14 Jul, 2025 - 11:30

Criteri ambientali e prezzario regionale: le imprese chiedono riconoscimento economico per la sostenibilità nei cantieri

Criteri ambientali e prezzario regionale: le imprese chiedono riconoscimento economico per la sostenibilità nei cantieri

Un cambio di passo atteso da anni, ma che ora deve tradursi in atti concreti e vantaggi reali per chi lavora nei cantieri. È questo il messaggio che arriva forte e chiaro dal convegno “I nuovi CAM e il prezzario regionale”, organizzato da Ance Umbria, Regione Umbria e Rete delle Professioni Tecniche dell’Umbria, ospitato nel rinnovato Auditorium di Confindustria Umbria.

Al centro del confronto, il recepimento dei Criteri Ambientali Minimi nel prezzario regionale, una svolta tecnica ma soprattutto culturale nel modo di progettare, realizzare e gestire le opere pubbliche, in particolare quelle stradali. “Una tappa strategica per aumentare la sostenibilità delle infrastrutture senza gravare su imprese e professionisti”, hanno ribadito gli organizzatori.

Un passaggio che punta a valorizzare l’uso di materiali di recupero, l’innovazione nei processi e la qualità ambientale, con l’obiettivo dichiarato di rafforzare il legame tra edilizia e territorio.

CAM e cantieri: le imprese chiedono riconoscimento economico per le soluzioni sostenibili

Nel corso dell’incontro è emersa con forza la necessità di accompagnare il recepimento normativo con strumenti operativi chiari e coerenti, in grado di premiare concretamente le imprese che adottano scelte sostenibili. “I CAM non devono essere solo un obbligo normativo, ma un’opportunità di crescita per il sistema economico” ha affermato Francesco De Rebotti, assessore regionale allo Sviluppo economico e Infrastrutture.

Il nuovo prezzario recepisce questa visione, “ma perché la sostenibilità sia davvero conveniente occorre rendere economicamente vantaggioso l’uso dei materiali di recupero”, ha insistito De Rebotti, ricordando anche l’esperienza dell’Accordo di Programma con AST, in cui la Regione ha già introdotto logiche simili.

Dopo i saluti istituzionali del presidente di Confindustria Umbria Vincenzo Briziarelli, sono intervenuti i rappresentanti delle categorie tecniche e imprenditoriali.

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Ance Umbria: Cantiere sostenibile non vuol dire cantiere più costoso: serve un prezzario che riconosca il valore dell’innovazione ambientale.

Albano Morelli, presidente di ANCE Umbria, ha rimarcato l’impegno della filiera delle costruzioni sul fronte della qualità dei cantieri, della sicurezza e della sostenibilità: “Occorre però che le imprese siano messe nella condizione di scegliere materiali riciclati, come gli inerti, trasformando un problema in una risorsa”.

Ma proprio sull’applicazione concreta dei CAM, Morelli ha denunciato le difficoltà legate al decreto End of Waste inerti, la cui interpretazione potrebbe frenare il funzionamento degli impianti e rallentare la transizione ambientale: “Senza chiarezza normativa, il rischio è quello di bloccare sul nascere un percorso virtuoso”.

I professionisti tecnici chiedono semplificazioni operative e norme applicabili

Su un altro fronte, Livio Farina, per la Rete delle Professioni Tecniche dell’Umbria, ha messo in luce le difficoltà dei progettisti nella fase di applicazione: “Servono aggiustamenti puntuali per superare le criticità della fase di transizione”.

A entrare nel merito dei contenuti tecnici del recepimento dei CAM nel prezzario sono stati Paolo Gattini (Regione Umbria), Patrizia Macaluso (Osservatorio Contratti Pubblici) e Maurizio Bocci, già professore ordinario all’Università Politecnica delle Marche, che ha illustrato le novità relative ai CAM Strade, in particolare l’introduzione di nuovi conglomerati bituminosi e l’uso di materiali trattati provenienti da demolizioni e scavi.

A chiudere l’incontro, molto partecipato da tecnici e imprenditori del settore, è stato Gianluca Paggi, direttore del Governo del Territorio della Regione Umbria, che ha tracciato un quadro delle prossime sfide: “Serve uno sforzo condiviso per far sì che la sostenibilità non resti uno slogan, ma diventi un criterio misurabile e premiato anche nelle gare d’appalto”.

Il messaggio che arriva dal mondo delle costruzioni è chiaro: la transizione ecologica si può fare, ma ha bisogno di strumenti normativi coerenti, prezzari aggiornati e riconoscimento economico dell’innovazione. Solo così la sostenibilità potrà diventare parte integrante e concreta del modo di costruire.

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Federico Zacaglioni
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