Spoleto si scalda per una serata fuori dal comune. Il 2 luglio, alle 21:30, il Teatro Romano si trasformerà in una cattedrale open air dell'elettronica grazie all'arrivo di Ben Böhmer. Il produttore tedesco, tra i più raffinati manipolatori di sintetizzatori della sua generazione, porterà in scena per la prima volta in Italia il suo nuovo lavoro, con un set pensato per chi non cerca soltanto musica, ma immersione totale.
L’inserimento di Ben Böhmer nel cartellone del Festival dei Due Mondi segue la scia luminosa lasciata da nomi come Max Cooper e Oneohtrix Point Never. Dopo aver fatto tappa in capitali e festival che rappresentano il gotha dell’elettronica mondiale – dal Sónar al Primavera Sound, passando per Glastonbury e Sziget – il produttore tedesco atterra a Spoleto, pronto a riscrivere le coordinate sonore del Teatro Romano con il suo set immersivo.
Il concerto al Teatro Romano sarà l’occasione per immergersi nell’universo sonoro di "Bloom", il nuovo album del produttore tedesco, che prosegue la narrazione avviata con "Breathing" e "Begin Again". «Questo album mi ha riconnesso alla musica dopo anni intensi di tournée. È un viaggio attraverso il cambiamento, la scoperta di sé e la ricerca del momento giusto per 'sbocciare'», ha raccontato Böhmer. Un disco che non si accontenta di suonare bene, ma punta a lasciare tracce nell'ascoltatore, tra aperture melodiche e stratificazioni che dialogano con l'emotivo più che con il razionale.
Classe 1993, cresciuto tra le colline di Gottinga, Ben Böhmer ha fatto i primi passi nella musica con gli strumenti a fiato e i tasti in avorio. Pianoforte e tromba gli hanno insegnato rigore e armonia, ma è stato il mondo dei sintetizzatori a spalancargli le porte di una ricerca sonora tutta sua. Non si è limitato a produrre musica: ha costruito paesaggi, sospesi tra la profondità della deep house e la struttura fluida della progressive.
La sua discografia racconta un'evoluzione che non conosce pause. "Breathing", uscito nel 2019, ha segnato l'inizio di un percorso che ha subito attirato l'attenzione degli addetti ai lavori e di un pubblico sempre più ampio. Con "Begin Again" (2021), ha trasformato l'elaborazione personale in materia sonora, mentre "Bloom" (2024), pubblicato con Ninja Tune, ha dato forma a un nuovo equilibrio, più maturo, più viscerale, ma sempre fedele al suo linguaggio.
Il suo rapporto con il palco è tutt’altro che meccanico: ogni apparizione è cucita sul momento, modellata sul respiro del pubblico e sulle vibrazioni dell’ambiente. L’improvvisazione non è un’aggiunta, ma la spina dorsale delle sue esibizioni. Tra i momenti entrati di diritto nella storia del live elettronico, spicca la performance sospesa nei cieli della Cappadocia a bordo di una mongolfiera, realizzata per Cercle. Un set surreale che ha fatto il giro del mondo grazie a YouTube, diventando un manifesto visivo del suo modo di intendere la musica.
Chi segue i grandi festival lo conosce bene: Böhmer è ormai una presenza costante nelle rassegne più prestigiose, da Glastonbury al Sónar, passando per Primavera Sound, Sziget, Lost Village, EDC e Life Is Beautiful. La sua musica non cerca conferme, ma riesce a conquistare spazi e cuori ovunque venga suonata.
Con quasi un miliardo di ascolti sulle piattaforme digitali, l'artista si conferma tra i più seguiti del panorama elettronico. I biglietti per il concerto saranno acquistabili da giovedì 10 aprile alle ore 10:00 sul sito ufficiale www.festivaldispoleto.com, via call center al numero +39 0743 776444 e presso:
Il 2025 vedrà Ben Böhmer impegnato in numerose date internazionali:
Informazioni aggiornate sui biglietti sono disponibili sul sito ufficiale dell'artista.
Nel corso del tempo, Ben Böhmer ha intrecciato progetti con alcuni dei protagonisti più apprezzati della scena elettronica, tra cui Above & Beyond, Lane 8 e Monolink. Le sue rivisitazioni e collaborazioni non sono esercizi di stile, ma percorsi paralleli che arricchiscono il suo linguaggio musicale senza mai snaturarlo. Su Spotify, SoundCloud e YouTube la sua presenza è costante: pubblica con rigore, senza rincorrere algoritmi ma seguendo una propria coerenza creativa. Le sue produzioni, visive e sonore, si distinguono per una qualità che rifugge la superficie e cerca il dettaglio.