La firma dell’accordo di programma per Acciai Speciali Terni non dovrebbe avvenire entro il 30 maggio. La scadenza, inizialmente indicata come termine utile per la definizione del documento dal ministro delle Imprese Adolfo Urso, con ogni probabilità sarà superata. Secondo quanto comunicato dalle segreterie territoriali Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl, l’intesa conterrà solo gli aspetti di natura industriale in corso di discussione con il parlamentino ternano delle RSU e con le segreterie territoriali dei metalmeccanici. Il documento sarà privo di due capitoli fondamentali che sono stati stralciati: energia e infrastrutture. Questi elementi non saranno inclusi nel testo dell’accordo e verranno affrontati separatamente, tramite intese tra Governo, Enti locali ed Enel e interlocuzioni dirette tra AST e ANAS.
L’indicazione è emersa durante dell'incontro di oggi tra le organizzazioni sindacali e i vertici del gruppo Arvedi-AST. Presenti gli amministratori delegati di AST e Tubificio di Terni, Dimitri Menecali e Alessia Balloriani, il direttore Risorse Umane, Giovanni Scordo, il responsabile Salute e Sicurezza, Ferdinando Camponi; e il responsabile della divisione SDF (fucinati) Ambro Carpinelli.
“A differenza dalle nostre aspettative in merito ai benefici dei fattori localizzativi strategici a sostegno dell’intero territorio, oggi ci troviamo di fronte a uno scenario completamente diverso”, scrivono Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl.
“Il 30 maggio 2025 sarà l’ennesimo orizzonte temporale disatteso dalla politica, con l’auspicio che l’accordo di programma arrivi al più presto possibile con un testo che possa risolvere le questioni che oggi impediscono uno sviluppo duraturo dell’azienda e del territorio".
Durante l’incontro, l’azienda ha avviato la presentazione dettagliata del piano industriale 2022-2028. Le linee generali prevedono una tenuta degli investimenti, con il rafforzamento dell’area a caldo e un aumento della produzione a freddo. È confermata la sospensione - in attesa di ulteriori valutazioni - della riattivazione del reparto magnetico e di due linee di produzione a freddo.
“Registriamo l’avvio degli approfondimenti sul piano industriale per quanto riguarda la strategicità del gruppo nei mercati globali”, hanno dichiarato le organizzazioni sindacali, sottolineando che l’illustrazione è stata richiesta formalmente e si inserisce nel confronto già avviato presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy il 2 maggio 2025.
Nel corso dell’incontro, le sigle sindacali hanno chiesto all’azienda chiarimenti e documentazione riguardanti tre ambiti principali: piano industriale, piano ambientale e piano sociale. La direzione aziendale ha manifestato la disponibilità a trattare i tre temi in incontri successivi che coinvolgeranno le delegazioni sindacali e tutta la RSU di gruppo, con un calendario da definire nei prossimi giorni.
Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl, nella nota congiunta firmata anche dalla RSU di gruppo, ribadiscono il ruolo “determinante” dell’accordo di programma per affrontare le sfide di Acciai Speciali Terni in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
“La prosecuzione della discussione sarà ripresa in tempi utili e comunque svincolata dalle vicende dell’accordo di programma,” si legge nel comunicato unitario dei sindacati. “Le evoluzioni delle scelte aziendali su magnetico e linee a freddo saranno monitorate nella discussione generale.”
Le segreterie territoriali precisano che l’interlocuzione con AST proseguirà regolarmente e sarà finalizzata a ottenere elementi di dettaglio sul piano complessivo. I prossimi incontri si concentreranno sugli impatti occupazionali, sugli sviluppi industriali e sull’adeguamento delle condizioni operative, alla luce delle mutate dinamiche di contesto.