Era il 2 dicembre del 2000 quando a Cairns in Australia, Assisi con la Basilica di San Francesco e altri luoghi francescani, veniva ufficialmente inserita nella lista Unesco quale "patrimonio dell'umanità". Un quarto di secolo dopo la Città Serafica festeggia quel prestigioso riconoscimento con una serie di iniziative che prenderanno piede tra la fine del 2025 e l'inizio del 2026.
In totale fino ad oggi l'Unesco ha riconosciuto 1248 siti in 170 Peasi nel mondo. L'Italia è al primo posto con ben 61 siti iscritti, tra cui 6 siti naturali e 8 paesaggi culturali. Assisi con i suoi luoghi del francescanesimo è l'unico sito interamente umbro nella lista italiana: una testimonianza dal valore straordinario di cui fanno parte beni come l’Eremo delle Carceri, la Piazza del Comune (con il Tempio di Minerva e il Palazzo del Capitano del Popolo), la Rocca Maggiore e Minore, la Basilica di San Francesco e quella di Santa Maria degli Angeli.
Assisi è stata iscritta nella lista come città, che nella sua interezza è un sito Unesco. Per la commissione che 25 anni fa decretò l'iscrizione alla lista, si tratta di "un esempio unico di continuità urbana e culturale" che "con la sua storia millenaria, ha influenzato l’arte e l’architettura globali, anche attraverso gli insegnamenti di San Francesco".
Gli altri due beni umbri iscritti sono la Basilica di San Salvatore a Spoleto (PG) e il Tempietto del Clitunno a Campello sul Clitunno (PG) che fanno parte del sito seriale che attraversa varie regioni italiane de 'I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)' riconosciuto nel 2011.
Il sindaco Valter Stoppini ha sottolineato la portata della ricorrenza e il suo significato per Assisi. "Con grande orgoglio – ha affermato – celebriamo questo importante anniversario, che conferma il ruolo speciale che Assisi ricopre nel mondo: una città unica per storia, cultura, paesaggio, valori. Vivere e amministrare una città patrimonio Unesco è una responsabilità ancora maggiore: significa avere più attenzione e cura, mettere in pratica azioni per la salvaguardia, promuovere temi come pace, sviluppo culturale e sostenibile, una sfida che cerchiamo di mettere in pratica ogni giorno per una città sempre più bella e bene di tutti".
Prossimamente i siti umbri inseriti nella lista Unesco potrebbero crescere. È infatti al vaglio la candidatura, anche questa interregionale, di 18 "teatri condominiali" risalenti al periodo fra il 18esimo e 19esimo secolo. Due sono umbri: si tratta del teatro Gian Carlo Menotti di Spoleto e il Teatro sociale di Amelia, entrambi testimonianze significative ritenute in grado di esprimere quel "Valore universale eccezionale" che la candidatura Unesco richiede. La fase di valutazione si è svolta tra agosto e settembre scorsi e si concluderà a luglio 2026 durante 48esima sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale.