Quando pensiamo a matrimoni da favola, immaginiamo riservatezza estrema e lussi sfrenati. E invece in Umbria c’è chi ha preso l’idea di “affittare una città” e l’ha trasformata in una festa di paese collettiva. I protagonisti sono Angelo Ciampini e Penelope Pozzar, coppia romana che all’inizio di luglio 2025 ha detto sì tra le antiche mura di Monteleone di Spoleto, borgo medievale di 580 anime in Valnerina.
Per il grande giorno non si sono accontentati di villa e catering: hanno prenotato un intero paese, seguendo (in scala ridotta) la scia del fondatore di Amazon che ha blindato Venezia per le sue nozze milionarissime.
Allegria e musica hanno animato Monteleone di Spoleto fino a notte fonda per le nozze di Angelo e Penelope. Non solo i 200 invitati ufficiali, ma praticamente tutto il paese ha partecipato ai festeggiamenti a cielo aperto.
Del resto, quando affitti un borgo intero, perché escludere qualcuno? Invece di tenere la comunità fuori dai cancelli, un po' come è successo per le nozze Jeff Bezos, gli sposi hanno pacificamente “occupato” strade e piazzette, accogliendo anche i residenti come parte dello spettacolo nuziale.
Una scelta di cuore (ma anche dovuta) per Angelo Ciampini: la sua famiglia è originaria di Monteleone e suo nonno ne fu sindaco diversi decenni fa. Dunque quale palco migliore per un matrimonio se non il paese d’altura dove tutto ebbe inizio?
Il matrimonio si è svolto in grande stile e in formato extra-large. La cerimonia religiosa è iniziata nella chiesetta di San Michele Arcangelo nella frazione panoramica di Gavelli. Poi gli sposi hanno scambiato promesse anche in piazza, davanti alla storica “Pietra del Contratto” – un simbolico rito locale di fedeltà.
Da lì in poi, il ricevimento ha invaso l’intero centro storico: aperitivo lungo Corso Vittorio Emanuele, cena solenne in Piazza del Mercato, taglio della torta in Piazza del Plebiscito, ognuno scenario addobbato con fiori e luminarie curati nei minimi dettagli. Monteleone di Spoleto per un giorno si è trasformata in una gigantesca sala da ricevimento en plein air.
Naturalmente il Comune e la questura sono stati coinvolti per garantire sicurezza e logistica, visto l’afflusso di ospiti quasi pari alla popolazione locale. Dimenticate le ville private: qui il matrimonio ha abbracciato ogni vicolo, facendo rivivere il borgo come in una sagra paesana di altri tempi (ma di lusso).
L’idea di affittare un’intera località per sposarsi sembra essere il nuovo status symbol dei super-ricchi. Jeff Bezos e Lauren Sánchez pochi giorni fa hanno celebrato a Venezia un matrimonio epocale, con tre giorni di feste blindatissime e un budget stimato intorno ai 50 milioni di dollari.
Il fondatore di Amazon avrebbe addirittura “noleggiato” mezza Venezia, suscitando non poche polemiche in Laguna.
Mentre a Monteleone i cittadini brindavano con gli sposi, a Venezia c’era chi non la prendeva altrettanto bene: circa 700 persone sono scese in piazza a protestare contro le nozze di Bezos, accusate di essere l’ennesimo capriccio per pochi privilegiati.
Il concetto di concedere a privati facoltosi l’uso esclusivo di città o borghi storici per eventi privati fa storcere il naso a molti.
Eppure, il piccolo comune umbro rivendica con orgoglio le sue differenze dal caso veneziano. Nessuna cerimonia blindata, nessun jet privato o mega-yacht attraccato in piazza: a Monteleone di Spoleto l'atmosfera è stata decisamente più da sagra che da Met Gala.
Le autorità locali hanno parlato di "grande partecipazione popolare" e di un evento "che ha valorizzato il borgo nella sua interezza". Nessuna dichiarazione ufficiale comparabile a quella di un PR hollywoodiano, ma tanto entusiasmo locale, qualche occhiolino ironico e una certezza: se Bezos ha "affittato" Venezia, Ciampini ha dato in gestione il cuore del borgo a invitati e compaesani.
Un’operazione appoggiata dal Comune e vista come un banco di prova per un nuovo tipo di promozione turistica: il matrimonio diffuso. Meno elicotteri, più porchetta. E meno filtri, più paesaggio vero (possibilmente).
Dopo aver vissuto il loro giorno da sogno in piazza, verrebbe da pensare che Angelo e Penelope siano pronti a qualcosina di più intimo almeno per il viaggio di nozze. E infatti, dopo aver salutato amici, parenti e compaesani, la coppia ha deciso di non partire subito per mete esotiche. I due neosposi si fermeranno qualche giorno a Monteleone, godendosi la quiete post-festa nella casa di famiglia di lui. La luna di miele vera e propria è prevista con calma in autunno, destinazione Messico – magari un po’ di relax tropicale per riprendersi dall’organizzazione titanica del matrimonio umbro.
A dispetto dell’opulenza dell’evento, gli sposi hanno voluto dare alle loro nozze anche un significato altruistico. Niente lista nozze in un negozio di cristallerie o bonifici per il conto alle Cayman: Angelo e Penelope hanno optato per una lista solidale, invitando gli ospiti a devolvere offerte benefiche al posto dei regali. Un gesto apprezzabile che mette una pennellata di solidarietà su una tela dipinta di sfarzo.
Forse un modo per bilanciare karma (e conto in banca) dopo aver letteralmente comprato un paese per un weekend? Cinismo a parte, va riconosciuto: non tutti gli sposi pensano ai meno fortunati quando tagliano una torta nuziale larga due metri sotto i fuochi d’artificio.