L’area eugubino–gualdese e la fascia appenninica tornano al centro dell’attenzione per una serie di episodi criminosi che, per modalità e tempistiche, delineano un quadro sempre più chiaro: sul territorio stanno operando gruppi di malviventi strutturati, rapidi e ben organizzati. Nel giro di pochi giorni si sono registrati un furto in abitazione a Belardello, un colpo con destrezza in una tabaccheria di Gubbio e il tentato furto di rame alla stazione ferroviaria di Fossato di Vico, già noto alle cronache.
Tre episodi distinti, ma legati da un filo conduttore che preoccupa forze dell’ordine e cittadini: la professionalità dell’azione e la selezione mirata degli obiettivi.
Il primo episodio si è verificato nella serata di giovedì 4 dicembre, tra le 19 e le 20, nella località di Belardello, piccolo borgo lungo la provinciale 205 che collega Mocaiana a Ponte d’Assi. I ladri hanno atteso con pazienza che la proprietaria dell’abitazione, una donna eugubina di 60 anni, uscisse per andare a trovare parenti. Solo a quel punto sono entrati in azione.
L’abitazione è stata violata quando era completamente vuota. I malviventi si sono mossi con estrema rapidità e precisione, portando via esclusivamente l’oro di famiglia, gioielli e preziosi accumulati nel corso degli anni. Particolarmente significativo un dettaglio: alcune banconote lasciate sopra una credenza non sono state toccate.
Un elemento che, secondo ambienti investigativi, fa ipotizzare una possibile matrice nomade del gruppo, tradizionalmente interessata al metallo prezioso più che al contante. Un colpo pulito, senza apparente disordine, che conferma la capacità di osservazione preventiva e la conoscenza delle abitudini delle vittime.

Un secondo episodio, per modalità completamente diverse ma altrettanto preoccupanti, si è verificato sabato 29 novembre, poco prima della chiusura, in una tabaccheria di Gubbio. Alcuni cittadini stranieri, descritti come provenienti dall’Est Europa, sono entrati nel locale creando confusione tra i proprietari, impegnati nelle operazioni finali della giornata.
L’azione è stata fulminea: mentre una parte del gruppo distraeva i titolari con richieste e movimenti plateali, altri soggetti hanno sottratto diversi Gratta e Vinci, per poi allontanarsi rapidamente. Solo dopo pochi minuti i proprietari si sono resi conto del furto.
Sul posto è intervenuto il Radiomobile dei Carabinieri di Gubbio, che ha avviato gli accertamenti. Anche in questo caso emerge un dato chiaro: «Si tratta di tecniche collaudate, che richiedono coordinamento, rapidità e ruoli ben definiti», spiegano fonti vicine alle indagini.
Completa il quadro il tentato furto sventato alla stazione ferroviaria di Fossato di Vico, già oggetto di notizia nei giorni scorsi e che non viene ora ulteriormente approfondito nei dettagli. Resta però fondamentale il suo valore simbolico: dalle abitazioni private ai negozi, fino agli impianti ferroviari, il raggio d’azione dei gruppi criminosi è estremamente ampio.
In quel caso i Carabinieri, durante un servizio notturno, hanno notato un furgone sospetto e sorpreso i ladri mentre tentavano di impossessarsi di bobine di rame. Alla vista dei militari, la fuga lungo i binari. Il veicolo è risultato rubato poche ore prima a Bastia Umbra.
Un episodio che conferma l’operatività di gruppi itineranti che si muovono tra Umbria e regioni limitrofe, colpendo infrastrutture, abitazioni isolate e attività commerciali.
Nel loro insieme, questi episodi restituiscono un’immagine precisa: non si tratta più di singoli furti occasionali, ma di una presenza strutturata, che sfrutta la conformazione geografica della fascia appenninica, la dispersione dei borghi e i tempi di intervento legati alle aree interne.
Particolarmente preoccupante è il furto mirato dell’oro a Belardello, che indica capacità di sopralluogo preventivo e osservazione delle abitudini delle vittime. Allo stesso tempo, il colpo con destrezza nella tabaccheria di Gubbio mostra l’altro volto della stessa criminalità: rapido, caotico, basato sulla confusione.
«Sono modalità operative diverse, ma riconducibili a un’unica strategia diffusa: colpire dove la percezione di sicurezza è più alta», si osserva negli ambienti della sicurezza.
Alla luce di quanto accaduto, proseguono i controlli straordinari del territorio disposti dalla Compagnia Carabinieri di Gubbio, che interessano l’intera area eugubino–gualdese e la fascia appenninica. Pattugliamenti notturni, posti di controllo e verifiche su veicoli sospetti costituiscono ora una presenza costante.
L’obiettivo è duplice: prevenire nuovi colpi e ricostruire i movimenti delle bande già attive, individuando collegamenti tra i vari episodi. Le indagini sono in corso su tutti i fronti.

Sullo sfondo resta la crescente preoccupazione dei cittadini, soprattutto nelle zone periferiche e nei piccoli borghi, dove la sensazione di isolamento amplifica il senso di vulnerabilità. Il furto dell’oro di famiglia, più che il danno economico, ha colpito duramente sul piano emotivo la vittima di Belardello.
«Non è solo una questione di valore, ma di memoria e affetti rubati», raccontano i residenti della zona.
Il messaggio che emerge è chiaro: servono vigilanza costante, collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine, e una rete territoriale più attenta, per contrastare efficacemente bande che dimostrano di conoscere bene tempi, luoghi e fragilità del territorio. La risposta istituzionale è in campo, ma la sfida resta aperta.