13 Jun, 2025 - 12:45

Centri estivi per minori con disabilità: la Regione Umbria pubblica il bando per gli enti del terzo settore

Centri estivi per minori con disabilità: la Regione Umbria pubblica il bando per gli enti del terzo settore

Finite le scuole, inizia l'estate e per molte famiglie si prospetta una non sempre facile conciliazione tra gli impegni lavorativi e i figli a casa. I centri estivi sono l'ancora di salvezza per tanti genitori e dalla Regione Umbria, in questo senso, puntano alla massima inclusione. Da poco infatti è stato pubblicato l'avviso rivolto agli enti del terzo settore per l’erogazione di contributi destinati a facilitare l’accesso dei minori con disabilità alle attività estive del 2025. Sul piatto ci sono 500mila euro a valere sul
PR Umbria Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) 2021-2027, che sosterranno le famiglie attivando percorsi di socializzazione e d’inclusione.

Barcaioli: "Un impegno per una comunità più inclusiva"

"Vogliamo garantire ai bambini e ai ragazzi con disabilità il diritto di vivere un’estate di relazioni, gioco e crescita, accanto ai loro coetanei - ha detto in proposito l’assessore regionale all’Istruzione Fabio Barcaioli -. È un impegno che va nella direzione di una comunità più inclusiva, dove il sostegno alle famiglie passa anche attraverso politiche pubbliche attente e accessibili".

Come partecipare al bando

Nell'avviso, reperibile qui, sono esplicitati i requisiti, le modalità di partecipazione e i criteri di valutazione delle domande. Possono presentare richiesta di contributo i soggetti iscritti al Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS). La Regione, qualora ritenesse il progetto ammissibile, finanzierà i costi relativi al personale, sia interno che esterno, fino a un massimo di 50 euro lordi all'ora. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per le ore 12 del 2 luglio 2025. 

Dalle Regione 2,5 milioni per i centri estivi

La Regione Umbria nel 2025 ha incrementato di 500mila euro i contributi destinati alle famiglie per i centri estivi, arrivando a uno stanziamento totale di 2,5 milioni per il 2025.

Il bonus centri estivi di quest'anno prevede rimborsi settimanali che variano in base all'età dei minori iscritti e che verranno erogati direttamente alle famiglie a rimborso, ovvero in seguito alla fruizione effettiva dei servizi, le famiglie cioè dovranno anticipare le spese. In merito però, ha annunciato Barcaioli, il 2025 dovrebbe anche essere l'ultimo anno in cui sarà in vigore questo sistema.

"Dal 2026 cambieremo il metodo - ha dichiarato Barcaioli -. Stiamo lavorando a nuove piattaforme digitali che ci permetteranno di superare il sistema del rimborso, per arrivare a un modello di pagamento diretto dalla Regione ai Centri estivi. Un passo avanti sia in termini di equità sia di semplificazione".

Quanto costano i centri estivi? Molte famiglie scelgono la baby sitter in condivisione

Secondo l'Osservatorio Nazionale di Federconsumatori l'esborso medio di una famiglia per un figlio che frequenta il centro estivo si aggira sui 704 euro al mese nelle strutture private e 396 in quelle pubbliche. Va da sé che per chi ha due o più figli, anche se le stutture prevedono normalmente una scontistica dal secondo figlio, la spesa è importante e in alcuni casi, soprattutto per chi ha necessità di usufrire del centro estivo per tutta la giornata, diventa un vero e proprio salasso.

Allora a chi lasciare i figli durante i tre lunghi mesi estivi? Senza nonni o parenti che in alcuni casi si rivelano fondamentali, chi non riesce a sostenere la retta del centro estivo, si sta organizzando in maniera alternativa attivando collaborazioni di prossimità. Sempre più frequenti, sostiene Federconsumatori, sono i casi delle famiglie che si mettono d'accordo tra loro e pagano una "baby sitter condivisa" che si occupa di un piccolo numero di bambini, di solito 4 o 5. Una soluzione che sta prendendo sempre più piede e che rivela, ancora una volta, come il welfare in Italia ancora in molte situazioni, sia anzitutto una questione di rete personale.

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Sara Costanzi
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