Il Conservatorio 'Giulio Birccialdi' di Terni da ottobre 2022 è diventato statale entrando ufficialmente a far parte degli Istituti del sistema Afam (Alta formazione artistica e musicale). Un passaggio sul quale si è lavorato a lungo e che comporta oneri e onori.
Fra gli oneri c'è anche quello che dalla Regione hanno tagliato all'istituto i 150mila euro di fondi per il triennio 2025/2027. L'atto che ha fatto saltare il finanziamento è stato approvato dalla maggioranza durante le votazioni per l'assestamento di bilancio. Insomma non ci sarà più il contributo diretto e questo, ha sostenuto il vicepresidente e assessore alla Cultura regionale, Tommaso Bori, sia perché il Briccialdi è ormai statale sia per equipararlo al Morlacchi, l'altro conservatorio statale dell'Umbria, che non viene finanziato dalla Regione ma direttamente dal Ministero dell'Istruzione del Merito.
Sonora la bocciatura arrivata con 13 no e soltano 4 sì. Dal gruppo di Fratelli d'Italia che aveva proposto l'emendamento, chiedevano una soluzione di continuità per quello che in città e nel panorama regionale, è un presidio culturale di prestigio.
Il conservatorio di Terni, l'unico istituto Afam della città, è anche l'epicentro di una sorprendente vivacità culturale che abbraccia l'intero territorio con eventi diffusi durante tutto l'anno. Al suo interno si formano le eccellenze che calcano alcuni tra i palchi più rinomati al mondo.
Inoltre, al momento, c'è in ballo anche la realizzazione della sede presso l'ex Videocentro, che è stata approvata da poco in Consiglio comunale. Un luogo, il Centro Multimediale, che per anni ha fatto i conti con l'abbandono e con un'identità che ha stentato a delinersi e che con il nuovo campus musicale, sarà al centro di un importante progetto di rigenerazione urbana proprio grazie al della cultura, musica in primis.
Bori, che aveva invitato la maggioranza a respingere l'atto, ha spiegato che sono al vaglio altre possibilità di finanziamento.
"Abbiamo lavorato in passato per la sua statizzazione, poi avvenuta - ha dichiarato -. Questo comporta quindi una serie di benefici ministeriali legati all’alta formazione. Stiamo comunque lavorando per attivare risorse comunitarie". Insomma, il taglio c'è stato ma ora si punta a intercettare nuovi fondi di diversa provenienza rispetto a quelli regionali.
Le reazioni della politica ternana non si sono fatte attendere. La prima è stata quella della consigliera di Alternativa Popolare, Maria Elena Gambini.
"La notizia di oggi lascia senza parole - esordisce così in una nota -: la Regione Umbria ha cancellato il contributo annuale di 150.000 euro destinato all’Istituto Musicale Briccialdi di Terni, una realtà d’eccellenza, riconosciuta a livello nazionale e internazionale, che forma generazioni di musicisti e arricchisce la vita culturale del nostro territorio".
Senza mezzi termini, Gambini l'ha definita "una decisione scellerata, l’ennesima presa da una Regione che continua sistematicamente a penalizzare Terni, come se fossimo una provincia di serie B Ma ciò che è ancora più grave è il silenzio complice di consiglieri e assessori ternani, presenti nei tavoli decisionali della Regione, che non hanno mosso un dito per difendere una delle istituzioni culturali più prestigiose della nostra città".
Molte le domande sollevate dalla consigliera. "Come si può giustificare il taglio di un contributo storico, vitale per la sopravvivenza dell’Istituto, proprio nell’anno in cui la Regione Umbria vara una manovra da 87 milioni di euro di aumento delle tasse per cittadini e imprese? Come si può continuare a sbandierare l’equilibrio territoriale quando le scelte concrete vanno tutte, puntualmente, a danno del territorio ternano?"
"Questo - conclude - non è solo un attacco alla cultura, ma un vero e proprio atto di disinteresse verso Terni, la sua identità, il suo futuro".