dai familiari della donna. La madre ha nominato l’avvocato Roberto Bianchi, mentre il compagno della defunta, a tutela del figlio minore, ha nominato i legali Eugenio Zaganelli e Giacomo Bacchi dell’omonimo studio. "L'ex compagno della donna vuole capire cosa è successo, chiede chiarezza" ha spiegato all'ANSA l'avvocato Zaganelli. La 43enne lascia l’ex compagno e un bambino di 4 anni.

I magistrati sembrano orientati a far eseguire l'autopsia che comunque non è stata ancora formalmente disposta. Sul luogo del decesso sono arrivati i carabinieri della stazione tifernate, guidati dal luogotenente carica speciale Fabrizio Capalti, su disposizione del magistrato di turno Gianpaolo Mocetti: il pm ha deciso il sequestro della salma con il trasferimento all’obitorio di Città di Castello e aperto un fascicolo. L’ipotesi è di omicidio colposo

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Emanuele Landi
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