Attimi di tensione all’Ospedale comprensoriale di Branca, dove nella tarda mattinata di oggi un uomo di origine pakistana, 30 anni, ha dato in escandescenza all’interno del Pronto Soccorso, costringendo il personale sanitario a richiedere l’intervento dei Carabinieri.
Secondo quanto ricostruito, il giovane – che già nelle ore precedenti era stato soccorso dai militari in una via di Gualdo Tadino per un evidente stato di agitazione psicofisica – avrebbe avuto un nuovo episodio di instabilità mentre si trovava in osservazione presso la struttura sanitaria eugubina.
In mattinata, intorno alle 10, una pattuglia dei Carabinieri era intervenuta in una zona centrale di Gualdo Tadino dopo alcune segnalazioni di cittadini che avevano notato un uomo camminare in modo disorientato, parlando da solo e manifestando atteggiamenti incoerenti.
I militari, constatando la necessità di un supporto medico, avevano accompagnato l’uomo al Pronto Soccorso di Branca, dove il personale sanitario aveva provveduto a sottoporlo ai primi accertamenti clinici.
Per qualche ora la situazione sembrava sotto controllo. Ma, secondo fonti ospedaliere, il trentenne avrebbe improvvisamente ripreso a manifestare segni di forte agitazione e a muoversi in modo irrequieto, tanto da abbandonare la sala di osservazione e fuggire all’esterno del presidio ospedaliero.

L’allarme è scattato poco dopo mezzogiorno, quando gli operatori del pronto soccorso hanno chiesto supporto alle forze dell’ordine. Sul posto è intervenuta una pattuglia del Radiomobile dei Carabinieri di Gubbio, che ha immediatamente circoscritto l’area attorno al perimetro dell’ospedale.
L’uomo, in evidente stato di alterazione, si aggirava intorno alla struttura sanitaria, proferendo frasi sconnesse e gesticolando in modo convulso. Dopo un breve inseguimento a piedi nei pressi del parcheggio, i militari sono riusciti a bloccarlo e tranquillizzarlo.
“I Carabinieri sono stati molto rapidi e professionali” – riferisce un testimone – “lo hanno avvicinato senza violenza, cercando di calmarlo con tono fermo ma rassicurante. Alla fine è stato convinto a rientrare all’interno del pronto soccorso.”
A supporto dell’intervento è giunta anche una pattuglia della Polizia Locale di Gubbio, che ha collaborato con i militari per la gestione dell’area e per garantire la sicurezza dei cittadini presenti.
Dopo i momenti di concitazione, l’uomo è stato nuovamente affidato alle cure dei medici del pronto soccorso, che lo hanno trattenuto per ulteriori accertamenti. Nessun’altra persona, né tra i pazienti né tra il personale sanitario, risulta essere rimasta coinvolta o ferita durante l’episodio.
La situazione, riferiscono dalla direzione sanitaria, è rapidamente tornata alla normalità, e le attività del presidio ospedaliero non hanno subito interruzioni significative.
“L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine e la professionalità dei nostri operatori hanno evitato che la situazione degenerasse” – spiega una fonte interna – “l’uomo ora è sotto osservazione, e stiamo valutando insieme ai Carabinieri e ai servizi sociali la sua situazione personale.”
La posizione del cittadino pakistano è ora al vaglio dei Carabinieri della Compagnia di Gubbio, che stanno svolgendo gli accertamenti di rito per ricostruire le ore precedenti all’episodio.
Da una prima analisi non emergono reati specifici, ma verrà verificato se l’uomo sia regolarmente presente sul territorio nazionale e se sia eventualmente seguito dai servizi sanitari o sociali.
Secondo quanto trapela, non si tratterebbe di un caso isolato: episodi di agitazione psicofisica improvvisa sono spesso legati a condizioni di stress, disturbi psichici o stati di alterazione dovuti a sostanze. Tuttavia, al momento, non è stata accertata alcuna correlazione con l’assunzione di alcol o droghe.
L’episodio riaccende l’attenzione sulla sicurezza e la gestione dei casi di emergenza psichiatrica nei pronto soccorso.
Le strutture sanitarie, infatti, devono affrontare sempre più spesso situazioni in cui pazienti in stato di agitazione necessitano non solo di cure mediche, ma anche di interventi di contenimento e protezione.
In questi casi la collaborazione tra personale sanitario e forze dell’ordine è determinante.
Come spiegano fonti della direzione ospedaliera:
“Le situazioni di crisi psicofisica vanno trattate con grande attenzione. Non si tratta di casi di ordine pubblico in senso stretto, ma di emergenze umane che richiedono un approccio delicato e coordinato. Ringraziamo i Carabinieri e la Polizia Locale per la loro sensibilità e prontezza.”

Dopo la tensione iniziale, l’intervento si è concluso senza danni né feriti.
L’uomo, una volta calmato, è rimasto sotto sorveglianza medica e sarà sottoposto a ulteriori valutazioni cliniche per stabilire le cause del suo comportamento.
Il caso verrà seguito anche dai servizi sociali e dalle autorità competenti per verificare eventuali fragilità o bisogni di assistenza.
Intanto, al Pronto Soccorso di Branca, la giornata è proseguita regolarmente, con la consapevolezza di aver gestito con efficacia una situazione potenzialmente critica, grazie al lavoro congiunto di sanitari e forze dell’ordine.