Nella giornata del 6 agosto, mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, ha accolto nella basilica di Santa Rita a Cascia 23 pellegrini cattolici provenienti da Israele. Il gruppo proviene precisamente dalla parrocchia di S. Antonio di Padova a Jaffa, alle porte di Tel Aviv. Si è trattato di una testimonianza importante, per cercare di lanciare un messaggio di pace nonostante la situazione sempre più drammatica nel conflitto in Medio Oriente.
Il gruppo di cattolici israeliani sta compiendo in questi giorni un pellegrinaggio in Umbria e il 6 agosto sono stati accolti nella basilica di Santa Rita a Cascia dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, e il primo cittadino Mario De Carolis. Con il gruppo era presente anche il parroco, padre Agostino Pelayo, che in passato è stato anche il curato a Casale di Montefalco.
Il pellegrinaggio era inizialmente programmato per il mese di giugno, ma è stato riprogrammato per via degli attacchi missilistici tra Israele e Iran. Il gruppo, inoltre, avrebbe dovuto essere composto da 55 cattolici ma, come spiega una nota della diocesi di Spoleto-Norcia, solo 23 pellegrini, provenienti tutti dalla parrocchia di Sant’Antonio di Padova di Jaffa, hanno avuto la possibilità di arrivare in Italia. Al resto del gruppo, infatti, non è stata concessa la possibilità di lasciare Israele.
“Accogliendovi in questa basilica - ha detto l’arcivescovo Boccardo nell’omelia - non possiamo non pensare alle tragedie immani che feriscono l’umanità a causa della guerra in varie zone del mondo, tra cui nella vostra e nostra Terra Santa. Non dobbiamo far diventare la guerra una cronaca ordinaria. Dire che io non posso fare nulla per la pace è solo un alibi. Anche noi possiamo contribuire a costruirla con dei gesti concreti di accoglienza e di perdono nelle nostre case, rispettando le differenze, perdonando e chiedendo perdono”.
“Creiamo un ponte speciale che unisce Jaffa a Cascia nel nome di Santa Rita - ha concluso mons. Boccardo - A lei, invocata come avvocata dei casi impossibili, chiediamo che si arresti lo scorrere del sangue e che rifiorisca la pace nella Terra Santa e negli altri focolai di guerra nel mondo”. Al termine della celebrazione - ricorda l'agensir - l’arcivescovo ha donato ai pellegrini israeliani una statua di Santa Rita da venerare nella chiesa parrocchiale di S. Antonio.
“Nella nostra zona ora la situazione, rispetto allo scorso giugno, è più tranquilla - ha detto padre Pelayo - Abbiamo ripreso una vita abbastanza normale, anche se la paura abita in noi costantemente. Come parrocchia siamo attivi nel reperire cibo e soldi da inviare ai nostri fratelli di Gaza. Stiamo attraversando giorni difficili ma come cristiani abbiamo la certezza che non siamo da soli: il Signore è con noi fino alla fine del mondo”.
Il pellegrinaggio, per il gruppo dei 23 cristiani israeliani provenienti da Jaffa, aveva previsto nei giorni scorsi la tappa a Roma per il passaggio della Porta Santa e vivere così il Giubileo; in queste ore, invece, il gruppo resterà in Umbria per tre giorni.
Dopo la visita a Cascia e Roccaporena, previste anche le tappe a Spoleto, a Montefalco per venerare Santa Chiara della Croce e ad Assisi sulla tomba di S. Francesco. Il gruppo di pellegrini, poi, si dirigerà in Toscana, per fare visita al santuario francescano de La Verna. La tappa finale per i pellegrini sarà a Padova da S. Antonio, titolare della loro parrocchia.