19 Feb, 2025 - 10:40

Venerdì 21 al Cucinelli di Solomeo c'è 'Boston Marriage' del geniale David Mamet

Venerdì 21 al Cucinelli di Solomeo c'è 'Boston Marriage' del geniale David Mamet

Premio Pulitzer nel 1984, più volte prestato al cinema dove è stato candidato agli Oscar in diverse occasioni, David Mamet è tra i geni indiscussi della nuova drammaturgia statunitense. 'Boston Marrigae' del 1999 è certamente il suo capolavoro teatrale e c'è un'ottima occasione per vederlo dal vivo anche in Umbria. Andrà infatti in scena al Teatro Cucinelli di Solomeo questo venerdì, 21 febbraio, nell'ambito della stagione di prosa targata TSU, Teatro Stabile dell'Umbria, per la regia di Giorgio Sangati con tre brillanti attrici sul palco: Maria Paiato, Mariangela Granelli e Ludovica D'Auria.

'Boston Marriage', capolavoro di Mamet al Teatro Cucinelli

'Boston Marriage' è un'espressione che è stata in uso negli Stati Uniti fra XIX e XX secolo. Il 'matrimonio bostoniano' era l'eufemismo con cui si indicava una relazione sentimentale fra due donne che non avevano bisogno del sostegno economico di un uomo.

Le protagoniste dello spettacolo sono infatti Anna e Claire che sul finire dell'Ottocento dialogo nel salotto della prima dove Claire racconta all'amica, con cui aveva avuto una relazione in precedenza, del suo nuovo amore. Pur preferendo la compagnia delle donne, Anna si è legata a un uomo benestante. Forte di quella protezione vorrebbe riconquistare Claire ma l'impresa si rivelerà più ardua del previsto, svelando un ginepraio di complicati intrecci familiari.

Tra colpi di scena e tensioni, quel bel salotto borghese entra in collisione con il linguaggio colorito delle due donne mentre il ritmo della narrazione diventa incalzante, toccando punte farsesche. Una commedia brillante, un esercizio di stile che strizza l'occhio ai grandi capolavori della letteratura di genere anglosassone ante litteram. Una riflessione che attraverso i toni leggeri della commedia affronta il rapporto con la finzione come unica via per l'autenticità.

Sangati: "Un Mamet diverso dal solito"

"È un Mamet diverso dal solito - scrive Sangati nelle sue note di regia -, che si prende una vacanza dalla gravità e gioca per il gusto di giocare, strizza l’occhio agli esperimenti brillanti di Tennessee Williams, ma, soprattutto, all’“Importanza di essere Franco” di Oscar Wilde. Protagonista assoluto, infatti, insieme alle interpreti, è il linguaggio e, di contro, il non-detto, l’allusione, la stravaganza, il paradosso. Mamet si diverte a parodiare la prosa ampollosa dell’epoca, ma dietro l’apparente assurdità della superficie si nasconde l’intento ambizioso di rovesciare la realtà attraverso uno scherzo che mira a creare anche un po’ di raffinatissimo scandalo".

"È una prova - prosegue il regista - per grandissime attrici come Maria Paiato e Mariangela Granelli, vere e proprie funambole della parola e dell’emozione che giocheranno insieme a Ludovica d’Auria questa bizzarra partita all’ultimo sangue per smascherare ogni convenzione riguardo l’Amore".

La fortuna di Mamet in Italia grazie a Luca Barbareschi

Fra le curiosità intorno al drammaturgo e autore statunitense c'è che il suo 'sdoganamento' nel Bel Paese è avvenuto grazie a Luca Barbareschi. Fu lui infatti il primo a mettere in scena i lavori di Mamet in Italia all'inizio degli anni Ottanta e in diverse occasioni si occupò anche della traduzione. L'attore e regista italiano ha apprezzato a tal punto il talento di Mamet che ha anche prodotto 'Boston Marriage', poi riproposto dieci anni fa con la compagnia NoveTeatro.

Info e biglietti

L'appuntamento con 'Boston Marriage' è per venerdì 21 febbraio alle 21 al Teatro Cucinelli di Solomeo. I biglietti si possono acquistare direttamente tramite il sito dello Stabile con prezzi che vanno dagli 8 euro della galleria ai 20 della platea.

In alternativa è possibile prenotarli dal botteghino telefonico regionale del Teatro Stabile dell’Umbria allo 075 57542222. Tutti i giorni feriali: dalle 17 alle 20, fino al giorno prima dello spettacolo. Lo spettacolo avrà una durata di un'ora e 45 minuti.

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Sara Costanzi
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