"Un incontro di alto valore istituzionale e simbolico" si è svolto a Roma. Palazzo Chigi ha incorniciato la nascita ufficiale dell'associazione nazionale 'Vie e Cammini di Francesco', alla presenza della ministra del turismo Daniela Santanchè, insieme al presidente della regione Abruzzo Marco Marsilio, del presidente del Lazio Francesco Rocca e della dirigente Daniela Tisi per le Marche. Per l'Umbria, che è tra i soci fondatori della nuova associazione, c'era la presidente Stefania Proietti.
L'Umbria, terra che ha dato i natali al Poverello, condivide con Lazio, Abruzzo e Marche numerose testimonianze francescane che ora, con la nuova associazione, entrano a far parte di un sistema organico e unitario.
Il lavoro, spiega una nota regionale, si concentra su tre assi: garantire qualità e sicurezza dei percorsi, con manutenzione, segnaletica uniforme e accessibilità universale; rafforzare una rete coordinata di accoglienza con ostelli e strutture ricettive collegate, formazione degli operatori e servizi multilingue; e sviluppare una strategia di promozione digitale, con una piattaforma interattiva per le credenziali dei pellegrini, la mappatura dei tracciati e il monitoraggio dei flussi turistici.
"L’Umbria non poteva che essere parte attiva e fondatrice di questa nuova realtà – ha commentato la presidente Proietti -. È da qui che il messaggio di Francesco continua a diffondersi nel mondo. Con questa firma entriamo in una rete di istituzioni che condividono un obiettivo comune: armonizzare e coordinare le iniziative legate ai cammini francescani, costruendo un sistema nazionale riconoscibile, sostenibile e aperto a tutti. La nostra regione metterà al servizio di questo progetto la sua esperienza, la sua storia e la sua capacità di accoglienza".
La Via di Francesco, che ha già ottenuto il riconoscimento di 'Cammino Gold' nell’Atlante digitale dei Cammini d’Italia rappresenta "un modello di turismo lento e di qualità che unisce spiritualità, natura e sviluppo - ha spiegato Proietti -. Con questa associazione vogliamo consolidare i collegamenti tra Umbria, Lazio, Abruzzo, Marche, Toscana ed Emilia-Romagna, creando un’unica rete di percorsi francescani sicuri, accessibili e riconoscibili a livello internazionale. L’Umbria farà la sua parte per arrivare alle celebrazioni del 2026 con un sistema pronto, credibile e all’altezza del messaggio universale del nostro Santo".
L'obiettivo condiviso dall'associazione è "custodire i luoghi del francescanesimo e, al tempo stesso, generare opportunità per le persone e per i territori. È un cammino che parla di futuro e che affida alle nuove generazioni il compito di tenere vivo il messaggio di pace, fraternità e cura del creato di San Francesco" ha concluso la presidente.
La nuova associazione avrà sede ad Assisi, a piazza Porziuncola, il cuore simbolico del francescanesimo. Presente all'appuntamento capitolino, anche il presidente per le celebrazioni dell'ottavo centenario della morte di San Francesco, Davide Rondoni, oltre ad altre autorità istituzionali. La nascita del nuovo patto interregionale si colloca infatti nel più ampio percorso verso le celebrazioni del 2026 che vedranno Assisi come epicentro e per cui è stato già da tempo costituito un Comitato promotore che lavora a pieno ritmo.
La Città Serafica si prepara ad accogliere pellegrini e fedeli da ogni parte del mondo per quello che promette di essere un evento di portata storica. Tra le iniziative già annunciate, ci sarà l'ostensione al pubblico, per la prima volta da sempre, del corpo di San Francesco, dal 22 febbraio al 22 marzo 2026. E ancora, il ritorno del 4 ottobre, come festa nazionale.
A otto secoli di distanza dalla sua morte, il messaggio di unità, dialogo e fratellanza del Poverello di Assisi rimane intatto, continuando ad ispirare trasversalmente persone, sia credenti che non credenti, che ne raccolgono l'eredità.