17 Sep, 2025 - 09:07

Capitale italiana dell'arte contemporane: Spoleto e Foligno accedono in finale

Capitale italiana dell'arte contemporane: Spoleto e Foligno accedono in finale

La candidatura congiunta ha portato bene a due città nel cuore dell'Umbria: Spoleto e Foligno accedono ufficialmente alla fase finale per diventare Capitale italiana dell'arte contemporanea. Il Ministero della Cultura ha reso noti i quattro progetti che si contenderanno il titolo per l'anno 2027. Un bel traguardo per l'Umbria intera dove, in caso di vittoria, arriverebbe un milione di euro per sostenere le attività proposte dalle candidate nell'arco di un anno.

Spoleto e Foligno in finale: chi sono le altre città in lizza

Sono quattro le città finaliste, individuate dalla Giuria tra le sei proposte progettuali pervenute e ritenute maggiormente in linea con i criteri previsti dal bando. A presidere la Giuria c'è Lorenza Baroncelli, architetto, classe 1981, dirigente del Mic e già direttrice del MAXXI Architettura.

In finale ci sono:

Alba (CN), con il dossier 'Le fabbriche del vento';

Foligno e Spoleto (PG) con il dossier 'Foligno-Spoleto in Contemporanea';

Pietrasanta (LU), con il dossier 'Essere arte. O dell’umanità dell’arte';

Termoli (CB), con il dossier 'Traiettorie contemporanee'.

Escluse Chioggia (VE) con il progetto 'Chioggia Porto delle Arti Contemporanee' e l'altra candidatura congiunta, Varese – Gallarate (VA) con 'Oltre il giardino. Traiettorie armoniche fra arte, industria e paesaggio'.

Tutti i prossimi step. Audizioni il 16 ottobre

Come spiega il Mic, il 16 ottobre 2025 avranno luogo le audizioni pubbliche delle città finaliste al Ministero della Cultura a Roma, in via del Collegio Romano, 27. Ciascun Comune avrà a disposizione un tempo massimo di 60 minuti, suddivisi tra 30 minuti di presentazione del progetto e 30 minuti di colloquio con la Giuria, per illustrare nel dettaglio le proprie proposte.

La proclamazione della Capitale italiana dell’Arte Contemporanea avverrà entro il 30 ottobre 2025. Al progetto vincitore sarà assegnato un contributo di un milione di euro destinato alla realizzazione delle iniziative contenute nel dossier progettuale. Un'iniezione di fondi statali che supporterà le attività previste nella proposta progettuale come mostre, festival e rassegne, oltre alla riqualificazione e rifunzionalizzazione di spazi dedicati all'arte contemporanea.

Spoleto con Calder e Foligno con De Dominicis: un'alleanza artistica

Oltre alla vicinanza geografica, Spoleto e Foligno condividono una vocazione importante verso l'arte contemporanea. La candidatura congiunta è arrivata nel segno dell'alleanza simbolica fra due opere iconiche: il 'Teodelapio' di Alexander Calder a Spoleto e la 'Calamita Cosmica' di Gino De Dominicis a Foligno. In entrambe le città vi sono inoltre significative testimonianze dell'artista Sol LeWitt.

Lo storico di entrambe le città vanta dalla sua eventi che hanno inciso profondamente nel panorama contemporaneo. Spoleto nel 1962 promosse la prima mostra diffusa di scultura nello spazio urbano - 'Sculture in città' a cura di Giovanni Carandente - che portò tra vie e piazze la nuova generazione di scultori che di lì a poco avrebbe trasformato per sempre l'idea stessa di scultura.

Foligno, nel 1967, propose 'Lo spazio dell’immagine', evento pioneristico anche questo che si inserì nel filone d quello di Spoleto, ridisegnando i nuovi orizzonti dell'arte. Entrambe ospitano poi poli artistici di riferimeto, ovvero Palazzo Collicola a Spoleto e il CIAC a Foligno.

Già Todi in finale l'anno scorso. L'Umbria guarda all'arte contemporanea

È significativo notare che per il secondo anno consecutivo ci sia una rapresentanza umbra a contendersi il titolo di Capitale italiana dell'Arte Contemporanea. Il Premio, istituito per la prima volta lo scorso anno, alla prima edizione aveva visto in finale Todi, poi superata nell'ultima fase da Gibellina. Spoleto, dal canto suo, aveva già presentato la propria candidatura per Capitale italiana della cultura nel 2025. 

Nel frattempo, sul versante letteratura, Perugia è finalista per diventare Capitale italiana del libro l'anno prossimo. Insomma dalla verde Umbria, c'è un grande fermento culturale che testimonia una scena viva, propositiva e lungimirante.

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Sara Costanzi
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