05 Aug, 2025 - 15:11

Assisi si unisce al ricordo di Hiroshima: 80 anni dopo, la campana delle Laudi risuona in memoria delle vittime della bomba atomica

Assisi si unisce al ricordo di Hiroshima: 80 anni dopo, la campana delle Laudi risuona in memoria delle vittime della bomba atomica

Domani, mercoledì 6 agosto, la città di Assisi si fermerà per commemorare l’ottantesimo anniversario dell’atroce bombardamento atomico statunitense su Hiroshima, uno degli eventi più drammatici ed emblematici della storia contemporanea.

Era il 6 agosto 1945, precisamente alle 8:15 del mattino, quando la prima bomba nucleare della storia venne sganciata sulla città giapponese di Hiroshima, determinando una svolta epocale nella Seconda Guerra Mondiale e cambiando per sempre l’assetto geopolitico globale. Solo tre giorni più tardi, il 9 agosto, un secondo ordigno colpì Nagasaki, raddoppiando la portata devastante dell'offensiva statunitense.

Le vittime complessive di quei bombardamenti superarono le 210mila persone, un bilancio tragico che ha inciso profondamente sulla coscienza collettiva mondiale. Questi eventi drammatici rappresentano ancora oggi un monito inequivocabile contro la follia della guerra nucleare e la devastazione inimmaginabile che deriva dall’uso di tali armi.

Il rintocco della memoria: ad Assisi una cerimonia solenne per non dimenticare

Domani mattina, alle 8:15 - l’ora esatta in cui, ottant’anni fa, la bomba atomica venne sganciata su Hiroshima - piazza del Comune, cuore storico e civico di Assisi, si trasformerà in un luogo di raccoglimento e memoria. Il suono profondo e vibrante della campana delle Laudi, che riecheggerà dalla Torre del Popolo, inviterà la cittadinanza e tutti i presenti a un momento di silenzio e riflessione. Un rintocco che non sarà soltanto simbolico, ma si leverà come un appello collettivo a non dimenticare: un richiamo alla coscienza, alla responsabilità storica, al dovere della memoria.

In un’atmosfera di pace e rispettoso silenzio, quel suono antico assumerà una risonanza nuova, facendosi portavoce di un messaggio universale: ricordare per costruire un futuro di pace. La cerimonia rappresenterà un’occasione di profonda condivisione civica, in cui la memoria storica diventa strumento per promuovere la consapevolezza, il dialogo e il rifiuto definitivo di ogni logica distruttiva. Sarà un momento carico di significato, in cui passato e presente si incontrano per tracciare un orizzonte diverso: fondato sulla cultura della pace, della giustizia e della convivenza tra i popoli.

Un abbraccio tra passato e futuro nel nome della pace

Alla cerimonia saranno presenti numerosi rappresentanti delle istituzioni, tra cui il sindaco di Assisi, Valter Stoppini, e Gianfranco Costa, presidente onorario del Centro Internazionale per la Pace tra i Popoli. La loro partecipazione rappresenterà un segnale forte di coesione e consapevolezza collettiva, testimoniando quanto sia fondamentale un impegno corale e trasversale che unisca la voce delle istituzioni a quella dei cittadini, nel segno della memoria, della responsabilità e della costruzione di una cultura di pace.

"L'obiettivo è non dimenticare uno degli eventi più tragici del secolo scorso, durante la seconda guerra mondiale, lanciando al mondo un grido di pace e un monito contro la proliferazione delle armi nucleari", ha sottolineato il Comune di Assisi in una nota ufficiale.

Le parole che verranno pronunciate nel corso della cerimonia saranno un invito a riflettere, ma anche a costruire: il ricordo non come esercizio retorico, ma come fondamento necessario per tenere viva la coscienza collettiva. Solo attraverso questa consapevolezza condivisa sarà possibile promuovere una cultura della pace autentica e duratura, capace di opporsi con forza alle logiche distruttive della guerra.

La memoria come strumento di pace e responsabilità

La cerimonia che si terrà domani ad Assisi si inserisce in un contesto globale segnato da profonde tensioni, instabilità e dalla persistente minaccia dell’uso delle armi nucleari. In un mondo che continua a confrontarsi con fragili equilibri geopolitici, questa ricorrenza invita a una riflessione profonda sul significato della pace e sul dovere collettivo di custodirla. Il ricordo delle vittime di Hiroshima e Nagasaki si fa così appello universale alla coscienza collettiva, affinché la pace sia difesa con consapevolezza, responsabilità e impegno quotidiano, scongiurando per sempre il ripetersi di simili tragedie.

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Francesco Mastrodicasa
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