18 Oct, 2025 - 12:05

Ciccia Festival: a Gubbio l’Italia intera sfrigola sulla brace

Ciccia Festival: a Gubbio l’Italia intera sfrigola sulla brace

A volte la geografia va in vacanza. Succede a Gubbio, quando arriva Ciccia – Festival della Salsiccia Italiana, e le regioni si mescolano in un abbraccio di profumi, fumo e sapori che non conosce confini.
Qui la Sardegna confina con la Valle d’Aosta, le Marche si allungano fino in Sicilia, e per attraversare la Basilicata basta un ponte sul Camignano. Altro che Google Maps: basta seguire l’odore della brace.

Dal 17 al 19 ottobre 2025, il centro storico di Gubbio si trasforma in una gigantesca tavolata diffusa, dove ogni vicolo racconta una storia e ogni piazza profuma di tradizione.

Venti regioni, una sola passione: la salsiccia

Il format è semplice e irresistibile: venti regioni, venti salsicce, venti produttori artigianali, ognuno con la propria interpretazione del più popolare dei cibi italiani.
Si va dalla salsiccia al finocchietto siciliana alla luganega lombarda, fino alle speziate umbre, che qui giocano in casa e fanno valere il fattore campo.

Non è una gara, è una festa” spiegano gli organizzatori. “Ogni regione porta il suo carattere, la sua storia, il suo modo di intendere il maiale. In fondo, la salsiccia è la forma più democratica del gusto.

Pane, vino e musica: la trilogia perfetta

Perché diciamolo: senza il pane, la salsiccia è orfana. E allora ecco i fornai eugubini come Cristiano Baldoncini, che sforna filoni di grano antico e lievito madre, rievocando le antiche ricette del tempo della Guerra del Sale.
Il tutto accompagnato da vini DOC e birre artigianali, raccontati con passione dai sommelier dell’AIS Umbria.

La ciccia vuole compagnia: il pane per tenerla, il vino per scioglierla e la musica per digerirla” scherza uno degli standisti tra una grigliata e l’altra. E la musica non manca mai: bande, folk band e artisti di strada animano ogni angolo, trasformando la degustazione in un viaggio multisensoriale.

Dalla taverna alla bottega: viaggio tra i sapori di Gubbio

A Gubbio il bello è che non serve prenotare un tavolo: basta camminare. Tra la Taverna di Sant’Ubaldo e quella di Sant’Antonio, passando per il Palazzo Conte Della Porta, ogni sosta è un’occasione per incontrare produttori e degustare specialità locali.

E poi ci sono le botteghe storiche:

  • Brecce Rosse, con il suo olio EVO dal profumo erbaceo;

  • Anonima Distillazioni, che trasforma il vino in spiriti d’autore;

  • Le Delizie di Michele Mosca, i Frutti del Bosco, la Pasta fresca La Paesana, La Buca del Tartufo, Il Gusto.

E come dimenticare Checco il Macellaio, il “re della costoletta”, che a San Martino apre la sua bottega come fosse un teatro, tra battute, tagli perfetti e clienti che entrano col sorriso e ne escono col panino.

Dove la convivialità è di casa

Ciccia non è solo un festival gastronomico: è un modo di vivere. Un’occasione per sedersi accanto a sconosciuti che dopo due calici diventano amici.
Qui nessuno resta da soloracconta una signora di Foligno con in mano un piatto fumante. “È come una grande famiglia: si chiacchiera, si ride, e si mangia come se non ci fosse un domani.

E in effetti, tra carni arrosto, pane croccante, bicchieri che tintinnano e musica dal vivo, la sensazione è quella di un paese che si ritrova e si riconosce.

Le mani, la terra, il sapere

Ma dietro il divertimento c’è una filosofia profonda: valorizzare il lavoro degli artigiani, la filiera corta, il rispetto per la terra.
Vogliamo che Ciccia resti un evento autentico spiegano gli organizzatori. “Niente eccessi, niente plastica, niente spettacoli vuoti. Solo persone vere, prodotti veri e storie che sanno di mani e di fatica.

Così la festa diventa anche un atto di cultura: un modo per ricordare che il gusto nasce da un sapere antico e condiviso, e che cucinare è un gesto d’amore verso la propria terra.

Tre giorni per un’Italia intera

Il programma è pensato per tutti: degustazioni itineranti, laboratori, concerti, giochi della tradizione e attività per bambini.
Si può scegliere un percorso breve (3 tappe), medio (10 tappe) o completo (20 tappe). Chi vuole fare il “giro d’Italia” gastronomico avrà un intero weekend per farlo, passo dopo passo, salsiccia dopo salsiccia.

E per chi preferisce il comfort del ristorante, Il Picchio Verde e La Grotta dell’Angelo proporranno menù speciali dedicati al festival, con piatti alla brace da leccarsi i baffi.

Gubbio capitale del gusto

Ciccia è una di quelle idee semplici e geniali che funzionano perché nascono dal cuore. È popolare ma elegante, allegra ma curata, e soprattutto autentica.
In tre giorni, Gubbio diventa il simbolo di un’Italia che sa ancora celebrare se stessa davanti a un piatto di salsiccia e un bicchiere di rosso.

La convivialità è la nostra bandiera – dicono gli organizzatori. “Vogliamo che chi viene a Gubbio torni a casa col sorriso, il sapore del fumo sulle mani e la certezza di aver vissuto qualcosa di vero.”

E allora sì: dal 17 al 19 ottobre, la capitale italiana della salsiccia è una sola. E si chiama Gubbio.

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Mario Farneti
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