Nove anni. Tanto è passato da quel 2016 in cui la terra tremò e il cuore del centro Italia fu lacerato da un sisma che devastò borghi, case, chiese e anime. Tra le immagini rimaste scolpite nella memoria collettiva, c’era quella della facciata solitaria della Basilica di San Benedetto, rimasta in piedi come un simbolo di resistenza tra le macerie di Norcia.
Oggi, dopo quasi un decennio di lavoro, fede e determinazione, quel simbolo torna a vivere. La Basilica è di nuovo aperta, restaurata in ogni suo elemento, restituita alla comunità e al mondo come un segno tangibile di rinascita e di speranza. Un investimento complessivo di 15 milioni di euro ha reso possibile un intervento che non è stato solo architettonico ma anche culturale e spirituale. Gli ingegneri, gli storici dell’arte, i restauratori e i tecnici hanno unito tradizione e innovazione, garantendo una struttura sicura, antisismica e fedele alla bellezza originaria. L’inaugurazione della Basilica di San Benedetto è diventata un momento collettivo, un abbraccio della comunità umbra e italiana a un luogo che rappresenta le radici profonde della spiritualità europea.
Norcia non è solo un borgo dell’Umbria: è la culla dei santi Benedetto e Scolastica, fondatori di un pensiero che ha segnato la storia del monachesimo e della civiltà occidentale. La riapertura della Basilica, quindi, non è solo un evento religioso, ma un ritorno alla memoria, alla cultura e all’anima di un popolo.
L'europarlamentare umbro Marco Squarta, che ha seguito da vicino, negli anni, il lungo e complesso iter di ricostruzione, attraverso una nota, ha espresso tutta la sua emozione:
“È con profonda emozione e immensa gratitudine che prendo parte oggi all'inaugurazione della Basilica di San Benedetto a Norcia, restituita alla comunità dopo gli eventi sismici che hanno colpito duramente il nostro territorio nel 2016. Quando la terra tremò e quella che è stata la casa natale dei santi Benedetto e Scolastica venne seriamente danneggiata noi umbri avvertimmo il colpo nella carne viva del nostro territorio”.
Squarta ha ricordato la forza del popolo umbro nel reagire alla distruzione:
“Le chiese, le piazze, le nostre comunità, i nostri valori erano stati messi alla prova. Solo restando uniti, guardando avanti insieme, abbiamo potuto immaginare la rinascita”.
E ancora:
“Varcare nuovamente la soglia della Basilica - simbolo di spiritualità, arte, memoria e appartenenza - non significa soltanto tornare in un luogo di culto, ma rileggere la storia di una terra che, più volte nel corso dei secoli, ha affrontato emergenze sismiche e ferite profonde, uscendone sempre più forte di prima”.
Squarta ha voluto sottolineare come la ricostruzione non sia stata solo un fatto tecnico, ma anche umano e simbolico:
“In questi anni ho seguito da vicino il complesso percorso che ha portato a questo risultato, dai primi momenti dopo il sisma alle procedure, ai cantieri, alle differenze che è stato necessario compiere per garantire non solo la riparazione dell'edificio, ma il senso stesso della ‘ricostruzione’. Per la Valnerina, per Norcia, per tutti noi umbri è un giorno di riscatto e di speranza. Nella Basilica rinasce la fiducia”.
La rinascita della Basilica non è solo architettonica, ma anche culturale. Torneranno le celebrazioni, i pellegrinaggi, i concerti e le visite guidate: un patrimonio di fede e arte che riprende vita, riportando a Norcia non solo i fedeli ma anche turisti e studiosi da tutto il mondo.
“Il sisma del 2016 – e tutti quelli che l'hanno preceduto, come quelli che purtroppo verranno – ci insegnano una lezione preziosa: non bastano le pietre, ma servono gli uomini, le donne, le comunità che credono che un nuovo inizio sia possibile. La riapertura della Basilica di San Benedetto non rappresenta soltanto la restituzione di una struttura, ma il rilancio dell'identità, della memoria e della dignità di un intero territorio. Assicuro il mio impegno, anche in Europa, affinché Norcia e l'Umbria continuino a ricevere sostegno, attenzione e investimenti, e diventino un esempio nazionale e internazionale di vera rinascita”.
Nelle sue conclusioni, Squarta ha voluto ricordare chi, con dedizione e silenzio, ha reso possibile questa giornata:
“Ringrazio le istituzioni, i tecnici, gli operai, i volontari, la comunità religiosa – conclude Squarta – e tutti coloro che hanno lavorato con dedizione e passione. Grazie al loro instancabile impegno oggi possiamo dire che Norcia è tornata a vivere. E con essa torna viva anche la speranza che le nostre terre, ogni volta che saranno messe alla prova, sapranno rialzarsi, ricostruirsi, rinnovarsi”.