Il bilancio consolidato 2024 della Regione Umbria diventa terreno di scontro politico. Il centrodestra rivendica un attivo da 57 milioni e smentisce l’esistenza di un buco in sanità, accusando la nuova Giunta di centrosinistra guidata dalla presidente Stefania Proietti di aver imposto ai cittadini 184 milioni di tasse in più senza alcuna giustificazione economica. Dall’altra parte, i gruppi di maggioranza ribaltano la lettura: “La Regione ha chiuso il consuntivo con un disavanzo, l’attivo è solo frutto dei bilanci delle agenzie regionali”.
L’attacco arriva compatto dai consiglieri di opposizione, con in prima fila la presidente uscente Donatella Tesei, affiancata da Enrico Melasecche (Lega Umbria), Eleonora Pace, Paola Agabiti, Matteo Giambartolomei (Fratelli d’Italia), Laura Pernazza, Andrea Romizi (Forza Italia) e Nilo Arcudi (Tp-Uc). I numeri diffusi dal direttore della ragioneria regionale, Luigi Rossetti, durante la Prima Commissione, vengono considerati una conferma delle posizioni del centrodestra.
“Gli atti ufficiali e le parole del direttore regionale al bilancio, una figura tecnica, non politica, confermano ciò che ho sempre sostenuto: nel 2024 la Regione Umbria ha chiuso i conti in attivo con +57 milioni di euro”, ha dichiarato Donatella Tesei, sottolineando che “non esiste alcun buco in sanità né disavanzi nei conti regionali. La verità è che la nuova Giunta ha scelto di aumentare le tasse all’unico scopo di mettere le mani nelle tasche dei cittadini”.
I consiglieri di opposizione parlano di “dati che parlano da soli”. “Il 2024 è stato l’ultimo bilancio dell’amministrazione regionale di centrodestra e i numeri sono il frutto di una gestione economica attenta e rigorosa dopo i tanti debiti lasciati dalla sinistra”. Nel mirino vengono citati “il disastro del trasporto pubblico, il fallimento delle Comunità Montane, gli strascichi di Concorsopoli e il Fondo Monteluce”.
Il centrodestra richiama anche le osservazioni della Corte dei Conti: “Ha bacchettato la Giunta Proietti per accantonamenti eccessivi, circa 50 milioni in più rispetto al 2023, risorse che potevano essere investite in sanità, trasporti e sociale”. Sul tavolo anche le risorse del payback dei dispositivi medici, attese per il 2025 e non imputate al bilancio 2024.
Da qui la domanda politica: “Come può la Giunta Proietti giustificare la scelta di imporre ai cittadini umbri 184 milioni di tasse in più? Non esiste alcun disavanzo che lo giustifichi. L’unica verità è che la nuova amministrazione ha deciso di mettere le mani nelle tasche degli umbri, colpendo famiglie, lavoratori e imprese”.
Durissima la risposta dei gruppi di maggioranza Pd, M5S, Avs e Ud-Pp, che accusano l’opposizione di manipolare i dati. “La destra continua a raccontare favole sui conti della Regione Umbria e insiste nel rifilare una serie di menzogne ai cittadini”, si legge in una nota congiunta.
Secondo la maggioranza, il consuntivo 2024 si è chiuso “con un disavanzo di 70 milioni e 70 mila euro, altro che attivo”. L’attivo del consolidato, ribadiscono, deriverebbe “esclusivamente dai risultati di esercizio di Gepafin, Afor e Adisu, enti con bilanci propri che nulla hanno a che vedere con la reale disponibilità di risorse per la Regione”.
Il centrosinistra rivendica la correttezza della propria gestione: “Nell’assestamento di bilancio abbiamo dovuto far fronte a questo disavanzo con un’operazione tecnica complessa, che l’opposizione oggi strumentalizza con slogan semplici e fuorvianti”.
Non manca l’attacco politico: “Quando il documento è stato discusso in Commissione, l’intera opposizione era assente. Nessuno ha partecipato al confronto, preferendo oggi gridare allo scandalo senza essersi assunti la responsabilità del voto”.
La conclusione è netta: “Respingiamo con forza le accuse e ribadiamo che il nostro impegno resta rivolto a garantire trasparenza, rigore e responsabilità nella gestione delle finanze regionali. Non ci lasciamo trascinare dalle polemiche pretestuose, continueremo a lavorare nell’interesse della comunità umbra”.
Il bilancio consolidato regionale è un documento contabile che raccoglie e integra i dati economici, patrimoniali e finanziari della Regione e di tutti gli enti, organismi e società da essa controllati o partecipati, il cosiddetto Gruppo Amministrazione Pubblica (GAP).
Vengono eliminate le operazioni interne al gruppo per restituire una fotografia unica e coerente. Lo scopo è presentare la situazione economica e patrimoniale complessiva del gruppo come se fosse un’unica entità, offrendo così una visione chiara e unitaria della gestione pubblica.