11 Apr, 2025 - 09:25

Approvata la manovra 'salva Umbria' tra proteste e polemiche. Cosa cambia per i cittadini

Approvata la manovra 'salva Umbria' tra proteste e polemiche. Cosa cambia per i cittadini

È stata approvata quella che Stefania Proietti ha definito la manovra 'salva Umbria', figlia della ricognizione - 'l'operazione verità' - sui conti della sanità regionale. 13 i voti favorevoli (Pd, M5S, Avs, Tp-Ud) e civici e 8 quelli contrati (FdI, FI, Lega, Tp-Uc). Ci sono volute dieci ore di seduta del Consiglio regionale, in un'atmosfera di profonda tensione sia dentro Palazzo Cesaroni che fuori dove hanno stazionato i presidi dei sindacati.

Seduta fiume, tensioni dentro e fuori dell'aula

Un 'buco' da ripianare con urgenza perché entro il 15 aprile il piano di rientro andrà presentato al Mef, il Ministero dell'Economia e delle Finanze. L'opposizione ha sempre levato alta la propria assoluta contrarietà e ieri, tra i molti punti all'ordine del giorno, c'era anche la mozione di sfiducia verso Proietti che, se ritenuta ammissibile, avrebbe fatto slittare l'approvazione della manovra nei tempi richiesti dal Mef.

Bocciata così come sono stati bocciati tutti gli emendamenti che la minoranza ha proposto, a partire dall'abrogazione dell'articolo riguardante l'aumento dell'Irap e l'articolo sulla tassa automobilistica.

La manovra tra esenzioni e aumenti

Quattro gli scaglioni di reddito individuati dalla manovra sui quali la manovra "opera con progressività". Nelle due fasce fino a 15mila euro e da 15mila a 28mila (la no-tax area) "viene introdotta la detassazione dell’intera maggiorazione di aliquota regionale per i redditi. Per i redditi da 28 a 50mila viene introdotta una detrazione di 150 euro".

Chi pagherà? "La proposta prevede l’applicazione di nuove aliquote dell’addizionale regionale di 0,50% fino a 15mila euro, 1,79% tra 15mila e 28 mila euro, dell’1,89% per lo scaglione tra 28mila euro e 50mila euro, del 2,1% per lo scaglione di reddito imponibile superiore a 50mila euro. La manovra prevede per il 2025, il 2026 e il 2027 la non applicazione delle maggiorazioni previste per i redditi fino a 28mila euro. Per l’Irap, dal 2026, c’è una maggiorazione dello 0,40% sull’aliquota ordinaria (3,90%). Con questo emendamento la Giunta non interviene sul bollo auto".

Il rafforzamento del sistema sanitario

Prima del voto definitivo sul provvedimento è stato approvato un ordine del giorno, presentato dai consiglieri di maggioranza, “per la salvaguardia del sistema sanitario regionale”.

L'impegno della Giunta è quello di “proseguire il rafforzamento della sanità pubblica regionale, contrastando i processi di privatizzazione in atto, come previsto nelle linee programmatiche di mandato e a costruire, attraverso la partecipazione, un Piano socio sanitario regionale basato su criteri di efficienza, sostenibilità e qualità dei servizi erogati anche attraverso la riorganizzazione dell’offerta territoriale, ospedaliera e il rafforzamento del personale sanitario, con particolare attenzione alla medicina di prossimità".

Maggioranza: "Manovra equa e necessaria"

"Una manovra necessaria, equa e coraggiosa che tutela le fasce più deboli attraverso l'introduzione, per la prima volta in Umbria, della no tax area per i redditi da zero a 28mila, dove ricadono il 73 per cento dei contribuenti umbri" così i consiglieri di maggioranza in una nota congiunta al termine dei lavori dell'aula.

"Il provvedimento poi, per la fascia da 28mila a 50mila euro introduce uno sgravio di 150 euro a persona che renderà più leggera la pressione fiscale. Nella manovra non ci sarà l'aumento del bollo auto e l'Irap per le attività produttive, a partire dall'anno prossimo, sarà dello 0,4".

"Vogliamo restituire agli umbri una sanità pubblica e universale, efficace ed efficiente anche attraverso un controllo puntuale e continuativo della spesa. Lo faremo sempre attraverso la partecipazione e l'ascolto di tutti i protagonisti di questo settore" concludono. 

Opposizione: "Manovra devastante"

L'opposizione guidata dall'ex governatrice Donatella Tesei si è vista respingere ogni emendamento. La girandola di numeri intorno alla manovra non ha mai convinto così come l'eventualità del commissariamento.

"Ci sono Regioni che stanno in piano di rientro, quali la Puglia, che sta in piano di rientro dal 2010 senza essere stata mai commissariata. Avete sventolato lo spettro del commissariamento per mettere in allarme tutta la comunità regionale quando invece il disavanzo è di 34 milioni" ha dichiarato Tesei. 

"Qualcuno - ha detto ancora - ha deciso di prendere la scusa della sanità per aumentare le tasse ai cittadini e questa manovra, in questo momento storico è devastante. Per voi sono ricchi quelli che prendono uno stipendio fisso da dipendente, la classe media, quella che fa impresa, i piccoli commercianti ed artigiani che faticano a tenere aperte le loro attività".

AUTORE
foto autore
Sara Costanzi
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE