21 Jul, 2025 - 16:00

Dalla minaccia su Instagram alle diffide: ultimatum di Bandecchi ad Arvedi Ast e Regione. De Luca risponde sardonico

Dalla minaccia su Instagram alle diffide: ultimatum di Bandecchi ad Arvedi Ast e Regione. De Luca risponde sardonico

Il sindaco aveva annunciato lo strappo con un post su Instagram: “Domani manderò la Regione in tilt”. Oggi, la raffica di PEC è partita.
Una diffida multipla, indirizzata a cinque enti e aziende, con un ultimatum che ha il peso di una minaccia formale: entro 30 giorni, o scatteranno provvedimenti d’urgenza. Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, ha dato seguito alla promessa fatta sui social nella serata di ieri dopo un duro scambio con l’assessore regionale Thomas De Luca, inviando oggi pomeriggio cinque diffide per i fenomeni di dispersione di polveri ferrose nel quartiere Prisciano.

Il destinatario principale è Arvedi AST, a cui il Comune contesta la reiterazione di emissioni dannose, documentate da foto e video. Ma in indirizzo ci sono anche Tapojarvi Srl (azienda che gestisce le scorie), Regione Umbria, USL Umbria 2 e ARPA. Il tono è formale, ma perentorio. E il contenuto ha il sapore dell'ultimatum.

Una diffida per la salute pubblica: “Rischi concreti per la popolazione esposta”

Nel documento, firmato nel primo pomeriggio, il Comune afferma di agire “in qualità di ente territoriale titolare della tutela della salute pubblica e della salubrità dell’ambiente urbano”. La diffida richiama l’art. 50 del Testo Unico degli Enti Locali, quello che consente al sindaco di adottare ordinanze urgenti “in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica”.

Le criticità segnalate sono precise: “diffusione incontrollata di polveri metalliche su case, strade, veicoli, spazi verdi e aree agricole; esposizione diretta della popolazione a sostanze potenzialmente nocive; pericolo per la salute pubblica con possibili ricadute respiratorie, cardiovascolari, oncologiche.

Il Comune sottolinea come il fenomeno si ripeta “in presenza di specifiche condizioni climatiche e ambientali” e persista “anche in assenza di manifestazioni evidenti immediate”. Insomma, non si tratta di eventi isolati, ma di episodi che potrebbero presentare una natura strutturale.

Richieste formali ad Arpa, Usl, Regione e Arvedi: “Azioni concrete o stop alla produzione”

Arpa Umbria è invitata ad attivare un “monitoraggio straordinario e continuo delle emissioni diffuse e fuggitive”, mentre alla USL Umbria 2 viene richiesto di redigere una relazione sull’incidenza sanitaria delle sostanze emesse, “con particolare riferimento alla popolazione residente nelle aree adiacenti”.

Alla Regione Umbria, il sindaco chiede di valutare “la sospensione cautelativa delle autorizzazioni ambientali in caso di accertate violazioni”.

Ma il passaggio più diretto riguarda proprio Arvedi AST e Tapojarvi: Provvedere immediatamente a tutte le misure necessarie per impedire la reiterazione degli eventi segnalati”.

Il Comune ricorda che la chiusura della rampa scorie non sarà completata prima del primo semestre 2026. Nel frattempo, servono misure transitorie più efficaci, “come già più volte rappresentato dal Comune anche in sede di riesame AIA”, si legge nella diffida.

Bandecchi minaccia l’ordinanza: “Pronti a bloccare l’attività inquinante”

Il passaggio finale è quello che pesa di più: Qualora entro 30 giorni non vengano adottate misure risolutive né fornita documentazione tecnica idonea a garantire l’eliminazione del rischio per la salute pubblica, il Comune si riserva di adottare ordinanza contingibile e urgente.

Non è solo una formalità: il sindaco preannuncia esplicitamente la possibilità di sospendere l’attività produttiva “qualora ne ricorrano le condizioni”. In ballo c’è la tenuta del rapporto tra Comune e uno dei principali insediamenti industriali della città.

Nel frattempo, resta aperto lo scontro politico con la Regione Umbria: appena 24 ore fa, Bandecchi aveva polemizzato duramente con l’assessore De Luca, colpevole, a suo dire, di non aver attivato misure incisive. Il post su Instagram, con le immagini della nube di polveri a Prisciano, era stato l’avviso: “Domandatevi come mai il Sindaco di Terni domani mattina prenderà i primi provvedimenti”.

Oggi, quelle parole sono diventate atti ufficiali. Con la Regione ora formalmente chiamata in causa. E un conto alla rovescia che è già partito.

Lo scontro con l'assessore De Luca si infiamma: “Consiglio a Bandecchi meno social e più lavoro”

La raffica di diffide firmate da Bandecchi aggiunge un nuovo capitolo allo scontro ormai aperto con l’assessore regionale Thomas De Luca. Il rappresentante del Movimento 5 Stelle, dopo il botta e risposta dei giorni scorsi, è tornato a parlare con un post su Facebook che non risparmia ironia e affondo politico: Nessuna ordinanza di chiusura dell'acciaieria e nessuna ordinanza di sgombero del quartiere di Prisciano. Ora sarebbe bello se il Sindaco Bandecchi chiudesse i profili Instagram e Facebook, si rimboccasse le maniche, sporcandosi le mani insieme a noi per risolvere il problema... Meno social e più lavoro”.

Un messaggio che evidenzia quanto lo scontro tra Comune e Regione non sia solo tecnico, ma profondamente politico e comunicativo. La polvere di Prisciano si deposita anche sulle relazioni istituzionali. 

Lo scontro continua su Instagram, Bandecchi: "Assessore De Luca impari dai migliori, cioè da me"

A stretto giro arriva la replica di Bandecchi, anche lui via social. Smartphone in mano il sindaco di Terni risponde a Thomas De Luca. "Pensavo fosse un cinque stelle asintomatico... - dice Bandecchi ridendo - mi chiedo oggettivamente come fa a sfidarmi pdicendo che io non avrei fatto ancora niente su Prisciano. Caro assessore, lei deve aspettare un po’ di minuti quando deve sparare una bufala di questo tipo, perché dietro questo video ci sta la lettera che ho inviato a tutti i soggetti coinvolti. Anche a lei cominci a parlare con i suoi avvocati...". 

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Federico Zacaglioni
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