Alla vigilia del via libera al progetto Stadio-Clinica da parte del Comune di Terni, si irrigidiscono le posizioni della Regione e di Palazzo Spada sulla struttura sanitaria privata e sul convenzionamento. Con la presidente Proietti che schiaccia la palla alzata da AVS, mettendo di fatto in stand by il riconoscimento dei posti letto privati a Terni. E con Stefano Bandecchi che minaccia cause milionarie, qualora non si dovesse dare corso alle previsione di riequilibrio sanitario che fu decisa dalla giunta Tesei.
Prima, proprio, il sindaco Bandecchi, poi il suo vice Riccardo Corridore avevano cercato di dribblare la questione. Uscendo da Palazzo Spada avevano negato entrambi di aver letto le dichiarazioni della governatrice Stefania Proietti sui posti letto convenzionati da riservare a Terni nell'ambito del servizio sanitario regionale. Avrebbero voluto cavarsela entrambi con un no comment. Ma mentre Corridore riesce a cavarsela con un serafico (è il caso di dirlo in riferimento alla provenienza asssiate della presidente, ndr) "per noi non cambia nulla", Stefano Bandecchi resiste lo spazio di 30 secondi scarsi. E poi, ai microfoni di Radio Tele Galileo e dell'ineffabile Alberto Francioli, chiarisce il suo punto di vista.
"Non ho letto gli articoli sul tema, sarò sincero - attacca il sindaco di Terni - non so nemmeno se le dichiarazioni che girano siano parole proferite direttamente dalla Proietti o se sono poi state interpretate giornalisticamente. Personalmente credo che non ci siano problemi di sorta. Per me le cose sono molto chiare: ci sono 80 posti-letto convenzionati assegnati al Comune di Terni con una delibera della giunta regionale. Ai quali si aggiungono altri 42 posti letto privati non convenzionati".
Proietti, però, ieri ha detto chiaramente in consiglio regionale che la "redazione del nuovo piano sociosanitario implicherà una revisione dell’organizzazione della rete ospedaliera e delle strutture in convenzione" e che è solo dopo "si saprà quanti posti letto privati saranno da accreditare e convenzionare con costi a carico del Servizio sanitario regionale". Insomma, un vero e proprio stand by al progetto. Anche perché sulla precedente delibera c'è un niet politico condiviso dai partiti di maggioranza.
E così, Bandecchi diventa una mezza furia. E fa capire che una causa legale è dietro l'angolo. "Se la regione dovesse decidere di tagliare le previsioni per Terni - afferma - contraddirebbe quello che ha già previsto con la delibera del 27 dicembre del 2022. Significherebbe esporsi a un contenzioso pesantissimo. Ci dovrebbe dare almeno 1 miliardo di euro. Non credo che la Regione Umbria voglia mettersi in questa condizione così rischiosa, perché qui a Terni siamo contenti di quanto è stato deciso. Io gli faccio un monito: studiassero bene le carte...".
Gli dicono che in città c'è preoccupazione sul silenzio che c'è intorno alla cessione del club rossoverde. Una nuova proprietà per la Ternana Calcio è determinante non solo per garantire alla città di proseguire il cammino sportivo in seie C, ma anche per realizzare il progetto Stadio-Clinica. Che da solo garantirebbe una forte patrimonializzazione del club e un futuro societario più solido e tranquillo. Il closing è atteso per il 25 luglio, all'avveramento delle condizioni sospensive della lettera di intenti siglata ormai quasi un mese fa. Tra queste proprio il passo in avanti compiuto sul progetto dello stadio, con la firma del verbale di concordamento ta la Ternana (rappresentata dal Direttore Operativo Mangiarano con potere di firma su delega dei D'Alessandro) e il Comune di Terni.
"Le persone non devono essere preoccupate - continua Bandecchi - perché tutto sta andando avanti in maniera normale, in maniera concreta. A oggi, io posso garantire che la situazione della Ternana è sicuramente migliore di quella che era tre mesi fa. Quindi secondo me stiamo andando nella direzione giusta e si sta realizzando un passaggio di società nella norma, come dovrebbe essere. E intanto si fa il campionato di serie C. La Ternana ha onorato gli impegni che aveva in scadenza".
Insomma, Bandecchi rassicura. Chiarisce che se la trattativa non fosse andata avanti, da sindaco e garante degli interessi della città, avrebbe già avvertito i cittadini e avrebbe usato trasparenza che aveva contraddistinto l'apertura della crisi.
"Se la trattativa si fosse arenata o fosse sul punto di saltare lo avrei detto - assicura il primo cittadino -. Se non dico nulla è perché ci è stata richiesta grande riservatezza. L'azienda che potrebbe ottenere il risultato di diventare la proprietaria della Ternana è ripeto, una società quotata in Borsa, di buon livello e solidità. Se non si chiuderà questa operazione vedremo da venerdì 25 luglio uno scenario diverso".
Bandecchi viene incalzato sull'intervista di Carlo Mammarella, che aveva chiarito come la Ternana fosse nella situazione di dover sopravvivere e non di pensare a voli pindarici sulla costruzione della squadra. Una frase la sua (vedremo se tra dieci giorni saremo ancora vivi, ndr) che era stata interpretata da qualcuno come una resa.
"Mammarella è una persona seria - conclude Bandecchi - ho visto la sua intervista ed era chiaro che si riferisse agli obiettivi da cogliere un giorno dopo l'altro. Oggi non possiamo focalizzarci sui giocatori che se ne vanno, ma va colto l'obiettivo principale di garantire alla città la serie C nel prossimo campionato. Credo che il DS abbia risposto bene, ma sono convinto che il campionato della Ternana di quest’anno sarà un campionato piacevole. Costruirà una squadra degna della storia del club".