23 Jul, 2025 - 21:00

Centenario Dario Fo: Gubbio e l’Umbria protagoniste delle celebrazioni nel nome di teatro, cultura e impegno civile

Centenario Dario Fo: Gubbio e l’Umbria protagoniste delle celebrazioni nel nome di teatro, cultura e impegno civile

Dario Fo è ancora vivo nei gesti, nelle parole e nelle battaglie culturali che attraversano l’Italia e il mondo. In Umbria, a Gubbio, la sua presenza è più forte che mai.”

Con queste parole idealmente potrebbe riassumersi la conferenza stampa inaugurale delle celebrazioni per il centenario della nascita di Dario Fo, Premio Nobel per la Letteratura, autore, attore, pittore, intellettuale scomodo e amatissimo. L’incontro si è tenuto nella suggestiva Sala dell’Orologio della Galleria Nazionale dell’Umbria, a Perugia, e ha segnato l’avvio ufficiale di un progetto ambizioso, ricco di appuntamenti che coinvolgeranno tutta l’Umbria, con Gubbio in posizione centrale.

Un progetto internazionale con cuore umbro

“Parliamo di un repertorio teatrale tradotto in 54 lingue, con oltre 7.000 produzioni in 78 Paesi, ha sottolineato Mattea Fo, presidente della Fondazione Dario Fo e Franca Rame, intervenuta accanto a istituzioni e rappresentanti culturali. Il centenario si trasformerà in un grande evento culturale diffuso, nazionale e internazionale, dal titolo evocativo: “100 anni per 100 Paesi”.

Ma è proprio in Umbria, e in particolare a Gubbio, che le celebrazioni troveranno un baricentro affettivo e creativo.

“Gubbio ha un rapporto speciale con la famiglia Fo”, ha dichiarato Paola Salciarini, assessore alla Cultura del Comune di Gubbio, “un legame iniziato oltre quarant’anni fa con la nascita della Libera Università di Alcatraz, fondata da Jacopo Fo sulle nostre colline”.

Alcatraz, il laboratorio di Jacopo Fo: dove l’arte incontra la realtà

Situata a Santa Cristina di Gubbio, Alcatraz è molto più di una residenza artistica: è un centro di pensiero, sperimentazione e formazione fondato da Jacopo Fo, figlio di Dario e Franca, autore a sua volta, attore e innovatore sociale.

Qui Dario Fo e Franca Rame hanno vissuto, scritto, dipinto e dialogato con il mondo, intrecciando l’arte alla battaglia civile. Da qui sono nati progetti teatrali, corsi di scrittura, performance, ma anche iniziative sociali come il Progetto Kore, che offre accoglienza e sostegno a donne vittime di violenza. Un progetto che riflette in pieno lo spirito di impegno umano e politico che ha sempre contraddistinto la coppia Fo-Rame.

“È naturale che Gubbio faccia parte, con orgoglio e responsabilità, di questo grande progetto celebrativo”, ha detto Salciarini, evidenziando “la stretta collaborazione con la Fondazione anche dal punto di vista sociale, nel segno dei valori di giustizia, libertà e inclusione”.

Palazzo dei Consoli: la mostra su San Francesco e il Lupo, con un’opera inedita di Fo

Il primo importante evento in programma è fissato per il 26 settembre 2025, quando, nella storica Sala dell’Arengo di Palazzo dei Consoli, verrà inaugurata una mostra dedicata a San Francesco e il Lupo, figura cardine dell’immaginario francescano e simbolo potente di riconciliazione tra uomo e natura.

All’interno della mostra sarà esposta una rara opera pittorica di Dario Fo, dedicata proprio a questo celebre episodio eugubino, che fu oggetto di riflessione costante dell’autore e pittore lombardo.

“È un’opera che racchiude il dialogo tra spiritualità e ribellione, esattamente come Francesco e come Dario”, ha spiegato Costantino D’Orazio, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, che curerà il percorso espositivo.

Nel 2026, Gubbio ospiterà la grande mostra su Dario Fo

Il culmine delle celebrazioni a Gubbio sarà però nel 2026, con l’allestimento di una grande mostra monografica dedicata all’opera e alla figura di Dario Fo, sempre a Palazzo dei Consoli. Un omaggio alla sua poliedricità artistica, con attenzione specifica al legame con l’Umbria, con Alcatraz e con Gubbio.

Si prevede l’esposizione di dipinti, bozzetti, manoscritti, fotografie, videointerviste e costumi teatrali, per restituire l’intensità di un uomo che ha saputo essere artista totale.

Il programma celebrativo non si limiterà alle mostre. In calendario sono già previste rappresentazioni teatrali, incontri pubblici, masterclass, laboratori scolastici e momenti di confronto sul pensiero e sull’eredità culturale di Dario Fo e Franca Rame.

“La memoria è viva solo se agisce nel presente. Per questo porteremo l’eredità Fo-Rame nelle piazze, nei teatri, nelle scuole”, ha spiegato Stefano Bertea, direttore degli Archivi della Fondazione, sottolineando l’importanza “di coinvolgere le nuove generazioni”.

L’Umbria e il teatro di impegno: una scelta che parla al futuro

Per la Regione Umbria, rappresentata alla conferenza dal vicepresidente Tommaso Bori, l’adesione a questo progetto è un atto culturale ma anche politico.

“Dario Fo ha portato in scena il conflitto, l’ingiustizia, la voce degli ultimi. Valori che appartengono alla storia civile della nostra regione. Per questo il suo centenario non sarà solo una celebrazione, ma un’occasione per riflettere sul presente e sul futuro”, ha detto Bori.

Un calendario lungo due anni: 2026 e 2027 per ricordare e rilanciare

Le celebrazioni per i cento anni dalla nascita di Dario Fo, nato il 24 marzo 1926, si articoleranno in un programma esteso tra il 2026 e il 2027, coinvolgendo grandi città come Milano, Roma, Napoli, Torino, Bologna, ma anche località simboliche come Gubbio, che hanno fatto parte dell’intimità quotidiana e della produzione artistica del Nobel.

“Racconteremo Dario come artista, ma anche come uomo innamorato della natura, delle lotte, della sua famiglia, ha detto Mattea Fo, aggiungendo: “Il centenario sarà l’occasione per mostrare quanto suo nonno sia ancora vivo nel cuore di milioni di persone.

Da Gubbio al mondo, l’eredità Fo-Rame continua a parlare

La giornata di presentazione delle celebrazioni ha messo in luce quanto sia ancora attuale la figura di Dario Fo, e quanto la città di Gubbio rappresenti non solo un luogo simbolico, ma una vera radice del suo universo poetico e politico.

“Dario Fo è stato tante cose, ma prima di tutto è stato un uomo libero. È questo il messaggio che vogliamo tramandare: l’arte che non si piega, che ride in faccia al potere e che abbraccia chi è ai margini”, ha dichiarato Jacopo Fo, che ha salutato l’inizio del progetto con entusiasmo e affetto.

Gubbio, con Alcatraz, con le sue istituzioni culturali e con la sua storia, si prepara dunque a celebrare non solo un centenario, ma un’idea di mondo, di giustizia e di teatro che continua ad accendere coscienze e palcoscenici.

Il viaggio comincia. E, come avrebbe detto Dario: “Siam pronti a salpare, e a far ridere forte anche i santi!”

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Mario Farneti
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