10 Jul, 2025 - 21:06

Brunello Cucinelli, ricavi per più di mezzo miliardo di euro

Brunello Cucinelli, ricavi per più di mezzo miliardo di euro

Nel pieno di un anno complesso per il mercato globale del lusso, Brunello Cucinelli chiude un semestre in crescita a doppia cifra e rafforza il suo posizionamento tra le maison italiane più solide. La società umbra annuncia risultati in aumento in tutte le aree geografiche e canali di vendita, una raccolta ordini 2026 positiva, investimenti Made in Italy quasi completati e un confronto incoraggiante con i grandi gruppi del lusso europeo. Un quadro che abbraccia performance economica, strategie di lungo termine e trend di settore.

Brunello Cucinelli chiude il semestre 2025 con ricavi in crescita del 10%

La casa di moda di Solomeo ha chiuso il primo semestre 2025 con ricavi pari a 684 milioni di euro, in crescita del 10,2%rispetto allo stesso periodo del 2024 (+10,7% a cambi costanti). Tutte le aree geografiche hanno contribuito all’aumento: +8,7% nelle Americhe, +10,0% in Europa e +12,5% in Asia (valori a cambi correnti). I ricavi hanno segnato una forte espansione in entrambi i canali di vendita: retail +10,3% e wholesale +10,1%. Questi dati confermano la tenuta delle collezioni del gruppo, basate su alta qualità e artigianalità, e riflettono l’apprezzamento del mercato per l’esclusività dei suoi prodotti.

Le vendite aumentano in tutte le aree geografiche e canali di distribuzione

Il gruppo del cashmere ha sperimentato crescita in ogni mercato. Le Americhe hanno fatto registrare un incremento del fatturato dell’8,7% (+10,0% a cambi costanti), l’Europa del 10,0% (+9,6% cc) e l’Asia addirittura del 12,5% (+13,0% cc). Anche per canale di vendita il bilancio è ampiamente positivo: il retail cresce del 10,3% e il wholesale del 10,1%. In pratica ogni punto vendita, sia di proprietà sia multibrand, contribuisce all’espansione, segno che la domanda per il marchio italiano rimane solida nonostante il clima economico globale incerto.

Cucinelli: raccolta ordini 2026 positiva e piano investimenti quasi concluso

Secondo l’amministratore delegato Brunello Cucinelli, la raccolta ordini per la collezione uomo Primavera-Estate 2026 è stata «molto, molto positiva». Il CEO ha sottolineato che l’atmosfera intorno al marchio induce a ipotizzare «per gli anni 2025 e 2026 una sana e bella crescita del fatturato intorno al 10%». Nel frattempo la società sta completando in anticipo il piano triennale di investimenti per la produzione artigianale Made in Italy (2024-2026): un programma che, una volta ultimato entro novembre, consentirà di lavorare "serenamente sino al 2035". 

Il mercato globale del lusso rallenta ma il Made in Italy regge

Il settore lusso mondiale mostra segnali di rallentamento. Dopo un decennio di crescita continua (fino ai 1.478 miliardi di fatturato nel 2024), i consumi di beni di lusso personali sono frenati dall’incertezza economica e dalle tensioni geopolitiche. Il primo trimestre 2025 ha mostrato una flessione delle vendite, e gli analisti di Bain & Company stimano che nel 2025 l’intero mercato del lusso potrebbe contrarsi tra il 2% e il 5% rispetto al 2024. In questo contesto complesso – definito dagli esperti come "una delle fasi più complesse degli ultimi quindici anni" – i brand di fascia alta puntano sul valore del prodotto e sulla creatività per mantenere l’appeal verso i consumatori.

Confronto tra i risultati di Cucinelli e i big del lusso: chi sale e chi scende

La performance di Brunello Cucinelli si colloca in un quadro di risultati eterogenei tra i grandi nomi del lusso. Alcuni competitor mostrano risultati positivi: Prada ha chiuso il primo trimestre 2025 con ricavi netti in crescita del 13%, trainati dal boom del marchio Miu Miu, mentre Hermès ha riportato un +9% dei ricavi nel Q1 2025.

Al contrario, i giganti LVMH e Kering evidenziano fatiche: LVMH ha registrato un calo organico delle vendite del 3% nel primo trimestre 2025, e Kering (proprietario di Gucci) ha chiuso lo stesso periodo con un calo del fatturato del 14%. 

Questi dati confermano la polarizzazione del mercato lusso, dove alcuni brand di nicchia continuano a crescere a doppia cifra mentre altri, soprattutto i colossi più esposti, affrontano un rallentamento delle vendite.

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Francesca Secci
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