26 Nov, 2024 - 20:00

Dieci anni di Art Bonus, in Umbria raccolti più di 18 milioni di euro

Dieci anni di Art Bonus, in Umbria raccolti più di 18 milioni di euro

L’Umbria si conferma tra le regioni più virtuose nell’ambito dell’Art Bonus, il programma italiano di mecenatismo culturale che ha trasformato il rapporto tra pubblico e privato. In dieci anni la regione ha raccolto complessivamente 18.799.118 euro, distribuiti su 358 interventi. Un risultato che riflette non solo l’impegno degli enti locali, ma anche la sensibilità e la generosità diffusa tra imprese e cittadini.

Umbria modello di successo per la cultura, tutto merito dell'Art Bonus

Secondo i dati presentati al convegno Art Bonus - 10 anni per la cultura organizzato dalla Fondazione Perugia e dal Segretariato Regionale del Ministero della Cultura, il 65% delle donazioni è stato destinato ai Comuni. Mentre la parte restante ha supportato festival, musei e altri soggetti pubblici. La distribuzione regionale dei donatori è equilibrata: 152 enti non commerciali hanno raccolto 8.551.996 euro, 286 imprese hanno contribuito con 5.388.378 euro. Infine 450 persone fisiche hanno donato 4.872.894 euro.

L’iniziativa si è svolta nella Sala delle Colonne di Palazzo Graziani a Perugia e ha evidenziato come l’Art Bonus rappresenti uno strumento semplice, agile e trasparente'', in grado di stimolare un dialogo proficuo tra pubblico e privato. Tra i relatori, Carolina Botti (direttrice di Ales Spa e referente Art Bonus per il Ministero della Cultura) ha sottolineato che l’Umbria si posiziona all’ottavo posto in Italia per le somme raccolte. E al settimo per numero di interventi, grazie all’attivismo degli enti pubblici e all’impegno della comunità.

I risultati concreti: interventi e testimonianze

Durante il convegno sono stati proiettati due video realizzati dalla Fondazione Perugia. Il primo ha mostrato i principali monumenti restaurati grazie all’Art Bonus, tra cui la Fontana Maggiore e San Francesco al Prato di Perugia, l’Acquedotto Medievale, la Fontana dei Tre Leoni di Assisi, Piazza del Popolo a Todi e il Museo Civico di Gualdo Tadino. Il secondo ha dato voce a quattro mecenati umbri, le cui esperienze rappresentano le centinaia di piccoli e grandi donatori che hanno sostenuto il programma.

"Il bilancio di Art Bonus è estremamente positivo'', ha dichiarato Alcide Casini, presidente della Fondazione Perugia. "Si tratta di un programma molto efficace, che stimola il senso civico di privati e imprese e di tutti coloro che hanno la buona volontà di investire sulla cultura e sulla tutela del nostro patrimonio artistico. Ci auguriamo che questo metodo così efficiente possa essere esteso anche ad altri settori, come il Welfare, a noi particolarmente caro''.

Anche Giovanna Giubbini, Segretario Regionale del MiC, ha ribadito l’importanza di diffondere la conoscenza dell’Art Bonus. "Questo strumento normativo è utile sia per i grandi donatori che per i piccoli contribuenti'', afferma. "L'auspicio è che questa misura, così positiva, possa essere estesa anche a soggetti privati che svolgono funzioni pubbliche''.

Umbria, Fondazione Perugia e i 10 anni di Art Bonus

Fondazione Perugia è tra i principali sostenitori dell’Art Bonus in Umbria. Ha contribuito, infatti, con oltre 6 milioni e mezzo di euro, sostenendo più di 100 progetti in dieci anni. Fabrizio Stazi, Direttore Generale della Fondazione, ha evidenziato come il lavoro svolto e il "Raccontare queste esperienze'' abbia incentivato "la passione civile e l’attivismo'' della comunità.

L’Art Bonus, istituito nel 2014, offre un credito d’imposta del 65% per le donazioni destinate alla manutenzione e protezione del patrimonio culturale pubblico italiano. Oltre ai restauri, le erogazioni possono sostenere festival, eventi, attività culturali, teatri e fondazioni lirico-sinfoniche.

L’esperienza umbra dimostra come una sinergia tra pubblico e privato possa generare risultati concreti e duraturi, contribuendo a valorizzare un patrimonio culturale unico e inestimabile. L’auspicio è che il successo di questo modello possa ispirare altre iniziative, ampliando ulteriormente l’impatto del mecenatismo culturale in Italia.

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Giorgia Sdei
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