Sono ore febbrili, di quelle in cui ogni minuto può fare la differenza tra rinascita e declino. A Terni si respira un’aria di attesa tesa, mista a speranza e preoccupazione. La Ternana, uno dei simboli calcistici più identitari dell’Umbria, è al bivio più importante degli ultimi anni. Giorni, anzi ore, di vitale importanza per il futuro del club rossoverde, la cui proprietà è ufficialmente in vendita da giorni. Proprio in queste ore, infatti, potrebbe concretizzarsi il primo atto con i nuovi acquirenti interessati a rilevare la società di via della Bardesca.
Un segnale chiaro è arrivato nella giornata di ieri, quando la Ternana, attraverso un comunicato ufficiale, ha annunciato il ritorno di Carlo Mammarella nel ruolo di direttore sportivo. Un passo indietro, ma per andare avanti. Mammarella aveva lasciato l’incarico in aprile, dopo l’esonero di Ignazio Abate. Ora, il ritorno del ds è strategico: traghettare la società in questa delicatissima transizione, sfoltire la rosa e mettere ordine nei conti per consegnare ai nuovi proprietari una Ternana pronta a ripartire da zero.
Mentre la città attende novità, da Firenze arriva un segnale di attenzione anche dalla Lega Pro. Proprio nella mattinata di oggi, nella splendida cornice di Palazzo Vecchio, è stato presentato il nuovo pallone ufficiale della Serie C per la stagione 2025-2026. Un evento di rito che quest’anno ha assunto un significato particolare per i tifosi rossoverdi. Presente all’appuntamento anche il presidente della Lega Pro, Matteo Marani, che come riportato da TuttoC, ha voluto dire la sua sulla situazione della Ternana:
“Monitoriamo, come facciamo con tutte le situazioni critiche. Il contesto è complesso, ma non è una novità. Chi conosce la Serie C sa che certe problematiche si trascinano da decenni. Personalmente, ho iniziato a fare il cronista più di 30 anni fa e già allora i problemi erano simili. Nessuno ha la bacchetta magica. Serve lavoro, serietà e volontà di migliorare”.
Marani ha puntato il dito contro un sistema che spesso rischia di collassare sotto il peso di gestioni disordinate:
“Nel caso della Ternana, come in altri, è giusto dire le cose chiaramente. A volte c’è la tendenza a nascondere, ma i problemi prima o poi emergono. Non si può andare avanti con il 90% dei ricavi assorbiti dagli stipendi. Nessuna azienda al mondo reggerebbe con un rapporto del genere. Serve una vera cultura economica. Per questo abbiamo chiesto regole più stringenti e maggiore formazione. Amministrare un club non significa solo trovare risorse, ma saperle gestire con competenza”.
Sul fronte istituzionale, il sindaco di Terni e presidente della Provincia, Stefano Bandecchi, ha scelto di rispondere a critiche e polemiche, rivolgendosi ad alcuni tifosi che lo accusavano attraverso il proprio profilo Instagram:
“No, i calciatori e i procuratori devono sapere con chiarezza che non c’è più nessun limone da spremere. Farebbero bene a prendere i quattro stracci e a portare i loro atleti in altre squadre. Il nuovo padrone della Ternana avrà il tempo di costruire tutto da zero. Parliamo di un campionato difficile da vincere, per salvarsi servono due milioni e quattro giocatori normali. Poi tra due anni si giocherà per salire. Le squadre si amano non solo in certi momenti. Io sono un tifoso vero, non come questi quattro c****** che urlano”.
A queste parole, Bandecchi ha aggiunto un messaggio ancora più diretto:
“Leggo i vostri commenti da dementi e mi viene da ridere. Che c**** c’avete nel cervello? Fate una cosa, se volete salvare la Ternana venite in Comune e portate lo stipendio che avete in tasca. Per martedì serve un milione, venti giorni fa serviva un milione e due e lo abbiamo trovato grazie all’anticipo pagato da me. Vi ho lasciato stupidi e vi trovo ancora più scemi. Sapete dove trovarmi. Aspetto i vostri soldi per salvare la Ternana Calcio. Per il resto andatevene a fare in c**** come sempre. Continuate a non valere un c**** come avete sempre fatto. Nel frattempo io cerco di pararvi il c***. Spero di essere stato CHIARO”.
Infine, un passaggio sulla rosa attuale:
“Se la squadra fosse stata imbattibile vinceva il campionato. Costano quasi 11 milioni e hanno perso contro una squadra che ne costava due. Detto ciò, tutto passa solo la maglia resta”.