Venerdì 1 agosto, le luci degli Arconi di Palazzo dei Consoli hanno fatto da cornice a una delle serate più attese dagli abitanti di Via Baldassini e delle zone limitrofe. La storica cena di comunità, ripristinata nel 2024 dopo anni di assenza, ha riunito circa 150 partecipanti, confermando la voglia di socialità, collaborazione e cura delle radici storiche della città.
A differenza dello scorso anno, l’evento si è svolto all’interno degli Arconi, una scelta dettata dalla necessità di non intralciare il traffico veicolare. Tuttavia, questa variazione logistica non ha minimamente intaccato il fascino della serata. “Trovarci qui, sotto queste antiche volte, ci fa sentire parte della storia di Gubbio. È un modo per vivere insieme il passato e guardare al futuro,” ha dichiarato uno dei partecipanti.
La cena è iniziata con la proiezione di un video documentario dedicato alla storia di Via Baldassini, realizzato da Fabrizio Cece e Francesco Mariucci. Un lavoro frutto di mesi di ricerca sulle cartografie storiche della città. Prima della costruzione del Palazzo dei Consoli, la via era conosciuta come Via del Fosso, nome che indicava la sua posizione sul pendio del monte. Nel corso dei secoli, la via è stata teatro di eventi storici, trasformazioni architettoniche e cambiamenti sociali che l’hanno resa un simbolo dell’urbanistica medievale di Gubbio.
Fabrizio Cece ha raccontato: “Abbiamo studiato per mesi per ricostruire non solo l’aspetto urbanistico, ma anche la vita quotidiana di chi abitava questa zona. Ogni pietra di Via Baldassini parla di sacrifici, devozione e resilienza della nostra comunità.”
Uno dei temi principali della serata è stata la raccolta fondi per la riqualificazione dell’Edicola votiva del Sacro Cuore, luogo caro agli abitanti e ai fedeli. I lavori, affidati alla ditta Ikuvium Restauri, mirano a riportare l’edicola al suo antico splendore, preservandone la bellezza e il valore storico.
Per l’avvio del restauro è necessario il nullaosta della Soprintendenza, e le pratiche sono già state avviate dal Comune di Gubbio. I lavori dovrebbero iniziare entro settembre, e l’intervento sarà condotto con tecniche conservative che rispettino la struttura originaria. “L’edicola è una parte fondamentale della nostra identità. Restituirle decoro significa restituire dignità all’intera via,” hanno spiegato i promotori del progetto.
La serata è stata anche un momento di riflessione e pianificazione per il futuro di Via Baldassini. Tra i desideri espressi dai residenti:
Installazione di un’epigrafe dedicata a Sant’Ubaldo, patrono di Gubbio, realizzata dal marmista Luca Grilli con il contributo degli artigiani Gigino e Tonino.
Restauro del portone d’ingresso della Chiesetta della Misericordia, per restituire a questo luogo sacro la bellezza e la funzionalità che merita.
“Abbiamo due sogni importanti: raccontare la vita di Sant’Ubaldo con un’epigrafe che sarà ammirata da cittadini e visitatori, e ridare splendore al portone della Chiesetta della Misericordia. Saranno progetti che porteranno nuova luce a questa parte di Gubbio,” è stato dichiarato durante la serata.
Un ringraziamento speciale è andato ai Muratori, cuore pulsante dell’organizzazione della cena. La giornalista Elisa Neri ha sottolineato: “Questa serata è merito dei Muratori, che non solo hanno dedicato tempo, ma alcuni di loro hanno chiesto ferie dal lavoro per preparare tutto nei minimi dettagli. Senza di loro, questo evento non sarebbe stato possibile.”
Gli ottimi brustenghi, simbolo della cucina eugubina, sono stati preparati con maestria da Sandro, mentre i cuochi sangiorgiari, già protagonisti nella cena del 2024, hanno contribuito ancora una volta con la loro esperienza e passione.
Durante la serata è stato premiato Giuseppe Ercoli, detto “Peppe caccino”, storico cuoco dei Muratori da 45 anni. Insieme a lui, hanno ricevuto riconoscimenti i cuochi sangiorgiari Franco Vergari, Franco Ragnacci e Adamo Marionni. I premi, splendide ceramiche realizzate da Marzia Fumanti, sono un tributo alla dedizione e al talento di chi da decenni tiene viva la tradizione culinaria locale.
Il menù proposto ha deliziato i presenti con piatti che raccontano la storia gastronomica di Gubbio:
Brustengo con affettati selezionati;
Melanzana alla parmigiana, preparata secondo la ricetta tradizionale;
Insalata di radicchio, pere e noci con glassa di aceto balsamico;
Mezze maniche alla crema di zucchina con prosciutto croccante;
Arrosto di capocollo al forno con patate dorate;
Dolce finale: pan di spagna bagnato con visciolino del Muratore, ricoperto di crema e spolverata di cacao.
La serata è stata accompagnata dalla Barcarola dei Muratori, un brindisi che ha scandito i momenti più significativi, creando un clima di allegria e condivisione.
La cena sotto gli Arconi non è solo un momento di convivialità, ma un’iniziativa culturale e sociale che rafforza i legami tra i residenti e valorizza il patrimonio storico della città. L’evento rappresenta un modello di partecipazione attiva della comunità, capace di unire generazioni diverse attorno a progetti condivisi.
Un residente ha dichiarato: “Non è solo una cena: è la dimostrazione che possiamo prenderci cura della nostra città e tramandare ai nostri figli l’amore per la nostra storia e le nostre tradizioni.”
La cena sotto gli Arconi di Via Baldassini ha mostrato una comunità viva, orgogliosa delle proprie radici e determinata a investire nel futuro. Con progetti di restauro, iniziative culturali e una forte unione tra residenti, Via Baldassini continua a essere un simbolo di identità e bellezza per tutta Gubbio.
Come ha detto uno degli organizzatori: “Ogni anno ci ritroviamo per celebrare non solo la nostra amicizia, ma anche l’impegno di preservare e valorizzare il cuore di Gubbio. Questa è la nostra missione, e continueremo a portarla avanti con passione e dedizione.”