Un movimento sospetto di persone, sempre più frequente e concentrato soprattutto nelle ore notturne, ha messo in allerta i Carabinieri della Stazione di Bastia Umbra. Una discreta attività di osservazione, portata avanti nei giorni scorsi nell’ambito dei controlli sul territorio, ha consentito ai militari di individuare una vera e propria centrale di spaccio in un’abitazione privata. Al termine delle indagini, un cittadino albanese di 43 anni, irregolare in Italia, è stato arrestato in flagranza con l’accusa di detenzione di cocaina ai fini di spaccio.
Il via vai sospetto nei pressi di una casa di Bastia Umbra, soprattutto nelle ore serali e notturne, ha fatto scattare l’allerta. Gli uomini dell’Arma hanno deciso di approfondire la situazione con un intervento mirato: durante la perquisizione domiciliare, è emersa con chiarezza la natura dell’attività illecita condotta all’interno dell’abitazione. L’immobile era stato infatti trasformato in una base operativa per la lavorazione e la vendita di droga, in particolare cocaina.
Il 43enne arrestato, secondo quanto ricostruito, utilizzava la casa sia come laboratorio per la preparazione delle dosi che come punto d'incontro per i clienti. All’interno, i Carabinieri hanno rinvenuto ben 61 dosi di cocaina già confezionate, per un peso complessivo di circa 50 grammi, oltre a tutto il materiale necessario per il taglio e il confezionamento: bilancino di precisione, bustine, strumenti da taglio e ben tre telefoni cellulari, probabilmente usati per gestire i contatti con gli acquirenti e l'organizzazione dello spaccio.
L’operazione si è conclusa con l’arresto immediato del soggetto, colto in flagranza di reato mentre era in possesso della sostanza stupefacente. La Procura della Repubblica di Perugia ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere. L’uomo è stato quindi condotto presso la Casa Circondariale di Capanne, dove rimane a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa degli sviluppi dell’inchiesta.
Sempre nell'ambito del contrasto allo spaccio di droga, un episodio drammatico ha scosso la comunità di Umbertide nei giorni scorsi. Nella serata di giovedì, nei pressi di un bar-tabacchi nella frazione di Verna, si è verificata una sparatoria che ha portato al ferimento di due uomini, entrambi di origini albanesi. Uno dei due è stato colpito gravemente e trasportato d'urgenza in elisoccorso all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, dove è tuttora ricoverato in terapia intensiva. Il secondo ferito è stato invece portato all’ospedale di Città di Castello, dove ha subito un intervento chirurgico.
Le indagini, condotte dalla Procura di Perugia e coordinate dalla pm Mara Pucci, si concentrano su un possibile movente legato al traffico di stupefacenti. Secondo le prime ricostruzioni, il conflitto sarebbe scaturito da un diverbio tra connazionali, culminato nell'arrivo di due uomini armati che avrebbero aperto il fuoco contro un gruppo nei pressi del piazzale tra la Conad e la Cantina Donini. "Ad un tratto attorno alle 19.30 è sopraggiunta un’automobile" - ha raccontato un testimone - "da cui, dopo averla parcheggiata poco lontano, sono giunti due individui, uno dei quali con una pistola in mano". Il gruppo si è immediatamente disperso, ma due persone sono rimaste ferite. Il presunto aggressore, noto alle forze dell'ordine, è attualmente ricercato.
Non si fermano le attività di contrasto al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti in Umbria. La scoperta della centrale di spaccio a Bastia Umbra dimostra ancora una volta l’importanza del monitoraggio costante del territorio e della collaborazione tra le varie forze dell’ordine. L’attenzione resta alta, soprattutto nei contesti più sensibili della provincia di Perugia, dove episodi simili rappresentano sempre più spesso una minaccia concreta per la sicurezza pubblica.