02 Dec, 2025 - 14:35

Castiglione del Lago, blitz antidroga dei Carabinieri: fratelli albanesi arrestati in casa con 26 dosi di cocaina

Castiglione del Lago, blitz antidroga dei Carabinieri: fratelli albanesi arrestati in casa con 26 dosi di cocaina

Un'operazione silenziosa ha interrotto il ciclo di uno spaccio pericolosamente radicato nel territorio. I Carabinieri della Stazione di Castiglione del Lago, con il supporto dei colleghi dell'Aliquota Operativa di Città della Pieve e del Nucleo Cinofili di Firenze, hanno arrestato in flagranza due fratelli di origine albanese, rispettivamente di 23 e 33 anni.

I due, già noti alle forze dell'ordine, sono accusati di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio in concorso. L'azione, autorizzata dalla Procura della Repubblica di Perugia, ha portato al sequestro di 17 grammi di cocaina suddivisi in 26 dosi pronte per la vendita, materiale per il confezionamento, bilancini di precisione e 2.350 euro in contanti.

L'irruzione nell'abitazione e il fiuto infallibile del pastore belga “Tami”

La mattina dell'operazione, l'arrivo delle auto dell'Arma nel quartiere residenziale non ha attirato particolare attenzione. La vera protagonista è stata lei: “Tami”, un pastore belga malinois del Nucleo Cinofili di Firenze, irrequieto e determinato già sul portone di ingresso. Guidato dal suo conduttore, il cane ha setacciato l'abitazione dei due fratelli, sorpresi all'interno.

In pochi minuti, il suo fiuto addestrato ha indicato con precisione diversi nascondigli, svelando una scena che i Carabinieri sospettavano da tempo. All'interno dei locali, distribuiti in modo da non essere facilmente individuati, giacevano 26 dosi di cocaina, per un totale di 17 grammi, già impacchettate per il mercato dello spaccio al dettaglio. Accanto, qualche grammo di hashish e il kit dello spacciatore: materiale sigillante e tre bilancini di precisione. La scoperta dei 2.350 euro in contanti, nascosti in casa, ha fornito agli investigatori la presunta prova regina, il frutto tangibile dell'attività illecita.

Il doppio volto di una normalità solo apparente nel punto di spaccio

I due fratelli gestivano, secondo la ricostruzione dei Carabinieri, un attivo punto di spaccio nella zona, sfruttando l'apparente ordinarietà della loro abitazione per celare un traffico pericoloso. “Il contesto era già sotto osservazione”, hanno spiegato fonti dell’Arma, “per episodi legati al microspaccio. Questi arresti confermano la dinamica che sospettavamo”.

Dopo le formalità di rito in caserma, il percorso della giustizia è stato rapido. Il magistrato di turno della Procura di Perugia ha disposto il carcere, e i due sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Perugia Capanne. L'operazione si inserisce in un quadro più ampio di controlli intensificati nell'area del Trasimeno, un territorio dove il fenomeno dello spaccio cerca spesso rifugio nella discrezione delle piccole comunità.

Traffici retail e la strategia dei controlli mirati nel Trasimeno

Il blitz di Castiglione del Lago non è un episodio isolato, ma l'ultimo tassello di una strategia che nel corso del 2025 ha visto l'Arma colpire ripetutamente il modello dello spaccio al dettaglio nell'area. L'obiettivo è chiaro: disarticolare le piccole piazze di spaccio che alimentano il mercato locale.

A luglio, a Magione e ancora a Castiglione del Lago, i militari hanno tratto in arresto un 27enne italiano con 27 dosi di cocaina (16 grammi) e denunciato un 53enne marocchino con 800 grammi di hashish, frutto di controlli stradali e indagini sul rifornitore. Il 23 luglio, sempre a Magione, un altro 27enne residente locale è stato fermato a piedi con stupefacenti addosso. L'estate ha visto altre retate: il 20 agosto a Magione una 51enne albanese è stata colta con cocaina pronta per lo spaccio, e il 12 agosto un 23enne a Castiglione del Lago ha subìto lo stesso destino.

Con l'autunno, l'attività non ha conosciuto tregua: il 9 novembre, un 28enne albanese è finito in manette per cocaina nascosta in un posacenere e dietro al televisore, mentre l'11 settembre a Tuoro sul Trasimeno un 19enne albanese senza fissa dimora è stato arrestato con droga e avviato alle procedure di espulsione.

Queste azioni, sostenute spesso da unità cinofile e attività di intelligence, dimostrano un approccio mirato e capillare. L'obiettivo dichiarato è quello di recidere le fila della distribuzione al dettaglio, aumentando il rischio per gli spacciatori e sottraendo territorio alla criminalità. Per ora, il ringhio di un cane antidroga e il lavoro incessante dei Carabinieri continuano a strappare il velo di silenzio che talvolta avvolge anche i centri più piccoli, restituendo sicurezza al territorio umbro.

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Federico Zacaglioni
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