Da Perugia l’idea di una rete nazionale del civismo. Dall’Umbria arriva la proposta di una “Casa civica Italia”, un progetto per unire movimenti, amministratori e cittadini che si riconoscono nei valori del civismo. L’annuncio è arrivato durante il congresso regionale di Umbria Civica, svoltosi a Perugia, dove Nilo Arcudi è stato eletto all’unanimità segretario regionale. Un evento partecipato e denso di contenuti, che ha segnato un momento di rilancio per il movimento e, al tempo stesso, l’avvio di un percorso politico dal respiro nazionale.
“È stato un congresso straordinario, un nuovo inizio. Essere eletto segretario regionale di Umbria Civica è un grandissimo onore e una responsabilità che affronterò con passione e impegno, insieme a tutti voi” ha dichiarato Arcudi, accolto da un lungo applauso della platea.

Il congresso ha riunito amministratori, rappresentanti delle istituzioni, del mondo economico, sociale e associativo, in un confronto aperto sulle prospettive del civismo. Tra gli ospiti anche delegazioni provenienti da Emilia-Romagna e Marche, con cui è stato avviato un dialogo politico finalizzato alla nascita di una rete nazionale dei movimenti civici.
La “Casa civica Italia”, secondo quanto emerso nel dibattito, vuole essere un laboratorio di partecipazione che metta al centro le persone, le comunità e la buona amministrazione locale. L’obiettivo, ha spiegato Arcudi, è “rafforzare il protagonismo dei territori, dare voce ai cittadini e costruire insieme un modello nuovo di politica, fondato sull’ascolto e sulla concretezza delle risposte”.
Nel suo intervento conclusivo, il segretario ha ricordato come il movimento abbia saputo, negli ultimi anni, “radicarsi in tutto il territorio regionale, costruendo un dialogo diretto con i cittadini e dimostrando che il civismo può essere una forza di governo”.
Dagli interventi congressuali è emersa una fotografia chiara: Umbria Civica è oggi presente con amministratori e sindaci in numerosi Comuni umbri, oltre che con rappresentanti eletti nelle Province e nella stessa Regione. Un radicamento che, secondo i promotori, testimonia la forza e la vitalità del civismo umbro, nato dal basso e cresciuto attraverso l’impegno di persone e realtà territoriali.
“Essere eletto segretario regionale è un onore e una responsabilità - ha ribadito Arcudi - che affronterò con passione e impegno, insieme a tutte le donne e gli uomini che credono nel civismo come forza di cambiamento e di dialogo. Umbria Civica continuerà ad essere una casa aperta, libera e concreta, capace di proporre idee e soluzioni per lo sviluppo della nostra regione”.
Il nuovo direttivo regionale e la consulta degli amministratori completano la struttura organizzativa del movimento, con l’obiettivo di rendere più efficace la presenza nei territori e favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte pubbliche.
Nel documento finale approvato dal congresso si legge l’intenzione di “costruire una rete di esperienze civiche che, nel rispetto delle autonomie locali, possa contribuire a definire una piattaforma nazionale per una nuova politica civica italiana”.

L’idea di una Casa civica Italia rappresenta, nelle intenzioni dei promotori, la naturale evoluzione del percorso iniziato in Umbria e condiviso con le altre regioni. Una proposta che guarda oltre i confini amministrativi e intende valorizzare l’esperienza del civismo locale come motore di innovazione democratica.
Arcudi ha sottolineato la necessità di “mettere in rete le migliori esperienze amministrative, promuovere la collaborazione tra i territori e offrire ai cittadini un luogo politico in cui riconoscersi, al di là delle appartenenze tradizionali”.
Nel suo intervento, ha infine rimarcato che “il civismo non è una semplice etichetta, ma un modo di intendere la politica: un impegno collettivo per il bene comune, la trasparenza, la solidarietà e la responsabilità verso le comunità locali”.
Il congresso si è chiuso con un messaggio di unità e partecipazione: “Crediamo in Umbria Civica perché la nostra forza nasce dalle persone, dalle idee e dalla passione di chi ogni giorno crede in un’Umbria migliore”.
Un segnale chiaro, quello arrivato da Perugia, di un civismo che non si limita più a rappresentare il territorio, ma ambisce a diventare un modello nazionale di partecipazione e di buona politica, capace di restituire fiducia e protagonismo ai cittadini.