Casacastalda si prepara a vivere ancora una volta uno dei momenti più suggestivi del suo Natale.
L’8 dicembre alle ore 18 tornerà a illuminarsi la Grande Natività luminosa, giunta quest’anno alla sua quinta edizione, un appuntamento che ha saputo conquistare in pochi anni un ruolo di primo piano tra le rappresentazioni natalizie più spettacolari del Centro Italia. Realizzata sul fianco della collina di fronte al Belvedere, l’installazione domina il borgo e trasforma l’intero paesaggio in un’unica grande scenografia di luce.
Promossa dalla Pro Casacastalda con il patrocinio della Regione Umbria, dell’Assemblea Legislativa e del Comune di Valfabbrica, la Natività rappresenta oggi non solo un evento religioso e culturale, ma anche un potente strumento di promozione territoriale e coesione sociale.

Con i suoi oltre 600 metri lineari di luci LED, la Natività di Casacastalda si conferma tra le più estese rappresentazioni natalizie luminose al mondo. Un’opera monumentale che unisce tecnologia, artigianato, progettazione artistica e spirito comunitario.
Dall’8 dicembre fino al 6 gennaio 2026, l’installazione resterà accesa ogni sera, accompagnando l’intero periodo delle festività e diventando meta di visitatori, famiglie e appassionati di arte luminosa.
Il colpo d’occhio è impressionante: figure monumentali che emergono dal buio della collina, disegnate dalla luce con precisione e delicatezza, e capaci di restituire l’intensità simbolica della Natività in una chiave contemporanea.
L’accensione ufficiale dell’8 dicembre avrà quest’anno un valore ancora più profondo. A premere idealmente l’interruttore che darà vita alla scenografia sarà Rachele Barboni, dell’associazione Hope4U, nell’ambito dell’iniziativa “Insieme contro Batten”, dedicata alla sensibilizzazione su una rara e grave patologia genetica.
Un gesto simbolico che lega la forza della luce al tema della speranza e della solidarietà. Non è un caso che, sin dalla sua nascita, la Natività di Casacastalda abbia voluto unire la dimensione artistica e spirituale a quella sociale, diventando un faro non solo estetico ma anche etico nel panorama degli eventi natalizi umbri.
A rendere ancora più speciale questa quinta edizione è la nuova interpretazione artistica della Natività, affidata a Marta Bazzucchi, vincitrice del concorso “Natività 2025”. La giovane artista ha raccolto il testimone dai precedenti autori – Lucia Ciavaglia, Elisabetta Monacelli, Silvestro Serra e Raffael Bustillos – che negli anni scorsi hanno dato forma a immagini diverse ma sempre fortemente identitarie.
Il progetto, infatti, punta da sempre sulla valorizzazione della creatività locale, trasformando la Natività in un grande laboratorio a cielo aperto dove l’arte dialoga con la tradizione religiosa e con il paesaggio naturale. Ogni nuova edizione è così un’opera inedita, un racconto diverso della stessa storia millenaria.

Quella di Casacastalda è una storia emblematica: uno dei paesi più piccoli dell’Umbria che accende una delle Natività più grandi al mondo. Un paradosso solo apparente, che racconta bene la forza del volontariato, della partecipazione civica e dell’attaccamento alle proprie radici.
Dietro i 600 metri di luci c’è infatti un intero paese che lavora per mesi, tra progettazione, allestimento, manutenzione e accoglienza dei visitatori. La Natività è diventata nel tempo un vero simbolo identitario, capace di unire generazioni diverse attorno a un obiettivo comune.
Negli anni la Natività luminosa ha attirato migliaia di visitatori, trasformandosi in una tappa immancabile del turismo natalizio umbro. Famiglie, comitive, fotografi e appassionati vengono a Casacastalda per ammirare l’opera, ma anche per vivere un’esperienza fatta di silenzio, contemplazione e atmosfera autentica.
L’impatto è positivo anche sul piano economico: bar, ristoranti e strutture ricettive dei territori limitrofi registrano un aumento delle presenze, dimostrando come la cultura e la tradizione possano diventare motore di sviluppo sostenibile.
In un mondo segnato da tensioni, guerre e incertezze, la Natività luminosa assume anche un valore simbolico che va oltre il Natale. La luce che ogni sera si accende sulla collina diventa metafora di speranza, pace e condivisione, un messaggio capace di parlare a credenti e non credenti.
Non a caso l’edizione 2025 si lega ancora una volta a un progetto solidale, ribadendo che la vera grandezza di quest’opera non sta solo nella sua estensione, ma nella rete di relazioni umane che è riuscita a costruire.
Dal giorno dell’Immacolata all’Epifania, Casacastalda offrirà ogni sera uno spettacolo che unisce arte, fede, paesaggio e solidarietà. Un appuntamento che si rinnova, ma che ogni anno sa sorprendere con un volto nuovo.

Per chi desidera assistere all’accensione o avere informazioni sull’iniziativa sono disponibili i contatti di Marco De Matteis (339.7335687) e Claudio Ricciolini (333.6524574).
Casacastalda si prepara così a vivere un altro Natale da protagonista, dimostrando che anche i borghi più piccoli possono accendere la luce più grande.