30 Oct, 2025 - 17:15

“Per la Basilica di Norcia è una rinascita”: il restauratore Iannelli e le reazioni alla riapertura del simbolo di pace

“Per la Basilica di Norcia è una rinascita”: il restauratore Iannelli e le reazioni alla riapertura del simbolo di pace

Dopo nove anni dal terremoto del 30 ottobre 2016, la Basilica di San Benedetto torna a vivere, simbolo di resilienza e speranza per Norcia e per l’Umbria. “È stato un lavoro lungo e complesso, ma oggi possiamo parlare di restauro e rinascita della Basilica di San Benedetto di Norcia”, racconta Paolo Iannelli, coordinatore dei lavori e già soprintendente speciale per le aree del sisma.

Il restauratore ricorda le condizioni drammatiche dopo il crollo: “Se pensiamo com'era dopo il sisma, era un cumulo di macerie: macerie che sono state tutte riutilizzate, facendo rinascere la struttura per quello che era e rendendola ancora più sicura e degna della sua storia”.

Secondo Iannelli, il recupero della Basilica non è solo un intervento tecnico, ma una strategia culturale e scientifica: “Riutilizzare la materia con cui era costruita la Basilica e restituirle nuova vita rappresenta un valore aggiunto straordinario”. La struttura, sebbene restaurata, conserva le ferite e le tracce della sua storia, raccontando vicissitudini che superano l’ultimo terremoto.

Competenza, tecnologia e collaborazione istituzionale: il modello della rinascita della Basilica di Norcia

La riapertura della Basilica rappresenta anche la testimonianza della collaborazione tra istituzioni e professionisti, con l’intervento di partner pubblici e privati e l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia. L’investimento complessivo di 15 milioni di euro ha reso possibile un restauro che combina tradizione, sicurezza e innovazione.

Sarah Bistocchi, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, definisce la Basilica come “un simbolo di pace, fede e spiritualità”, ricordando il trauma che il sisma ha inflitto alla Valnerina. “Oggi Norcia e l’Umbria si riappropriano della propria storia e della propria identità, grazie a un lavoro che ha coinvolto le migliori competenze presenti in Italia”, aggiunge Bistocchi.

Fondamentale è stato anche l’impegno dei vigili del fuoco, che nei giorni immediatamente successivi al terremoto hanno realizzato un complesso presidio per impedire il ribaltamento della facciata semidistrutta. Grazie a 6 chilometri di tubi d’acciaio e circa 4.000 giunti, coordinati dal professor Claudio Modena dell’Università di Padova, è stato possibile mettere in sicurezza la struttura e consentire le successive fasi di restauro. “Il loro impegno ha salvaguardato ciò che restava della Basilica e ha reso possibile la rinascita del simbolo di Norcia”, ricorda Iannelli.

La rinascita della Basilica come esempio di resilienza culturale e identitaria

Oggi la Basilica di San Benedetto non è solo un edificio restaurato: è un simbolo tangibile di come la distruzione possa trasformarsi in rinascita. Iannelli sottolinea: “Qui il valore di ciò che, pur distrutto, può ancora rinascere, è concretamente visibile”.

Il monumento restituisce alla comunità della Valnerina e dell’Umbria un luogo di culto e memoria, ma anche un esempio concreto di come competenze tecniche, ricerca scientifica e volontà condivisa possano dare nuova vita al patrimonio culturale.

Con questa riapertura, Norcia celebra non solo il recupero della Basilica, ma anche l’impegno di chi ha lavorato senza sosta per proteggere e conservare la storia. La Valnerina, territorio di grande resilienza, può ora guardare al futuro con orgoglio, orgogliosa di custodire un simbolo di pace, fede e identità collettiva.

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Federico Zacaglioni
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